Anno nuovo… burocrazia vecchia!

Dal 1° gennaio è obbligatorio il Quaderno di Campagna Digitale ma si rischia di aggravare gli adempimenti a carico degli agricoltori

Anno nuovo… burocrazia vecchia!

Il 2025 si apre all’insegna della burocrazia (tanto per cambiare) per gli agricoltori italiani. Non è una sorpresa, perché l’entrata a regime dal 1° gennaio di quest’anno del Quaderno di Campagna Digitale era cosa nota già dai primi mesi dell’anno scorso. Ciò che non è ancora ben chiaro, però, riguarda la scadenza dell’invio dei dati ed, eventualmente, quante volte all’anno questi dovranno essere inviati all’amministrazione pubblica. Un dettaglio non trascurabile per i nostri produttori, che corrono così il serio rischio di incappare in un impegno non indifferente per la compilazione, che dovrà essere, con buona probabilità, tempestiva e articolata, in quanto il Masaf ha ben pensato di aggiungere ulteriori informazioni a quelle obbligatore richieste dall’Unione Europea.  
Per capire come si è arrivati a questo punto - e quali sono le implicazioni per il settore agricolo - occorre fare un passo indietro a partire dal quadro normativo.

Quaderno di campagna: istruzioni per l’uso
Il quaderno di campagna non è certo una novità per gli agricoltori italiani ed europei, in quanto nel 2009 la direttiva 128/CE istituì un quadro per l’azione comunitaria ai fini dell’utilizzo sostenibile degli agrofarmaci, direttiva che in Italia è stata recepita con il Decreto Legislativo n. 150 del 14 agosto 2012. L’intento di questa norma era istituire un “registro dei trattamenti” – un documento obbligatorio per tutte le aziende agricole – in cui riportare tutte le informazioni relative all’impiego degli agrofarmaci (e in alcuni casi dei fertilizzanti), come la data di trattamento, il principio attivo utilizzato, la dose, la quantità effettivamente irrorata, la coltura e il patogeno oggetto del trattamento, le superfici interessate, ecc..

Le aziende agricole gestiscono il quaderno di campagna con diverse modalità, sia cartacea che digitale (tramite fogli di calcolo o software dedicati) e lo devono conservare per poi mostrarlo in caso di controllo da parte delle autorità preposte. Vista la complessità del tema, fra principi attivi revocati e utilizzi in deroga, spesso ci si avvale, soprattutto in ambito ortofrutticolo, di professionisti che aiutano le aziende nella corretta compilazione del quaderno di campagna e queste, a loro volta, fanno largo impiego di applicativi digitali sempre più evoluti e precisi. 

L’integrazione con il piano colturale grafico all’interno del fascicolo aziendale
Quindi il digitale è già in uso in diverse realtà ma da adesso in avanti soppianterà definitivamente il cartaceo per un motivo ben preciso, ovvero, far confluire le informazioni del Quaderno di Campagna all’interno del Piano Colturale Grafico, che è parte integrante del fascicolo digitale aziendale tenuto dal SIAN, acronimo di Sistema informativo agricolo nazionale, che è il sistema informativo che s'interessa dei settori agricolo, agroalimentare e forestale, creato dal Masaf e dall'Agenzia per le erogazioni in agricoltura (AgEA).

Il piano colturale grafico – che si basa sull’uso di strumenti geospaziali – indica la consistenza delle particelle catastali dell’azienda agricola. In pratica, è il piano delle coltivazioni previste nell’annata agraria e deve essere aggiornato ogni anno (con il sostegno dei CAA, i Centri di Assistenza Agricola), per poter accedere a tutti i regimi di sostegno, come, ad esempio, i titoli PAC.
L’integrazione fra Piano Colturale Grafico e Quaderno di Campagna risponde alle esigenze che pone l’attuale Pac 2023-2027, quindi, un particolare riguardo alle attività di controllo relative alla condizionalità rafforzata che lega l’emissione del sostegno comunitario al mantenimento di determinati standard ambientali. 
Da adesso in avanti, le articolate informazioni presenti nel Fascicolo Aziendale, da implementare e aggiornare all’interno del SIAN, consentiranno agli Organismi Pagatori, alle Regioni e alle Province Autonome di disporre di un sistema informativo aggiornato, in grado di agevolare i controlli necessari per verificare il rispetto degli impegni assunti dall’agricoltore.

I timori degli agricoltori
Se l’obiettivo del legislatore è chiaro, sulla parte operativa ci sono ancora diverse perplessità da parte del mondo agricolo.
In primis, si critica aspramente il Masaf che, offuscato da un desiderio di conoscenza quasi puntigliosa e poco realistica, ha aumentato le informazioni da inserire all’interno del Quaderno di Campagna Elettronico rispetto a quelle obbligatorie previste da Bruxelles, come evidenziato da Ermanno Comegna, al termine del suo articolo sull’Informatore Agrario n. 40/2024. Infatti, se dall’UE ci si focalizza sul registro dei prodotti fitosanitari, in Italia si alza l’asticella richiedendo: registro irrigazioni, registro concimazioni (già in essere), informazioni su sito di stoccaggio, informazioni sul trattamento delle sementi (concia), informazioni sulle macchine per la distribuzione dei fitofarmaci e informazioni sull’operatore che effettua i trattamenti.
Come avrete notato, la parola “Informazioni” si ripete più volte a dimostrazione della pletora di input necessari alla sua compilazione.

L’altro aspetto riguarda l’invio dei dati. L’unica certezza è che tutti i registri devono essere disponibili all’interno del fascicolo aziendale entro il 31 gennaio dell’anno successivo all’anno di utilizzo del prodotto fitosanitario, come indicato dal Regolamento UE 2023/564. Tuttavia, non ci sono certezze rispetto a eventuali scadenze intermedie, fermo restando che, secondo lo stesso Regolamento, i dati devono essere digitalizzati entro 30 giorni dall'uso dei prodotti fitosanitari.
Questo aspetto non è trascurabile, perché impone all’agricoltore una tempestività e precisione nella registrazione che non è così facile da mantenere durante i momenti più impegnativi della campagna. Ci sarebbero poi ulteriori implicazioni di carattere operativo, che varrà la pena approfondire non appena ci saranno più certezze in merito.

Tanti dati… inutilizzati!
Chiudiamo con una piccola provocazione. Con l’integrazione del Quaderno di Campagna all’interno del Piano Colturale Grafico, si disporrà di una marea di informazioni molto accurate e, soprattutto, già digitalizzate, a partire dalla ripartizione colturale. Dati che evidentemente oggi non vengono utilizzati ai fini statistici per indirizzare le strategie dell’agricoltura nazionale visto e considerato che, frequentemente, gli esponenti del settore ortofrutticolo invocano l’istituzione del catasto ortofrutticolo, proprio perché i dati produttivi sono approssimativi, per usare un eufemismo. Confidiamo, quindi, nei buoni propositi di inizio anno sperando di non essere smentiti. Come al solito. (gc)

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