Il meglio di IFN
IV Gamma, tamponare oggi per rilanciare nel prossimo futuro
Azioni tattiche e interventi strategici per il comparto nella diretta di oggi
Sullo stato di salute della IV gamma abbiamo scritto a più rirese nelle scorse settimane (per approfondimenti clicca qui). In realtà è dall’inizio dello scorso anno che evidenziamo come il Covid, prima, e la spirale dei costi, poi, abbiano oltremodo indebolito una filiera che manifestava già da tempo elementi strutturali di debolezza; solo la crescita dei consumi aveva mascherato queste criticità, evitando che potessero compromettere il comparto.
Ora però, con i primi tre mesi del nuovo anno in rosso sia a quantità che a valore e un marzo ancor più negativo (per approfondimenti clicca qui) urge intervenire con rapidità per evitare che il malato si aggravi ulteriormente oltre la soglia di sicurezza.
Per questo, con la diretta di oggi (per approfondimenti clicca qui), cercheremo di mettere a fuoco con gli attori di riferimento della produzione e della distribuzione un ventaglio di iniziative per invertire la tendenza. Partiremo da alcune operazioni di carattere tattico che possano almeno modificare il trend, sia a quantità che a valore, garantendo una boccata d’ossigeno al sistema. Piccoli interventi, che non potranno modificare lo scenario ma che, almeno, ridiano fiducia. Con un po’ di buona volontà, senza barricate fra produzione e distribuzione, opzioni ve ne sono, più di quante si possa pensare.
Passeremo poi agli interventi di tipo strategico, volti a modificare l’assetto della filiera, indispensabili per ridare slancio e futuro al sistema, convinti che gli adeguamenti dei listini, per quanto utili, non possano essere la medicina per un comparto che soffre di problemi strutturali. In odine d’importanza, a nostro avviso, l’eccesso di capacità produttiva, le relazioni di filiera e la gestione dell’assortimento.
Sul primo è inutile tergiversare, serve un piano straordinario – di cui disponiamo anche degli strumenti necessari – a meno che qualcuno non pensi che, riuscendo a sopravvivere alla concorrenza, si possa poi fare il colpaccio. L’agroindustria non è la finanza. La sua resilienza ha finora dimostrato come il piano sia oltremodo rischioso e senza esempi di successo. Chiarito questo, occorre mettere mano alle relazioni di filiera, superando l’empasse che vede i produttori impossibilitati a costruire strategie differenziate sui diversi tipi di clienti, come la distribuzione lo è nell’approccio al mercato terminale. Infine la valorizzazione, a partire da una innovazione che langue, schiacciata da margini insufficienti ed eccesso, almeno senza adeguata segmentazione, della marca privata. Uno scenario non facile da approcciare ma, allo stesso tempo, oggi ineludibile senza gravi ripercussioni sia alla produzione che alla distribuzione. Una diretta da non perdere.
Collegamento alle ore 11:00 con i protagonisti della filiera.
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