Il meglio di IFN
Consumi di frutta stabili ma il freddo potrebbe fungere da volano
Francesco Volpato (Nord Est Mercati): «Agrumi, pomacee e kiwi, si entra nel vivo»
Giunti a metà novembre, la frutta tipicamente invernale – ma che ci accompagnerà fino a primavera inoltrata, come mele, pere, kiwi e agrumi – inizia ad essere a pieno regime in termini di offerta. Per scoprire i trend in atto di questi prodotti, e non solo, siamo stati al Centro agroalimentare di Treviso insieme a Francesco Volpato, Presidente di Nord Est Mercati (l’ente gestore della realtà trevigiana).
“L’arrivo di un clima più freddo, in linea con le medie del periodo, dovrebbe influire sul consumo degli agrumi (arance e clementine), per i quali la stagione, in fase di avvio, ha risentito del caldo, in fase di vendita. Infatti, il clima mite ha influito negativamente sulla disponibilità e qualità del prodotto. La siccità presente al sud ha impattato sull’offerta di agrumi, dove sono maggiormente presenti i calibri piccoli e per i quali i consumi non sono ancora partiti in maniera decisa, e per l’uva da tavola, dove una relativa mancanza del prodotto per tutta la stagione ha fatto sì che i prezzi si siano mantenuti mediamente elevati, raggiungendo così valori molto alti in questi ultimi giorni in cui la campagna italiana sta volgendo al termine, con la varietà Italia che si posiziona sui 4,00 €/kg. Interessante, invece, l’andamento per le varietà senza semi, come l’AUTUMN CRISP, che oscilla fra i 6,00-7,00 €/kg. Si preannuncia una stagione complicata anche per l’uva ALEDO spagnola, complice la situazione dovuta alla DANA, per cui dovrà valutare la qualità del prodotto e la disponibilità. I primi arrivi al mercato vedono un prezzo di vendita che si attesta sui 5,00 €/kg”.
“Per quanto riguarda la situazione delle mele – prosegue Volpato – i consumi in questa fase di avvio della stagione sono piuttosto stabili, con prezzi in linea e in continuità con la precedente stagione. Sono comparse nei vari stand del mercato le prime consegne delle varietà Envy (cal. 80/85 prezzo 1,90-2,00 €/kg) e della Pink Lady (cal. 80-85 prezzo 2,00-2,10 €/kg). Buoni consumi per le altre varietà più conosciute e diffuse (Fuji 80/85 1,60-1,70 €/kg, Stark/Red Delicious 1,40-1,50 €/kg, Golden Delicious fra 1,30-1,40 €/kg per il prodotto veneto).
“Analisi simile per le pere, con la stagione che adesso è entrata nel vivo, con consumi in linea con le ultime annate, dove però la minore disponibilità del prodotto aveva fortemente influito sulle vendite, ben al di sotto di qualche anno fa. I prezzi si mantengono sostenuti, a fronte di una qualità eccellente e, per alcune varietà, come William bianco, prevalgono i calibri piccoli. Entrando nel dettaglio delle quotazioni per il calibro 18: William bianca e rosso sono vendute a 2,60-2,80 €/kg, l’Abate Fétel a 3,10-3,30 €/kg e Kaiser a 2,60-2,80 €/kg”.
“Per quanto riguarda i kiwi siamo in fase di passaggio dal prodotto neozelandese a quello italiano, proveniente dalla zona di Verona e dell’Emilia-Romagna. Con il prodotto neozelandese - di qualità riconosciuta e consolidata - i prezzi si attestano per kiwi verde cal. 27 sui 4,5 €/kg, e per il cal. 33 sui 4,00 €/kg, mentre per il kiwi giallo i valori si alzano fino a 5,5 €/kg, per il calibro 27. Spostandoci nel veronese, i primi scambi vedono le padelle cal. 23 sui 2,60-2,80 €/kg e il cal. 27 sui 2,40-2,60 €/kg. Per quanto concerne il prodotto proveniente dalla Grecia – meno apprezzato qualitativamente – il prezzo per un cal. 23 si attesta sul 2-2,10 €/kg e il cal. 27 sui 1,90-2,00 €/kg”.
Vista la zona in cui ci troviamo, non poteva mancare un aggiornamento sul radicchio rosso tardivo: “è senza dubbio l’eccellenza locale per antonomasia ma, purtroppo, quest’anno le piogge e l’assenza del gelo stanno seriamente compromettendo la produzione. Attualmente le previsioni evidenziano una produzione in calo fino al 50%, percentuale destinate purtroppo ad aumentare nelle prossime settimane, soprattutto nelle zone con terreni argillosi. La selezione del seme, ancora oggi opera degli agricoltori locali, ha permesso di avere piante che si adattano meglio all’aumento delle temperature, ma quello che è impattato negativamente quest’anno è stata la quantità di pioggia, decisamente superiore alla media, dai 400 ai 600 millimetri, che ha provocato un compattamento del terreno e un’asfissia radicale, con la formazione anche di funghi che hanno intaccato le foglie”.
A chiusura di intervista, il Presidente Volpato ci spiega gli investimenti fatti a Treviso per rendere la struttura ancora più competitiva: “Nonostante le difficoltà climatiche e il tema dei consumi di ortofrutta che dipendono dall’aumento dei prezzi dei prodotti dell’ultimo biennio, la struttura mercatale guarda al futuro puntando sugli investimenti necessari all’ampliamento dell’offerta di servizi. Il nostro mercato, infatti, ha visto il completamento nel 2021 della copertura della galleria centrale, con la realizzazione delle banchine di carico/scarico sui piazzali nord e sud e la realizzazione di un impianto fotovoltaico da 800KW. Difatti, grazie ai prossimi investimenti previsti dal PNRR, puntiamo a consolidare e sviluppare la nostra posizione come mercato ortofrutticolo di riferimento per il Veneto Orientale, il litorale adriatico Veneto, l’area pedemontana e le Dolomiti. Da questo punto di vista sono previste la realizzazione di due piattaforme refrigerate, l’aumento della capacità di produzione da energia da impianto fotovoltaico al fine di soddisfare il fabbisogno di autoconsumo per i nostri operatori portando l’attuale impianto a 2MW”.
“Infine – chiosa Volpato – sono previsti altri interventi per la digitalizzazione, con la messa in opera di un nuovo impianto di controllo accessi, per la videosorveglianza e la digitalizzazione del processo logistico di carico/scarico e movimentazione delle merci, al fine di garantire un sistema più efficiente con l’ampliamento dei servizi offerti alla clientela”.