La lista dei buoni propositi per il 2023

Chi vince e chi perde nelle scelte degli italiani

 La lista dei buoni propositi per il 2023

Anno nuovo, vita nuova. In genere questo è uno dei mantra che ognuno di noi prova a ripetersi dopo un’annata complicata. E di anni complicati ne abbiamo passati, più di uno, ma il 2022 sarà certamente ricordato come uno dei più difficoltosi: tanti nodi venuti al pettine, aggravati da eventi straordinari, come la guerra. Ma la ripartenza è sempre piena di buoni propositi e, da quello che sembra, tutto farebbe presupporre per l’ortofrutta una strada in discesa nel 2023. Ma sapremo cogliere le opportunità?

Attraverso una delle consuete ricerche del Monitor Ortofrutta di Agroter, realizzate in collaborazione con Toluna, a cavallo tra la fine del 2022 e l’inizio del 2023 abbiamo chiesto agli italiani di mettere in ordine d’importanza dieci buoni propositi per il nuovo anno, la maggior parte dei quali vocati ad uno stile di vita più salutare. Tra questi, non poteva mancare il riferimento ai consumi di ortofrutta, così come a quelli di carne, pesce, dolci e alcolici. Oltre a riferimenti su categorie alimentari specifiche, abbiamo sondato la predisposizione a fare più attività fisica, a utilizzare più integratori alimentari, a mangiare meno in generale o consumare prodotti di maggiore qualità, infine non poteva mancare l’opzione relativa al risparmio sui prodotti alimentari.

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I risultati parlano chiaro: se consideriamo la prima posizione, il proposito “mangiare più frutta e verdura” la fa da padrone con il 34% dei consensi. È doveroso anticipare l’ultima posizione, occupata da “risparmiare nell’alimentazione” (2% delle citazioni), e la quarta posizione in cui troviamo “mangiare prodotti di miglior qualità” (7%). Già solo osservando questi quattro numeri, la domanda viene spontanea: come è possibile non riuscire a monetizzare queste inclinazioni?

Il proposito che segue, con il 27% delle persone che lo posizionano al top, è “fare più attività fisica”, mentre “mangiare meno carne” guadagna la terza posizione (11% dei consensi) e “mangiare più pesce” è solo all’ottava (3%). Quindi tutto fa pensare a come il miglioramento dello stile di vita per gli italiani passi principalmente dall’aumento dei consumi di ortofrutta, seguito dall’attività fisica. Diminuire altre abitudini poco sane, come consumare meno alcolici e meno dolci, sono ritenute infatti meno prioritarie.

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Tuttavia, osservando i risultati nel loro complesso - quindi comprendendo anche tutte le altre posizioni assegnate per ogni proposito - emerge come solo l’attività fisica superi il consumo di ortofrutta se si considerano le prime tre posizioni. Ma da sempre, nelle ricerche di questo tipo, il comportamento preferito è esponenzialmente più importante di quelli seguenti; questo è ancor più vero se guardiamo la quota di persone che mette l’aumento dei consumi di ortofrutta agli ultimi posti, che risulta essere inferiore al 5%.

Dall’analisi realizzata possiamo trarre quindi tre considerazioni, da cui derivano altrettante raccomandazioni per il prossimo futuro:

1. Nel percepito delle persone consumare ortofrutta e svolgere attività fisica sono il miglior modo per condurre una vita sana. È necessario sfruttare maggiormente questo connubio, soprattutto pensando ai responsabili acquisto di domani.

2. Dal dichiarato e nell’immaginario collettivo emerge anche che l’ortofrutta può guadagnare spazio nelle quote di pancia, ma sappiamo tutti bene come questo operativamente sia difficile. La ricerca e l’analisi posso però aiutare ad approfondire e a capire sempre meglio come rimuovere le reali barriere.

3. Può sembrare anacronistico, ma nel percepito non è contemplato risparmiare su ciò che mettiamo in pancia (a patto che sia di buona qualità, aggiungiamo noi). Il lavoro di elevazione e qualificazione dell’offerta non deve perciò affievolirsi, ma crescere nonostante il periodo critico in termini di disponibilità di spesa degli italiani.

Il “Monitor Ortofrutta” di Agroter rappresenta l’unica analisi di lungo periodo a disposizione degli operatori della filiera per tracciare l’evoluzione del comportamento di acquisto e di consumo di frutta e verdura da parte delle famiglie italiane, prima, e internazionali, negli ultimi tempi. Nato nel 2006 con un campione di 600 responsabili d’acquisto, oggi è arrivato ai tremila panelisti per le analisi più strutturate, grazie alla possibilità di affiancare alla tecnica d’analisi CATI (Computer aided telephone interview) quella CAWI (Computer aided web interview), sviluppata attraverso la collaborazione con il panel provider Toluna. Nel 2022 abbiamo superato 1.250.000 risposte archiviate, integrate dai dati quantitativi di acquisto quadrisettimanali delle famiglie italiane per l’ortofrutta, elaborati grazie alla partnership con Ismea.


Per maggiori informazioni contattare Alfonso Bendi - Research & Consulting Director Agroter  

alfonso@agroter.net