Avocado in Gdo: tanto spazio, ma sarà nel posto giusto?

Dominano l'Hass e la MDD

Avocado in Gdo: tanto spazio, ma sarà nel posto giusto?

Per quanto riguarda vendite e spazi, l’avocado ha ormai conquistato una propria dignità e autonomia all’interno del reparto ortofrutta della Gdo, diventando anche per i consumatori un punto di riferimento a tavola e nelle scelte d’acquisto. L'altra certezza è che dal punto di vista delle caratteristiche organolettiche, la varietà Hass si conferma mediamente superiore rispetto all’avocado verde, che però continua a occupare una quota significativa negli assortimenti.
Un altro aspetto interessante riguarda le modalità di consumo: l’avocado viene utilizzato esclusivamente come ingrediente in preparazioni, e mai consumato come frutto da solo. Nonostante questo, continua a essere collocato prevalentemente nell'area della frutta esotica, anche se – per numeri e spazi dedicati – in alcuni casi meriterebbe di uscire da questa categoria per trovare posto in uno scaffale più coerente con il suo utilizzo, magari accanto a prodotti come insalate o pomodori.
Proprio per questi motivi abbiamo deciso di dedicare un approfondimento specifico a questo frutto che, per assortimento e presenza sugli scaffali, sta sempre più divenendo una vera e propria categoria a sé stante.
Nelle consuete rilevazioni del Monitor Ortofrutta di Agroter per Italiafruit, a inizio marzo abbiamo analizzato nove punti vendita di altrettante insegne – tre delle quali appartenenti al canale discount – nella piazza di Reggio Emilia.

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Le numeriche complessive variano da un minimo di una sola referenza (in due negozi), a una media di 2-3, con un picco registrato in Esselunga, che arriva a proporne sei.
Negli ultimi anni, l’avocado Hass ha progressivamente conquistato il mercato e nella rilevazione svolta rappresenta il 57% delle referenze, complice anche la sua superiore cremosità e il gusto più apprezzato. Tuttavia, l’avocado verde (le cui varietà solitamente più commercializzate in Italia sono Fuerte, Bacon e Pinkerton) continua a essere presente negli assortimenti e, nei punti vendita Rossetto ed Eurospar, è proposto in esclusiva.
Tre insegne – Conad, Eurospin e Aldi – trattano esclusivamente la varietà Hass, mentre le restanti quattro offrono entrambe le tipologie.

Come già accennato, la gestione a scaffale è al 100% all’interno del reparto della frutta esotica o nelle immediate vicinanze: nessun punto vendita, infatti, tenta un’operazione di “cross-merchandising"(permettete il termine non esattamente corretto tecnicamente), posizionando l’avocado vicino a prodotti con cui viene frequentemente consumato, come insalate o pomodori.

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Per quanto riguarda le provenienze, in questo periodo dell’anno si registra una buona presenza di prodotto sudamericano, che rappresenta il 39% delle referenze totali, con Cile e Colombia come paesi di origine.
Segue il bacino sud del Mediterraneo, da cui proviene il 30% delle referenze, in particolare da Marocco e Israele. La Spagna copre invece il 17% dell’assortimento rilevato.
Da segnalare anche la presenza di avocado di origine italiana, in particolare siciliana, disponibile in tre punti vendita – due dei quali discount – e pari al 13% del totale. Tuttavia, solo in un caso la referenza era Hass.

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Sul fronte dei brand, la Marca del Distributore (MDD) domina l’assortimento, rappresentando il 43% delle referenze totali ed essendo presente in 5 negozi su 9, due dei quali propongono esclusivamente prodotti a MDD.
Il prodotto senza brand riconoscibile copre il 40% del totale, mentre le referenze a marchio del fornitore – ovvero quelle in cui il brand è noto e chiaramente evidenziato – rappresentano il restante 17% dell’assortimento.

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Nel caso dell’avocado, la vendita al pezzo riveste un ruolo significativo, una modalità adottata per pochissime altre categorie, come ad esempio il carciofo o le baby angurie. Complessivamente, il prodotto sfuso è stato rilevato nel 43% dei casi, con 8 referenze su 10 proposte con vendita al pezzo. Questa modalità consente di contenere il prezzo al consumo, eliminando i costi legati al confezionamento, ed è adottata in esclusiva da 4 negozi su 9.
Nonostante ciò, la maggioranza delle referenze (57%) è venduta confezionata, prevalentemente in vassoi, con un solo caso rilevato di utilizzo della rete in Lidl.

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Il numero di frutti per confezione varia, in genere, con il calibro dei questi. Considerando le modalità di vendita in funzione del numero di pezzi, la formula più diffusa è quella con un singolo frutto (52%), che rappresenta oltre la metà dei casi. Questa modalità include sia la vendita sfusa a peso variabile (2 referenze), sia quella al pezzo, sia i vassoi con un solo avocado (in totale 10), generalmente di pezzatura medio-grande.
Tra le restanti referenze, i formati più frequenti sono i vassoi contenenti 2 frutti di dimensioni medie (5 referenze) oppure 3-4 frutti di calibro medio-piccolo (5).
Nel caso specifico della confezione in rete, si raggiunge il numero più elevato di frutti per unità di vendita, ovvero 5-6, con calibri tendenzialmente piccoli.

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Incrociando i dati sulla grammatura garantita, è stato possibile stimare il peso medio dei frutti per ciascuna referenza.
Nel complesso, il prodotto venduto a peso variabile (6 referenze) presenta una buona pezzatura, anche se risulta difficilmente quantificabile con precisione.
Negli altri casi, i frutti più piccoli – con peso compreso tra 130 e 160 grammi – sono stati rilevati in 5 referenze su 23. Il peso più ricorrente, o modale, si attesta invece tra i 190 e i 220 grammi, fascia riscontrata in 8 casi.
I frutti di pezzatura maggiore, con peso superiore ai 220 grammi, sono presenti in 4 referenze.

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Chiudiamo con la consueta analisi dei prezzi medi. Il prezzo al chilo dell’avocado risulta decisamente fuori scala rispetto alla media della frutta e verdura: ci si aggira intorno agli 8 euro al chilo, con oscillazioni significative sia verso il basso (4-5€/kg) che verso l’alto (12-13e/kg), indipendentemente dalla varietà (Hass o verde).

La variabilità dei prezzi è particolarmente marcata rispetto ad altre categorie, a testimonianza di strategie commerciali differenti tra le insegne in termini di calibri, provenienze e linee premium. Allo stesso tempo, questa ampia forbice di prezzo evidenzia anche una forte disponibilità all’acquisto da parte del consumatore, che continua a scegliere l’avocado in modo crescente, nonostante prezzi nettamente superiori alla media del reparto, anche nel caso delle referenze più “cheap”. (gc)

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Ha collaborato Giampaolo Ferri.

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