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Mazzini: “L’IA sostituirà le competenze dei buyer per l’ortofrutta?”
“Abbiamo una montagna di dati che attendono solo di essere elaborati”
Della Casa - Per la distribuzione moderna quali sono gli ambiti di applicazione più immediati dell’IA e quali, invece, paiono più promettenti in prospettiva?
Mazzini - La risposta sarebbe semplice: praticamente tutti, in realtà una delle prime regole quando ci si approccia all’AI è abbassare le aspettative, avere sempre chiaro in mente che all’inizio e alla fine di qualsiasi processo a cui si intende applicare la AI serve un cervello umano; ciò detto, gli ambiti vanno dalla gestione della catena di approvvigionamento e previsione della domanda, ai sistemi che monitorano e ottimizzano l'uso dell'energia nei negozi e nei magazzini, quindi dall’organizzazione fino alle operation.
Molte le aree di relazione col cliente che possono essere potenziate e customizzate, per esempio le attività di CRM a quelle di marketing, gestione del pricing, segmentazione del mercato; senza escludere l’attività quotidiana d’ufficio: dalla gestione delle riunioni, ai verbali, fino alla redazione di documenti e presentazioni, schede prodotto, analisi e selezione CV candidati …
Per ora, però, come mi insegna il nostro Direttore IT, la IA è ottima tutte le volte in cui pensi che avresti bisogno di un gruppo di bravissimi stagisti. Credo che la cosa da fare al momento sia capire davvero cos’è e come funzioni, poi provare, provare, provare …
Della Casa - Come l’IA può contribuire alla semplificazione delle relazioni fra produzione e distribuzione? Come sta approcciando l’IA il mondo Coop, quasi sono le esperienze in campo, quelle già in fase di progettazione e quali attenzionate per uno sviluppo nel medio periodo?
Mazzini - Come dicevo, tutte le attività legate al lead time sono aree sulle quali integrazioni con la produzione saranno sempre più necessarie per ridurre i costi intermedi non necessari; noi abbiamo già attive due sperimentazioni: una sulla logistica dei prodotti grocery e una proprio sull’ortofrutta, per cercare di avere una previsione dei volumi, sia nel continuativo, sia in promo, in grado di facilitare tutte le azioni di raccolta, selezione, conservazione, lavorazione, confezionamento e logistica, arrivando a prevedere la quantità del prodotto per giorno della settimana. Come dicono gli esperti di IA, abbiamo una montagna di dati che aspetta solo di essere elaborata.
Un’esperienza recente è proprio la creazione dello spot sul tormentone dell’estate o quella in atto presso Coop Alleanza 3.0, dove l’utilizzo dell’IA è mirata ad ottenere una migliore qualità del prodotto, integrando i flussi vendita-raccolta. Credo che a breve sistemi di riordino intelligenti saranno davvero all’ordine del giorno.
Ma anche sulla fase negoziale si potrebbe lavorare, mi risulta solo l’esperienza di Wallmart con Pactum IA e, addirittura, pare che i fornitori preferiscano negoziare con l’IA e non col buyer. Visto che spesso leggo molte lamentele sul fatto che non ci sono più buyer competenti di ortofrutta, il rischio futuro è che non ci siano più buyer. Al di là della provocazione, di sicuro molte della attività ripetitive e a bassa valore aggiunto saranno in futuro pre-lavorate dall’IA.
Della Casa - Concludendo, più luci o più ombre per la filiera ortofrutticola dall’impetuoso arrivo dell’IA nel nostro sistema economico e sociale? Quali rischi e quali opportunità?
Mazzini - Non credo che per la filiera ortofrutticola ci saranno più luci o più ombre, credo che - al pari delle altre filiere – se, come dicevo prima, la testa e la coda dei processi sarà sempre umana. Avremo forse più bisogno di ingegneri e meno di ragionieri, ma di sicuro ancora per molto tempo serviranno persone per raccogliere, selezionare confezionare e movimentare l’ortofrutta.
Infine sugli impatti sistemici. Se provate, ad esempio, a chiedere a Chat Gpt quali sono i rischi dell’IA la risposta che da è stupefacente. In pochi secondi fa una disamina di tutte le aree di potenziale criticità, dalla perdita di posti di lavoro, alla sicurezza e alla privacy, dalla manipolazione delle informazioni ai rischi etici e morali; chiude, infine, dicendo che serve regolamentare in modo chiaro l’uso dell’IA, aumentando la trasparenza sugli algoritmi e sul loro comportamento, creando un dialogo globale affinché lo sviluppo e l’utilizzo dell’IA sia sicura. Di fatto ci dice anche quali sono le aree su cui lavorare per un suo utilizzo.
Personalmente credo che l’AI sia una opportunità straordinaria ma abbiamo la responsabilità, come persone di business e come cittadini, che la IA sia utile e non confligga con la società, creando ricchezza e non povertà. Che sia di servizio a noi è non viceversa.
Il futuro non è scritto, serve dotarsi di regole e fissare i limiti perché sia roseo e non cupo.
Claudio Mazzini sarà ospite della 25sima edizione di Speciale Frutta & Verdura che si svolgerà al Centro Congressi Grand Tour Italia il 27 Novembre prossima venturo (clicca qui per maggiori informazioni)