L’intelligenza artificiale sostituirà i buyer ortofrutta?

La tecnologia avanza, ma il rapporto umano è ancora decisivo

L’intelligenza artificiale sostituirà i buyer ortofrutta?

Il successo del Macfrut, come testimoniano i numeri record di presenze avvalorati dai commenti dei partecipanti, certifica quanto sia ancora importante per l'intera filiera incontrarsi in presenza, per fare rete (e business), condividere, discutere ed approfondire tutte le tematiche del settore.

Questa necessità di contatto umano nell’epoca della digitalizzazione è, per certi versi, paradossale e mi domando se l’avvento dell’intelligenza artificiale potrà spostare questo equilibrio.

Il discorso meriterebbe un'analisi ben più approfondita per sviscerare l’impatto lungo la filiera, ma voglio soffermarmi su una piccola suggestione che è allo stesso tempo una provocazione: il ruolo del buyer potrà venire rimpiazzato dall’intelligenza artificiale? 
È una domanda che mi sono posto proprio perché, avendo fatto per tanti anni questo mestiere, mi incuriosisce capirne l’evoluzione.

La risposta che mi sono dato è che dipende dal tipo di buyer che vogliamo. Mi spiego meglio. È chiaro ed evidente che il mero lavoro di riordino sulla base di un prezzo definito è ampiamente alla portata della nuova tecnologia, senza dimenticare che un “Buyer artificiale” è oggettivo e incorruttibile. 
Viceversa, se vogliamo che il buyer faccia… il buyer, il discorso cambia radicalmente. Infatti, acquistare ortofrutta nel vero senso della parola è un’operazione estremamente complicata che necessita di grande professionalità, conoscenza e, soprattutto, grande capacità di risolvere i problemi che, in ambito ortofrutticolo, sono all’ordine del giorno, a partire dagli stravolgimenti provocati dal meteo. In questi casi, al buon risultato concorrono anche tutte quelle sfumature tipiche dei rapporti umani (non replicabili dalle macchine) che governano le relazioni commerciali fra compratore e fornitore che, proprio in ambito ortofrutticolo, hanno una valenza ancora più importante rispetto agli altri reparti. Il classico esempio è quando ci si viene incontro nel caso in cui una delle due parti abbia un problema.

Inoltre, non dimentichiamo come la scelta di un nuovo prodotto da inserire all’interno dell’assortimento non possa prescindere dal rapporto umano, perché, al di là della possibilità di poterlo assaggiare (che rimarrà un’esclusiva dell’uomo), ci sono sensazioni e intuizioni che non sono replicabili dalla macchina e che si possono affinare solo con l’esperienza e la dedizione al proprio mestiere.

Quindi, a mio avviso, la tecnologia, declinata sotto forma di intelligenza artificiale, potrà sicuramente essere di grande aiuto a chi deve compiere gli acquisti in ortofrutta, ma non può sostituirsi ad esso. Altrimenti, significa che stiamo prendendo la strada della standardizzazione industriale che non si addice al nostro settore.(gc)

Clicca qui per iscriverti alla Newsletter quotidiana di IFN