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Melone: Don Camillo e Francescon a confronto
Disamina critica delle prospettive per la campagna entrante
Ieri abbiamo scritto sulle prospettive della campagna melonicola 2025 in Italia e in Europa, e per comprendere più approfonditamente le aspettative dei produttori nazionali, abbiamo raccolto le impressioni di alcuni protagonisti del settore. (clicca qui).
Bruno Francescon, presidente di OP Francescon, traccia un quadro di relativa stabilità, smentendo le preoccupazioni legate alle piogge nel mantovano. "Ho letto di possibili problemi dovuti al maltempo, ma sono tutte esagerazioni. Nel mantovano siamo abituati alle piogge e la gestione idraulica è efficiente: i terreni sono baulati, i canali consortili ben curati e le inondazioni sono rarissime. Quando piove, l’acqua defluisce rapidamente," spiega Francescon.
A conferma di questa resilienza, il presidente di OP Francescon ricorda che lo scorso anno, tra aprile e giugno, sono caduti 800 mm di pioggia, per un totale annuo di 1.100 mm (contro una media di 700 mm), e, nonostante ciò, la perdita produttiva si è limitata al 20-30%. "A oggi, nella zona di Rodigo, la situazione è nella norma. È vero, ha piovuto, ma nulla di straordinario. Nel basso mantovano, dove i terreni sono più argillosi, possono esserci state più criticità, ma in generale siamo nei parametri di una stagione regolare. Abbiamo terminato i trapianti in serra e iniziato quelli in campo aperto sotto tunnellino, tutto procede senza intoppi," aggiunge. Sul fronte delle superfici, Francescon conferma che il mantovano non ha subito riduzioni: "A differenza di altri poli produttivi, qui la melonicoltura è ben radicata e non ha perso ettari. Molte aziende sono iperspecializzate e particolarmente resilienti. L’unico problema che vedo è la mancanza di ricambio generazionale, ma questa è una criticità che riguarda l’intero comparto ortofrutticolo italiano."
Situazione regolare in Sicilia, qualità ottima in Senegal
Guardando alla Sicilia, Francescon riferisce di una campagna che si sviluppa senza particolari problemi: "Le temperature miti hanno favorito le allegagioni senza creare criticità fitosanitarie. Sono leggermente in anticipo rispetto alla media stagionale, ma il clou della raccolta resta fissato tra la metà di aprile e fine maggio."
Sul fronte nazionale, le superfici destinate al melone sembrano essersi stabilizzate dopo anni di calo. "I costi di produzione elevati hanno ridotto la possibilità di espansione: oggi il melone è una coltura per aziende strutturate, capaci di competere sul mercato," osserva Francescon. Anche la durata della campagna non dovrebbe riservare sorprese: "Nel mantovano, dopo settembre, la qualità del melone diventa difficile da mantenere. A ottobre si arriva al limite, perché bastano 2-3 giorni di nebbia per compromettere i frutti, senza contare gli sbalzi termici," precisa.
Infine, un commento sulla campagna precoce dal Senegal: "Abbiamo allungato il calendario grazie al prodotto senegalese e, tutto sommato, la stagione sta andando bene. C’è stata una leggera carenza di prodotto per via di temperature più fredde del solito, ma questo potrebbe allungare la campagna. In ogni caso, siamo molto soddisfatti della qualità organolettica dei frutti." Sul fronte delle varietà, l’assetto resta sostanzialmente invariato, ma con una novità interessante: "Quest’anno abbiamo introdotto alcune varietà simili al melone retato siciliano tradizionale, con alto grado Brix, polpa rossa e lunga conservazione," conclude Francescon.

Cagna (Agricola Don Camillo): “Campagna nel segno della stabilità, ma è presto per previsioni”
Anche per Ettore Cagna, presidente di Agricola Don Camillo, la campagna melonicola 2025 si preannuncia all’insegna della stabilità, pur con le dovute cautele: "È ancora un po’ presto per esprimere giudizi definitivi, perché sappiamo bene quanto rapidamente possa cambiare il quadro produttivo. Attualmente siamo nel pieno della campagna oltremare, che procede a corrente alternata, condizionata dalle oscillazioni meteo." In Italia, come di consueto, sarà la Sicilia ad aprire le danze: "I trapianti si stanno svolgendo in linea con la media degli ultimi anni e anche la stagione, nel suo complesso, sembra attestarsi nella norma. I primi volumi interessanti dovrebbero arrivare da fine aprile e protrarsi per circa un mese. Commercialmente parlando, con la Pasqua fissata al 20 aprile, sarebbe ideale avere una buona disponibilità già per quella data. Ma, ripeto, è ancora presto per fare previsioni affidabili."
Spostandosi al Nord, tra Verona, Mantova ed Emilia, anche qui lo scenario è di relativa stabilità: "Le superfici dovrebbero restare stabili rispetto agli ultimi anni. I trapianti sotto serra sono proseguiti senza intoppi, mentre quelli in campo aperto, sotto tunnellino, entreranno nel vivo a fine mese e si susseguiranno fino a fine giugno, inizio luglio. È chiaro che il maltempo potrebbe creare sfasamenti, ma per ora siamo nei tempi."
Dal punto di vista varietale, Cagna annuncia un piccolo aggiornamento nelle scelte produttive: "Aumenteremo le superfici dedicate al melone liscio e al Dino, mentre il resto dell’assortimento varietale resterà invariato."Ma le vere criticità del comparto restano ben note: "Dopo le problematiche fitosanitarie, la carenza di manodopera è la principale emergenza che affrontiamo. È un problema cronico, destinato a persistere. Il lavoro in campagna è stagionale, dura 4-6 mesi e richiede impegno fisico, per cui non è percepito come attrattivo. Cerchiamo di trovare soluzioni, ma non è semplice." (aa)

Investimenti nella IV gamma: meno manodopera, più automazione
Sul fronte degli investimenti, Agricola Don Camillo punta sulla tecnologia e sull’automazione con un nuovo progetto: "Stiamo completando il nuovo magazzino per la IV gamma, che sarà operativo a metà maggio. Si tratta di una struttura all’avanguardia, altamente meccanizzata e robotizzata, che richiederà meno personale grazie all’automazione. Siamo partiti un po’ in ritardo su questo fronte, ma ora siamo allineati con i migliori standard del settore. Credo molto in questo progetto: la domanda di prodotti ad alto contenuto di servizio è in forte crescita e siamo pronti a cogliere questa opportunità."
Nella foto di apertura, da sinistra: Ettore Cagna, Presidente Agricola Don Camillo; Bruno Francescon, Presidente OP Francescon
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