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Previsioni Spagna: crescono le arance, in calo limoni e clementine
È in atto un riposizionamento fra specie, varietà e aree
Il Ministero dell'Agricoltura, della Pesca e dell'Alimentazione Spagnolo (MAPA) ha rilasciato le prime stime per la produzione di agrumi nella stagione imminente, con un raccolto previsto di 5,842 milioni di tonnellate, lievemente in calo (-1%) rispetto all’anno precedente. Tra le cause, la perdurante siccità, le temperature eccessivamente elevate durante la fase di sviluppo degli agrumi e, in alcuni casi, ha influito anche l’alternanza di produzione, per un raccolto che è stimato in calo del 9% rispetto alla media degli ultimi 5 anni.
Tuttavia, le stime di produzione variano a seconda della tipologia di agrumi: per le arance si prevede un raccolto superiore a quello della scorsa stagione (+9%), mentre per clementine e mandarini (-3%) e, soprattutto limoni (-21%) si prevede sarà inferiore. Ci si attende invece produzioni stabili per il pomelo.
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La Spagna si conferma leader incontrastato nell’UE.
La produzione spagnola di arance è prevista a 2,975 milioni di tonnellate, pari a un +9% rispetto alla scorsa stagione, ma comunque in diminuzione dell’8% rispetto alla media degli ultimi 5 anni. Numeri non certo confortanti per l’agrume più prodotto in Spagna, che rappresenta il 51% del volume totale, con la varietà Navel che vale da sola più del 70% delle arance prodotte in Spagna. La produzione di clementine e mandarini è stimata a 1,831 milioni di tonnellate, una quantità inferiore del 3% rispetto allo scorso anno e del 10% rispetto alla media quinquennale. La produzione di limoni, dopo l’anno da record della scorsa stagione, scenderà a 935.661 tonnellate, ovvero il 21% in meno rispetto a un anno fa e il 10% in meno rispetto alla media dell’ultimo lustro. Infine, per quanto riguarda i pomeli, le previsioni sono di certo migliori: le produzioni raggiungeranno le 86.305 tonnellate, pari all’1% in più rispetto a 12 mesi fa e con un incremento dell'8% rispetto alla media.
La Spagna, primo produttore di agrumi nell'Unione Europea e sesto a livello mondiale, continua, così, a svolgere un ruolo cruciale nel mercato globale degli agrumi freschi. Con un valore medio di esportazioni che si colloca poco sopra i 3 miliardi di euro a stagione, si prevede che tale cifra verrà superata nella stagione 2024/2025. Circa il 60% della produzione di agrumi del paese è destinato ai mercati esteri, una quota che sale nel caso dei piccoli agrumi e raggiunge quasi l'80% per il pomelo. Il Paese Iberico detiene, inoltre, circa il 25% delle esportazioni globali di agrumi freschi, confermandosi leader mondiale nel settore.
L’analisi di Paco Borras: quantitativi stabili, ma meno picchi rispetto agli anni scorsi
Con Paco Borras, nostro esperto sui mercati internazionali, entriamo più in profondità nella disamina della campagna agrumicola alle porte.
“In Spagna, la prossima stagione agrumicola si presenta con un raccolto molto simile a quello dell'anno scorso e di quello precedente ancora. Difatti, la produzione della Spagna si conferma al di sotto di 6 milioni di tonnellate, che è quello che è accaduto di frequente nel decennio fra il 2004 e 2013. Poi negli anni successivi si è raggiunto il picco di 7 milioni di tonnellate, evidentemente eccessivo, tant’è che è stato necessario un passo indietro, con i volumi tornati ai livelli di 10 anni fa”.
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“Quindi, le quantità sono simili, ma il mix delle tipologie è cambiato. Come si può notare, c'è stato un forte calo delle clementine e mandarini, in particolare nel periodo precoce, mentre le varietà club tardive si sono mantenute costanti. Di conseguenza, la Spagna ha ridotto il grande picco di produzione a novembre e dicembre e ora ha il 14% di clementine e mandarini in meno e un calendario più equilibrato. È quindi possibile immaginare una buona stagione per clementine e mandarini spagnoli”.
“Le arance sono in ripresa, dopo il calo dell’anno scorso, e tornano ai valori di un decennio fa che dovrebbero garantire una stagione regolare e senza grandi intoppi. Anche per il limone le aspettative sono decisamente migliori, poiché la produzione è in netto calo rispetto al record della passata stagione, ed è comunque ad un livello nettamente superiore rispetto a dieci anni fa, a dimostrazione dei forti investimenti a livello produttivo”.
Analisi per Regione: boom dell’Andalusia e crollo della comunità Valenciana
“Dalla disamina del dettaglio delle singole aree produttive possiamo vedere come siano cambiati gli equilibri negli ultimi anni”.
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“La Comunità Valenciana continua a diminuire la produzione, mentre Andalusia e Murcia crescono in modo significativo. In questa stagione, per la prima volta, la Comunità Valenciana è al di sotto della metà del raccolto totale e rappresenta solo il 46%, mentre l'Andalusia raggiunge per la prima volta il 39%”.
“Questa situazione non implica che la regione di Valencia continuerà a perdere quota in futuro, perché in quest’area si stanno facendo investimenti significativi, sia con nuove piantagioni che con iniziative per risolvere il problema di base delle piccole aziende agricole della zona, che faticano a tenere il passo con le grandi realtà. Ci vorrà però ancora qualche stagione per raggiungere nuovamente in Spagna 7.000.000 di tonnellate di agrumi e non è detto che sia un bene, considerando la concorrenza sempre più agguerrita dai Paesi del Mediterraneo, Egitto in primis”. (gc)
Ha collaborato Fabrizio Pattuelli