Il meglio di IFN
I prodotti top e flop del 2024
Sul podio frutti di bosco, esotico e frutta secca. Insalate miste, limoni e arance fanalini di coda
Il 2024 si conclude positivamente per le vendite del reparto ortofrutta della Gdo, con volumi in aumento del 3% e un incremento dell’incasso del 4,2%, un dato cruciale per il bilancio economico dei negozi. Questo risultato si inserisce in un contesto di lieve inflazione, con un prezzo medio mix in crescita dell’1,2%.
Frutta e verdura di prima gamma - che sono responsabili di quasi l’80% delle vendite del reparto - registrano ottime performance, con un aumento del 3,8% a valore e del 2,2% a volume per la frutta, mentre la verdura segna rispettivamente +4% e +3,9%. Ancora più rilevanti i risultati dei prodotti più industriali, come piatti pronti (di questi oltre la metà sono venduti nel reparto ortofrutta) e frutta-vegetali secchi, che mostrano incrementi a valore significativi (+7,8% e +9%) e una crescita del prezzo medio mix di qualche punto. Al contrario, i prodotti di IV e V Gamma crescono debolmente a valore (+0,8%) e restano stagnanti nei volumi.
Andiamo a scoprire quali categorie, tra le più importanti, hanno contribuito in senso positivo e negativo al risultato del reparto.
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Selezionando i prodotti e le categorie con un’incidenza superiore all’1% sulle vendite a valore complessive, emergono due segmenti particolarmente interessanti: frutti di bosco e frutta esotica. Entrambi registrano crescite a doppia cifra a valore, con volumi in aumento, in particolare per i frutti di bosco.
Questi due segmenti, che insieme rappresentano il 3,4% delle vendite complessive, si confermano come la vera sorpresa del 2024, distinguendosi per i brillanti risultati ottenuti.
Scorrendo la classifica dei prodotti “top” del 2024, spicca la frutta secca ed essiccata che, pur mostrando trend simili a quelli dei legumi secchi e dei semi (entrambi vicini alla doppia cifra a valore), si distingue per un’incidenza di quasi l’8% sul totale delle vendite, confermandosi un pilastro del reparto.
Tra i prodotti in maggiore crescita, merita attenzione il kiwi, esempio di valorizzazione dell’offerta: i volumi calano del 7,7%, ma il valore aumenta del 6,8%, trainato da una crescita del prezzo medio mix di oltre 15 punti percentuali.
Infine, introduciamo la duplice dinamica della IV Gamma. Le insalate pronte mono-componente continuano a consolidarsi, con un incremento del 4,1% a valore e del 4,4% a volume. Al contrario, le insalate miste mostrano una performance meno brillante, posizionandosi nelle retrovie della classifica, come vedremo.
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Nella seconda parte della classifica si distinguono mele e banane, due categorie prevalentemente ad acquisto programmato. Entrambe mostrano una crescita - anche se minima - a valore (+0,7%), ma divergono nei volumi: mentre le mele segnano un calo del 3,5%, le banane crescono del 3,4%. Questi due prodotti rappresentano complessivamente il 10% delle vendite, contribuendo a mantenere stabile il fatturato e garantendo solidità economica al reparto.
Proseguendo con le fragole, si osserva un calo netto nei consumi (-6,2%), mitigato però dall’aumento del prezzo medio mix, che limita la flessione del valore (-0,3%).
Diversa è la situazione per altre quattro categorie rilevanti, in termini di volumi: pomodori, carote, meloni e angurie. Questi prodotti registrano incrementi nei consumi (+3,8%, +1%, +4,1%, +6,5%) ma cali nel valore corrisposto (-1,2%, -1,8%, -2%, -4,1%). Nonostante il segno negativo sul fatturato, la crescita dei volumi rappresenta comunque un segnale positivo.
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In chiusura, troviamo le categorie meno performanti: limoni, insalate miste di IV Gamma e arance, che occupano le ultime posizioni della classifica, mostrando risultati deboli sia a valore che a volume.
Per i limoni, i trend in calo osservati negli ultimi anni sembrano essere il risultato di un insieme di fattori, tra cui la difficoltà nel mantenere i picchi di consumi registrati durante la pandemia. Al contrario, per le arance, i problemi appaiono più circoscritti e legati alle difficoltà dell’ultima campagna produttiva.
Per quanto riguarda le insalate miste di IV Gamma, il problema sembra derivare dalla percezione dei consumatori, che non individuano prestazioni significativamente differenzianti. Questo aspetto annulla di fatto l’efficacia della segmentazione proposta, rendendo meno attrattiva questa sotto-categoria rispetto ad alternative più semplici, come le insalate mono-componente, determinando uno spostamento delle preferenze verso queste ultime che, inoltre, incidono di più sulle vendite a valore (3,2% contro il 2,5% delle mix). Tale dinamica contribuisce a mantenere stabili i consumi complessivi di insalate in busta, un prodotto servizio di cui buona parte dei clienti non può fare a meno, ma con un cambiamento nella composizione della domanda. (gc)