Il meglio di IFN
Solidarietà nazionale alle proteste degli agricoltori
L’85% degli italiani si schiera dalla parte del mondo agricolo
Nelle scorse settimane abbiamo più volte dato voce alle proteste che si sono susseguite, a macchia di leopardo, in gran parte d’Europa e che hanno visto gli agricoltori schierarsi in prima linea contro l’adozione di misure sempre più stringenti nei loro confronti, motivate da esigenze ambientali, sulla scia della rivoluzione green proposta da Bruxelles al Farm to Fork (clicca qui per approfondire). Così in Germania, Olanda, Francia, Slovenia e anche Italia sono divampate proteste pubbliche, con contingenti di trattori che hanno sfilato nelle città e bloccato strade. Un malcontento che negli ultimi giorni si è diffuso anche in Spagna e Polonia. Ma quali sono le ragioni che hanno alimentato il fuoco delle proteste e quale è il sentiment dell'opinione pubblica? Abbiamo indagato i temi attraverso una delle ricerche periodiche del Monitor Ortofrutta Agroter in partnership con Toluna, chiedendo a un gruppo di 500 responsabili acquisti italiani per quale/i motivo/i, scegliendo fra risposte pre-codificate, gli agricoltori avessero protestato in modo così vemente sulle strade di tutta Europa e se tali proteste fossero giuste e motivate oppure no. A mettere d’accordo quasi la metà degli italiani (49%) è che gli agricoltori avrebbero protestato proprio contro i prezzi troppo bassi pagati per i prodotti agricoli.
Dai risultati balza subito all'occhio quanto il tema sia ancora “caldo”, tanto che solamente un responsabile acquisti su 10 sembra non essere informato sui fatti o non ne fornisce alcuna motivazione. La seconda delle motivazioni percepita dal panel fra quelle che hanno alimentato il malcontento fra gli agricoltori, con il 34% dei consensi, è l’esponenziale incremento dei costi delle materie prime e l'importazioni di prodotti che non soddisfano gli standard europei. Al terzo posto, con il 32%, troviamo la contrarietà alla svolta ecologista della Politica Agricola Comune (PAC). Infine, il tema dell’aumento generale delle tassazioni in agricoltura rimane comunque centrale, in quanto quasi un terzo degli italiani ha identificato in questo un motivo delle proteste.
Approfondendo l’analisi per fasce d’età, emergono alcune differenze lampanti sull’attribuzione dei vari motivi delle proteste. Tale fenomeno è probabilmente influenzato dal fatto che i responsabili acquisti over 55 sembrano aver seguito con più attenzione la questione: infatti la percentuale di chi non sa dare una risposta scende al 6%, mentre fra i giovani (18-34) questa sale al 17%. Inoltre, la questione dei prezzi troppo bassi pagati per i prodotti agricoli, che ricordiamo essere la prima motivazione riconosciuta dagli italiani, riscontra il 12% in più dei consensi fra gli over 55 (61%) rispetto alla media, mentre i giovani la posizionano al secondo posto con il 31%. Tali discrepanze tra fasce d’età si verificano anche nelle altre possibili motivazioni, come quella degli agricoltori contrari alla svolta ecologista della PAC, dove il divario di consensi fra giovani e over 55 italiani è di 30 punti percentuali.
L'elemento più interssante della ricerca emerge però dalla seconda domanda, posta a coloro che avevano saputo indicare almeno una motivazione delle proteste da parte degli agricoltori. Possiamo notare come l'opinione pubblica non sia poi così distante, in senso lato, dal mondo agricolo in quanto l’85% degli italiani si schiera proprio dalla parte degli agricoltori, con un consenso che supera addirittura il 90% nel sud Italia. Di conseguenza solo il 6% dei responsabili acquisti dichiara di essere contrario alle proteste messe in atto sulle strade di tutta Europa. D’altra parte, se ci pensate, in un paese con profonde radici agricole come l’Italia, chi non ha un parente vicino o lontano che si occupa o si è occupato di agricoltura? (aa)