Frutta secca d’estate? Si può, anzi, si deve!

La categoria, se ben gestita, può sviluppare vendite interessanti nel reparto ortofrutta

Frutta secca d’estate? Si può, anzi, si deve!

La frutta secca non molla la presa nemmeno nel periodo estivo, come si evince dai reparti ortofrutta, che mantengono inalterate le numeriche dedicate a questa categoria anche con l’innalzamento della colonnina di mercurio.
Al di là delle numeriche – che nelle superfici più ampie si attestano fra 400 e 550 referenze – è interessante lo spazio dedicato a questa categoria, che è letteralmente uscita dallo scaffale e viene posizionata sempre di più in modo massivo all’interno del lineare (come, ad esempio, in Esselunga), oppure sfruttando gli espositori nella testata delle isole (visto in diversi Famila e Conad). 
Questo incentiva l’acquisto di impulso e aumenta la penetrazione di una categoria che ha l’euro/chilo più alto all’interno del reparto.

È interessante osservare come tutte le catene, per vendere al di fuori dello scaffale, utilizzino il prodotto confezionato in vaschette trasparenti. Sicuramente una referenza basica senza troppi fronzoli, che si presta a entrare nei volantini promozionali. 
Oltretutto, per il repartista la frutta secca è una sorta di salvagente e spesso ha la funzione di tappabuchi. Infatti, grazie alla sua lunga conservabilità non deve essere gestita come un prodotto facilmente deperibile che può far schizzare gli sfridi, e grazie all’alto valore può generare fatturati incrementali interessanti.

Tuttavia, non mancano le criticità e ci sono almeno un paio di punti da prendere in considerazione.
Il primo riguarda la ridondanza degli assortimenti, soprattutto se inseriamo nell’analisi anche tutta la frutta secca venduta nel grocery, ovvero le classiche referenze da aperitivo che troviamo oramai anche nel reparto ortofrutta, dove spesso si notano tante referenze ma che sono gestite con una certa confusione, senza una logica di category ben comprensibile.
Il secondo aspetto riguarda le avancasse. L’inserimento di prodotti salutari come la frutta secca è stato un grande passo in avanti, ma in alcune catene sono spesso sguarnite o sempre in rottura di stock, tanto da che diventa difficile capirne l'assortimento proposto. Se gestite così, è meglio eliminarle, perchè danno una brutta immagine al negozio; viceversa migliorare la gestione di queste servirebbe a recuperare vendite.

Se questi aspetti verranno migliorati, la categoria potrà dare soddisfazione anche durante l’estate e, questo, non è un aspetto da trascurare, soprattutto alla luce dei continui sbalzi termici che spesso inficiano le vendite delle referenze tipicamente estive.
 
Ha collaborato Fabrizio Pattuelli. 

(am)

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