Il meglio di IFN
La revoca dei principi attivi sta uccidendo la frutticoltura
Dall’Abamectina allo Spirotetramat, un copione che si ripete
Come vi sentireste se, in caso di forte mal di testa, il vostro farmacista vi proibisse di assumere un antidolorifico perché nel frattempo è stato revocato e, in cambio, vi consiglia un palliativo del tutto inefficace? La risposta è scontata, come minimo sareste alterati perché del tutto inermi.
Questo esempio è calzante per spiegare lo stato d’animo di totale sconforto dei frutticoltori italiani, di fronte alla revoca continua di principi attivi per la difesa delle piante, senza avere al contempo valide alternative.
Un problema che sta mettendo a repentaglio la coltivazione di importanti specie per il settore frutticolo italiano, con tutte le nefaste conseguenze che possiamo immaginare.
Per capire le ultime novità, con relative ripercussioni, abbiamo contattato alcuni tecnici di campagna che quotidianamente sono alle prese con la difesa delle piante: “Da pochi mesi annoveriamo la revoca dell’Abamectina (alla base del formulato commerciale Vertimec) che rappresenta una grave perdita per i pericoltori, soprattutto nella lotta contro la Psilla – spiega a IFN Mauro Fabbri, tecnico frutticolo romagnolo – perché era la sostanza di riferimento, in particolare nel periodo che va da fine aprile a metà giugno, dove era posizionato in sostituzione all’olio estivo, che andava in contrasto con altri formulati. Il problema, se non si troveranno alternative, esploderà nel 2025, quando le scorte di questo prodotto termineranno. Si rischia di rivedere quanto accaduto con la Maculatura Bruna, dove la revoca di alcuni principi attivi, come l’Iprodione, ha contribuito alla sua recrudescenza”.
“Di questi casi, purtroppo, ce ne sono tanti. Per esempio, la soppressione dell’Acrinatrina (alla base del formulato commerciale Rufast) è alla base della diffusione incontrollata negli ultimi anni delle cicaline e dei tripidi. La stessa Abamectina presentava un’importante attività acaricida, molto utile nella lotta al ragnetto. Inoltre, per il prossimo anno è prevista la revoca dello Spirotetramat, meglio conosciuto con il nome di Movento, altro principio attivo versatile ed efficace contro la Psilla, e uno dei pochi autorizzati nella difesa alla Cocciniglia del kaki. Come difenderemo le produzioni di questa coltura?”
Una domanda che si pone anche Sigfrido Bedeschi tecnico del Consorzio Agrario di Ravenna: “è come andare in guerra con le armi spuntate. L’assenza di Acrinatrina e Spirotetramat si farà sentire eccome, soprattutto fra i produttori di pere, già alle prese con Maculatura Bruna, Colpo di Fuoco e Cimice asiatica. Anche nel pesco e nell’albicocco l’impossibilità di utilizzare l’Indoxacarb (Steward) aggraverà ulteriormente le infestazioni causate dalle forbicette.
In generale si rischia una carenza di sostanze multisito, con conseguente abuso dei sistemici che sono tutti monosito, favorendo così la resistenza dei patogeni ai principi attivi che diventano a loro volta inefficaci. Certamente c’è una proposta crescente di sostanze naturali, ma spesso risultano inefficaci o mostrano effetti troppo blandi rispetto alla elevata pressione dei patogeni che insiste nei nostri areali”.
Proprio l’assenza di alternative efficaci è il problema più grave che sembra non trovare soluzione in sede comunitaria o, peggio, non si vuole trovare soluzione perché per eliminare la chimica occorrono piante geneticamente più resistenti alle avversità, ma pure su questo aspetto (vedi la gestione delle TEA) si sta perdendo tempo, mentre in campagna stanno sparendo i frutteti.