Forza Vittorio! L’ortofrutta ha ancora bisogno del tuo aiuto

La sua Lectio Magistralis sulla natura morta nella storia dell’arte ha fatto epoca

Forza Vittorio! L’ortofrutta ha ancora bisogno del tuo aiuto

Chi era al Centro Congressi dell’NH di Assago a fine novembre 2018 per lo Speciale Frutta & Verdura “Coltiviamo Bellezza” non ha certo dimenticato la piazzata di Vittorio Sgarbi per un’asta del microfono che non si trovava ma, ancor più, ricorderà il suo racconto di come la natura morta sia divenuta genere pittorico autonomo, spaziando dai tempi del genio di Caravaggio a quelli dell’iper realismo di Ventrone. Erano le due passate, i crampi della fame aggredivano i più ma tutti eravamo rapiti dal suo istrionico racconto che elevava e sublimava una commodity come la frutta al rango di arte e, questo, dopo un’introduzione degna delle peggiori risse nei peggiori bar di Caracas.

Una sorta di dottor Jekyll e Mister Hyde, come avemmo occasione di scrivere (clicca qui per approfondire). Non sopporto e non posso dimenticare i suoi comportamenti inopportuni, per non dire altro, per me sono intollerabili sfregi al suo genio; ciò non di meno, pensandolo abulico in un letto di ospedale, soffocato dalla depressione e senza la forza di reagire, sento la mancanza della parte migliore di uno studioso e di un artista davvero fuori dal comune.

Sgarbi non è certo paragonabile a Caravaggio, ma ne condivide la tempra. Da un eccesso all’altro e, nel mezzo, opere sublimi. Per cui penso: Se Caravaggio, colpito nel 1606 da condanna a morte per omicidio, fosse stato giustiziato subito dopo, anziché fuggire e lottare per ottenere il perdono dal Papa, ci saremmo privati di opere straordinarie, come il Seppellimento di Santa Lucia, ancora oggi visibile a Siracusa. Per questo spero che Sgarbi si riprenda, cosi che possa darci ancora qualche possibilità di vivere le sue fiammate di genio, fra cui anche percepire frutta e verdura come arte e non un tanto al kilo. Magari Vittorio Due perderà anche i difetti di Vittorio Uno, come ha scritto Marcello Veneziani. Spero condividerete questo pensiero e farete anche voi il tifo per lui.

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