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Kiwi, la mappa della produzione italiana: ecco chi cresce di più
I dati Istat certificano un incremento del 20% su base annua
Messo a dura prova negli ultimi anni per le problematiche legate alla batteriosi, alla moria e alle gelate primaverili, il kiwi è pronto ad affrontare quest’anno una nuova stagione produttiva e commerciale.
Ma a che punto è oggi la produzione di questo frutto nelle regioni italiane? Guardando ai dati Istat relativi a superfici e produzione degli ultimi due anni, si nota un netto incremento a livello nazionale e variazioni interessanti a livello regionale. Il trend di crescita italiano da un anno all’altro è del 23% con una produzione totale pari a 537.867 tonnellate (in aumento di 101 mila tonnellate sul 2021) e una superficie dedicata di 26.341 ettari.
Analizzando la situazione delle singole regioni, a livelli produttivo spicca sicuramente il Lazio, con volumi pari a 239.231 tonnellate nel 2022, con un trend di crescita del 14% rispetto al 2021. Il Lazio rappresenta anche la regione con il maggior numero di ettari dedicati alla coltura: nel 2022 i terreni regionali coltivati a kiwi sono pari a 9499 ettari, seguiti a lunga distanza dalle coltivazioni dell’Emilia Romagna estese su 5.153 ettari. Il Lazio rappresenta la prima regione italiana anche in termini di quota regionale: quella del 2022 è pari al 36%.
Ma a crescere più di tutte quest’anno è il Veneto, che si riprende dopo un 2021 funestato dalle gelate primaverili, registrando un incremento del 327% per una produzione pari a 57.785 tonnellate. In Piemonte la produzione stimata è sostanzialmente analoga a quella Veneta, con poco più di 56 mila tonnellate, mentre a livello di superfici la regione del Nord Ovest conta 300 ettari in più.
In netta controtendenza - sia in termini produttivi che di superfici coltivate - la Calabria, che probabilmente ha sofferto oltremodo gli effetti del gran caldo estivo.
Qui il la produzione, infatti, è calata del 36% rispetto al 2021 con poco più di 27 mila tonnellate di kiwi raccolte (volumi praticamente dimezzati rispetto all’anno precedente) e superfici dedicate pari a 1.586 ettari.
A seguire l’andamento negativo della Calabria, troviamo la Campania, con un trend produttivo in calo del 7% rispetto al 2021. Calabria e Campania arrivano a parimerito per quota regionale, pari al 6% nel 2022.
I primi frutti italiani hanno già debuttato sui mercati a metà settembre (clicca qui per approfondire) e ora la campagna sta entrando nel vivo, con l’inizio delle raccolte di Hayward anche in Nord Italia.
E anche se gli auspici sono buoni, rimangono i problemi della concorrenza greca e delle conseguenze climatiche: in molti casi la siccità estiva si è ripercossa sui frutti riducendone il calibro, mentre sul giallo si notano problemi legati alla maturazione dei frutti che si è mostrata particolarmente disforme. Senza dimenticare che i produttori stanno facendo i conti anche con i costi di produzione maggiorati e rincari energetici: una cosa è certa, anche per questa campagna ci sarà da rimboccarsi le maniche.
Ha collaborato Fabrizio Pattuelli