Il meglio di IFN
Week 47: i discount tornano alla ribalta
L’anticipo produttivo dell'uva compromette le vendite di fine campagna
Nella settimana 47, le vendite di ortofrutta LCC registrano una crescita, ma l’aumento del prezzo medio mix maschera volumi sostanzialmente fermi. Tra i canali di vendita, il discount torna a crescere, mentre la Gdo mostra segnali di difficoltà nelle quantità vendute. Per quanto riguarda le categorie, si conferma un fine stagione negativo per l’uva, a causa di un anticipo produttivo anomalo.
Con la quarantasettesima settimana ci avviciniamo alla fine di novembre e i dati delle vendite di ortofrutta a peso imposto evidenziano una crescita del 3% a valore, accompagnata da un analogo incremento del prezzo medio mix. Questo suggerisce un andamento stabile dei volumi che, in effetti, sono in leggero decremento per il totale Gdo.
Analizzando i diversi canali di vendita per l’ortofrutta LCC, si osservano trend negativi a volume in quasi tutti i casi, con l’eccezione del discount, che segna un +6% a volume e un +5% a valore; questi trend sottolineano un calo del prezzo medio mix, in controtendenza rispetto all’aumento generale del resto dei canali. Tra questi, in maggiore difficoltà spiccano gli ipermercati, che subiscono una flessione significativa delle vendite a quantità (-11%), confermando un anno particolarmente complesso per il reparto. Supermercati (-3%) e libero servizio (-2%) mostrano cali più contenuti, soprattutto considerando i trend positivi registrati nelle settimane precedenti.
Passando alle singole categorie, diamo uno sguardo a come si è comportata l’uva da tavola che si avvia verso la conclusione della campagna: il mese di settembre si era chiuso positivamente (+4% a volume), nonostante un incremento del prezzo medio mix (+7%). Tuttavia, da ottobre, si assiste a un netto peggioramento con volumi che calano del 12% e crollano ulteriormente a novembre (-29%), con una situazione che si aggrava nelle ultime settimane analizzate (week 47 -40%).
Questi risultati confermano i timori emersi a inizio campagna, legati a un anticipo produttivo di quasi un mese, che ha portato a una disponibilità limitata del prodotto nelle fasi finali. Va comunque sottolineato che novembre pesa meno in termini di volumi complessivi rispetto a ottobre e, soprattutto, a settembre. Tuttavia, il risultato negativo degli ultimi due mesi considerati portano a un saldo negativo, fino ad ora, per la campagna dell’uva nel complesso ed è improbabile che dicembre possa risollevarla.