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Dicembre: l’inflazione dell'ortofrutta schizza all'11%
Inflazione Lcc 4% e quasi stabile per IV-V Gamma (0,6%)
![Dicembre: l’inflazione dell'ortofrutta schizza all'11%](/upload/FOTO IFN/supermercato-ortofrutta-generica-1200x600-pixabay.jpg)
Dopo un autunno con qualche speranza di ripresa, la chiusura dell'anno e l’inizio dell’inverno non partono col piede giusto per il reparto ortofrutta della Gdo. I volumi a dicembre flettono, anche se di poco, e l’inflazione schizza alle stelle, dopo un periodo di calma, grazie al trimestre antinflazione. Tuttavia, a dicembre la crescita dei prezzi medi sembra più critica per l’ortofrutta rispetto, ad esempio, all’Lcc.
Considerando come era andato il reparto ortofrutta di ipermercati e supermercati nel fine estate, era cresciuta qualche speranza di ripresa dei consumi: +0,8% a volume ad agosto, +0,6% a settembre e +3,1% a ottobre. Tuttavia, a novembre, si sono placati gli entusiasmi (-1,6% a volume) e, anche a dicembre, non c’è stata ripresa, con consumi sempre negativi, anche se di poco (-0,6%).
Però, le singole macrocategorie hanno avuto andamenti molto diversi, con la frutta come unica responsabile della flessione (-2,2%), la verdura come principale motore di attenuazione (+0,8%) e IV-V Gamma come supporto importante (+4,3%), anche se con un peso a volume relativo sul reparto. I dati a valore, ovviamente, sono decisamente migliorativi rispetto a quelli a volume, ma questo dipende da un effetto inflattivo ancora alto in ortofrutta e in crescita rispetto agli ultimi mesi.
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A dicembre la crescita del mix prezzi medio è nell’ordine degli 11,4 punti, quando – andando a ritroso – si osservano dati più attenuati, soprattutto in concomitanza con l’inizio del trimestre anti-inflazione: +9% a novembre, +3% a ottobre, +5,4% a settembre e +7,7% ad agosto.
Oltre a questa ripresa dell’inflazione, ciò che preoccupa per il reparto è l’attenuazione della stessa per i prodotti servizio, rispetto a frutta e verdura di prima gamma. IV-V Gamma, infatti, nell’ultimo mese dell’anno mostrano una crescita dei prezzi medi decisamente limitata (+0,6%), il che suggerisce una strategia promozionale particolarmente aggressiva dei distributori, ma probabilmente critica, considerando la natura di questi prodotti (per cui la disponibilità a pagare del cliente è mediamente più alta rispetto allo sfuso), soprattutto se si osserva il medesimo dato per l’Lcc.
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Il Largo Consumo Confezionato, infatti, nel mese di dicembre cresce nei prezzi medi di 4,4 punti, dato decisamente inferiore all’ortofrutta (+11,4% in ipermercati e supermercati), dato nettamente superiore alla IV-V Gamma.
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Rimane da valutare l’annata nel complesso con un focus nell’ultimo trimestre, periodo in cui le iniziative legate al carrello tricolore hanno influenzato consumi e prezzi medi.
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