Fragole: l’Italia parte bene, Spagna in difficoltà

Il prodotto nazionale eccelle per qualità. Il paese iberico colpito da un’ondata di maltempo che sta falcidiando i raccolti

Fragole: l’Italia parte bene, Spagna in difficoltà

La fragola si conferma un pilastro del settore ortofrutticolo italiano, e i dati raccolti dal Monitor Ortofrutta di Agroter parlano chiaro: crescita significativa in valore - con un incremento dei prezzi al consumo di quasi 50 punti percentuali, senza incidere sui volumi di vendita - e superfici coltivate in lieve espansione. Numeri che testimoniano lo stato di salute di un comparto capace, in pochi anni, di elevare la qualità dell'offerta rispondendo con successo alle esigenze dei consumatori.
Gran parte di questo successo è legato al miglioramento genetico “made in Italy”, che ha fornito a produttori e distributori varietà dal sapore eccellente senza perdere in produttività in modo significativo. Tuttavia, le sfide non mancano: il cambiamento climatico rappresenta una minaccia per l'intera filiera, incidendo sulla disponibilità del prodotto. A dimostrarlo è anche la situazione in Spagna, principale concorrente europeo, che in questa stagione registra un calo del 30% nei volumi a causa delle condizioni meteorologiche avverse.

Questi sono alcuni dei tanti temi emersi durante la diretta dedicata a uno dei prodotti del momento, la fragola, andata in onda ieri mattina sui canali social di IFN (clicca qui per rivederla).  
A intervenire nel dibattito, esponenti di rilievo del settore produttivo come Carmela Suriano, Direttore di Nova Siri Genetics, Ernesto Fornari, Direttore Generale di Apofruit, e Pietro Ciardiello, Direttore Generale di Coop Sole. Dal lato retail, hanno offerto il loro contributo Danilo Stanislao, Buyer Ortofrutta di Megamark (Selex), e Pietro Terlingo, Direttore Ortofrutta di Coop Alleanza 3.0.
All'inizio della puntata, come consuetudine il Direttore Roberto Della Casa ha illustrato i dati chiave del settore, soffermandosi sugli scambi commerciali con l’estero. "Si tratta di un mercato particolarmente interessante perché ci confrontiamo con un contesto europeo altamente competitivo. Le importazioni annuali ammontano a circa 27 mila tonnellate, pari al 30% dei consumi domestici complessivi, percentuale che scende a poco più del 20% se si considera anche il canale Horeca. Tuttavia, il saldo commerciale rimane negativo, con la Spagna che si conferma il principale fornitore del nostro Paese". 

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Sulle motivazioni che hanno reso la Spagna il principale player si è soffermato Ernesto Fornari: “Vorrei collegarmi al tema dell’import per spiegare le ragioni del saldo commerciale negativo. La fragola è un prodotto che richiede ingenti investimenti, sia in termini finanziari che di manodopera e lavorazione. Questo aspetto, unito alle crescenti difficoltà causate dal cambiamento climatico, rende la produzione sempre più complessa. Per lungo tempo, la Spagna ha beneficiato di investimenti superiori, che le hanno garantito un vantaggio competitivo. Tuttavia, oggi anche questo Paese sta affrontando difficoltà non solo a causa del maltempo, ma anche per altri fattori strutturali”.

Restando in ambito europea Carmela Suriano ha fatto il punto sulla situazione nei principali Paesi produttori, evidenziando l'importanza strategica del bacino del Mediterraneo per il mercato europeo, soprattutto nei mesi invernali e fino alla tarda primavera.
"Italia, Spagna, Grecia, Marocco ed Egitto sono gli unici fornitori di fragole durante la stagione invernale. Il trend complessivo del comparto resta stabile, con l'unica eccezione dell'Egitto, che registra una crescita a due cifre. In Spagna, nella regione di Huelva, le superfici coltivate a fragola sono aumentate del 6%, raggiungendo i 6.400 ettari, mentre anche nel sud Italia si rileva una lieve espansione degli areali. Tuttavia, nonostante l’incremento delle superfici coltivate, negli ultimi anni si sta assistendo a una riduzione dei volumi produttivi. Per la stagione 2023-2024, la Spagna ha registrato un calo di circa il 10%, e lo stesso trend si sta osservando in Italia, dove, a parità di superficie, la produzione è in diminuzione. Il problema, quindi, non riguarda tanto la disponibilità di terreni coltivati, quanto la produttività stessa delle piante". 

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Le previsioni per il prossimo futuro non indicano un'inversione di tendenza. "In questi giorni, una nuova ondata di maltempo ha colpito la fragolicoltura spagnola, facendo prevedere una riduzione significativa della produzione, nell’ordine del 30%. Il clima sta incidendo in maniera sempre più pesante su questa coltura: sbalzi termici improvvisi, precipitazioni abbondanti e fenomeni estremi stanno colpendo a rotazione tutto il bacino del Mediterraneo".

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Le difficoltà produttive non hanno compromesso i risultati economici del settore. “Dal 2014 al 2019, il prezzo medio è aumentato di 20 punti – sottolinea il nostro Direttore – ma il dato più significativo è l’incremento registrato tra il 2019 e il 2024, con una crescita di 48 punti”.
Sebbene una parte di questo rialzo sia riconducibile all’adeguamento all’inflazione, il vero motore dell’aumento dei prezzi è stato il miglioramento della qualità del prodotto. “La fragola è un prodotto ad alto impatto emotivo per il consumatore, e l’innalzamento degli standard qualitativi ha portato a una maggiore disponibilità a pagare. Questo dimostra come il mercato abbia risposto positivamente a un’offerta sempre più selezionata e performante”.

Un trend che si sta confermando anche in questa campagna, come evidenzia Pietro Terlingo: "Stiamo registrando un andamento positivo a valore, con un lieve incremento, mentre a volume si osserva una leggera flessione. In questa prima parte della campagna, infatti, si nota un piccolo rialzo delle quotazioni, probabilmente influenzato dalle difficoltà produttive della Spagna, principale player europeo del settore. Ciò che va sottolineato, però, è l’elevato livello qualitativo del prodotto italiano, che si presenta in ottime condizioni. Fino a questo momento, non abbiamo riscontrato particolari criticità sul fronte della qualità, confermando la solidità della nostra produzione".
Sulla stessa linea si esprime Danilo Stanislao: “Senza dubbio, è stato un buon inizio di campagna. Abbiamo registrato un’ottima crescita a valore e, in termini di volume, sia a rete costante che a rete variabile, febbraio è stato positivo e marzo ancora migliore. Ovviamente, ci sono state alcune difficoltà di reperimento nel periodo di San Valentino, ma a parte queste, non abbiamo riscontrato particolari criticità. Siamo riusciti a compensare grazie ai nostri areali di riferimento, garantendo un prodotto di qualità. Inoltre, abbiamo la sensazione che, in questo periodo, si stia verificando una leggera sovrapproduzione nelle piante di cima radicata”.

La lettura dei buyer della Gdo trova riscontro nel mondo produttivo: "La campagna è partita con un leggero ritardo rispetto agli anni precedenti – afferma Pietro Ciardiello – e fino a dieci giorni fa eravamo indietro rispetto allo scorso anno, che però fu particolarmente precoce. Negli ultimi giorni, tuttavia, abbiamo recuperato terreno, tornando in linea con le tempistiche abituali. Confermo che la qualità del prodotto è eccellente, ma anche in Italia dobbiamo fare i conti con le problematiche climatiche. Gli sbalzi di temperatura stanno causando un’altalena produttiva che rende complessa una programmazione commerciale stabile. Al momento si registra un leggero surplus di prodotto, ma il mercato è in grado di assorbirlo rapidamente, grazie anche alla disponibilità della Gdo nei confronti della fragola italiana".

“Veniamo da due annate positive per i fragolicoltori italiani – aggiunge Fornari – tanto al Nord quanto al Sud, e ci sono tutti i presupposti per ripetersi a conferma dello stato di salute del comparto fragolicolo italiano, soprattutto in Basilicata e Campania. In questa partita un ruolo importante lo gioca senza dubbio il miglioramento genetico, perché nella fragola possiamo disporre di varietà selezionate in Italia, quindi adatte ai nostri ambienti, di grande profilo agronomico e gustativo che ci consentiranno di competere con maggiore forza nello scenario europeo, all’interno del quale potremo quantomeno limitare il divario con gli spagnoli”.
Con queste parole si è conclusa la prima parte della diretta legata agli aspetti congiunturali e alle aspettative di questa campagna che sta entrando nel vivo, mentre nella seconda parte ci si è concentrati sugli elementi strutturali del comparto. Questi temi saranno esaminati nel prossimo approfondimento e, se proprio non potete aspettare, potete rivedere la diretta qui sotto. (gc)