Il meglio di IFN
2025 fra speranza e incertezza
La priorità è difendere le produzioni su tutti i fronti
Purtroppo il bilancio del 2024 ha confermato tutti i timori manifestati alla vigilia, anzi la crescita del PIL e quella della domanda interna sono state inferiori alle previsioni, anche se è rimasta timidamente positiva. A pesare negativamente sull’andamento dell’economia è stato lo stallo nei due grandi conflitti in atto, tanto che per una rapida risoluzione degli stessi sembra che l’unica speranza concreta sia riposta in Trump, malgrado la contropartita delle sue politiche protezionistiche in caso di successo. Alla fine forse sarà addirittura il male minore, considerando quanto l’incertezza geopolitica pesa sui costi delle materie prime, come dimostrato anche di recente dalle speculazioni sul mercato dell’energia a causa dello stop dell’import di gas russo attraverso l’Ucraina.
Malgrado ciò, i consumatori ottimisti, quelli che pensano di aumentare le spese, superano per la prima volta dal post pandemia quelli pessimisti (22% contro 16%) secondo l’edizione di dicembre 2024 del rapporto Coop. Lo fanno però premiando promozioni e convenienza anche nelle classi più abbienti e sacrificando alcune categorie anche dell’alimentare, come l’ortofrutta, fra quelle con i redditi più bassi, malgrado la cura della persona rimanga una priorità e gli investimenti siano ancora rimandati. Non più solo casa e auto ma ora anche smartphone e altri prodotti tecnologici. Un quadro nel complesso non esaltante, dove la crescita dell’1,3% del Largo consumo confezionato nel 2024 è stata quasi solo dovuta all’inflazione.
Sul fronte ambientale, poi, gli effetti del cambiamento climatico sono diventati ancora più evidenti nel 2024 per le nazioni che si affacciano sul bacino del Mediterraneo, il mare che si sta scaldando di più a livello globale, con oltre 1,5° centigradi in più nel corso degli ultimi sessant’anni. La sua parte nord orientale, l’Adriatico, su cui si affaccia una larga parte dell’Italia ortofrutticola, è la porzione più a rischio, tanto sul fronte turistico, a causa delle mucillagini, che sociale, per via dei fenomeni metereologici estremi che contribuisce a generare e che sono alla base delle alluvioni che si sono succedute con drammatica frequenza.
Che dire poi della siccità, che ha la medesima matrice, visto che secondo il CNR ha colpito nello scorso anno in modo estremo il 29% del territorio del Sud Italia, con punte del 47% in Calabria e del 69% in Sicilia, riducendo in modo consistente tutte le produzioni agricole e, addirittura, falcidiando quelle a elevati consumi idrici, come gran parte delle ortofrutticole, non solo sul fronte produttivo ma portando addirittura alla morte interi frutteti.
Carenza o eccesso di acqua, per un verso o per un altro, stanno affossando l’agricoltura, per cui la nuova priorità non è vendere ma difendere le produzioni. Senza queste è inutile parlare di mercato. Da una parte, realizzando opere che possano stoccare gli eccessi d’acqua che si generano per brevissimi periodi, rendendola disponibile quando necessaria; dall’altra, creando un’agricoltura che protegga artificialmente le piante dagli eventi estremi, dai parassiti e dalle malattie che vengono oltremodo favoriti da questi ultimi. Una nuova agricoltura che, anche per l’ortofrutticoltura, si allontana dal modello bucolico voluto da Bruxelles, che non è più sostenibile, a partire dal piano tecnico.
Questo nuovo modello richiede perciò una visione politica diversa dall’attuale, a partire da maggiori risorse per modernizzare frutteti e serre, per arrivare alla genetica - dove le TEA costituiscono la via previlegiata per sviluppare le necessarie resistenze - attraverso una chimica che offra molecole efficaci nelle lotta alle malattie e ai parassiti, fino a quando non li avremo contenuti con le resistenze. Fra Green Deal e riduzione delle risorse per la PAC, finora l’Unione europea si è mossa in direzione opposta; c’è da sperare che il nuovo esecutivo cambi approccio anche se i disastri finora compiuti non sono stati a mio avviso compresi nella giusta dimensione da parte del mondo politico, per cui occorrerà battersi con forza e decisione per riaffermare le necessità dell’agricoltura.
Concludo con una suggestione. Grazie alla polarizzazione della ricchezza, finora su scala globale il lusso aveva resistito alla contingenza, non soffrendo la crisi internazionale di questi ultimi anni. Nel 2024 anche il lusso ha però segnato il passo, a partire dall’abbigliamento. Solo l’extralusso, come i maxi yacht, non sembra sentire la contingenza, con ordini record per la nostra cantieristica per l’anno in corso. Rapportando il fenomeno all’ortofrutta, anche qui solo i prodotti extra premium, ovvero con prestazioni elevate (premium) e garantite (extra), non avvertono la crisi, anzi. In un contesto alimentare che, come si accennava, è segnato dalla corsa ai prezzi bassi sia da parte della distribuzione che dei consumatori, l’extra premium regge prezzi incredibili fino a pochi anni fa anche per gli esperti e su una dimensione di vendita che travalica abbondantemente il segmento dei nababbi, grazie a valori assoluti alla portata di molte tasche quando riconoscono il valore della qualità sottesa a questi prodotti. È perciò un segmento che va potenziato senza tergiversare perché fra i pochi in grado di dare soddisfazioni a tutta la filiera.
Da parte nostra cercheremo di darvi tutto il supporto necessario anche in questo senso. Dal passaggio al nuovo format IFN, tre anni fa, stiamo facendo del nostro meglio per selezionare ancor più le notizie da pubblicare e, soprattutto, per approfondire di dettaglio i temi di interesse quotidiano, affiancandoli con analisi puntuali del mercato e della competizione. Borsino dai mercati, Quick Service settimanale, Categoria e Punto di vendita del mese, insieme alla Diretta del mese, ne sono la concretizzazione.
L’aumento delle letture dalla Newsletter superiore persino a quello del traffico da ricerca anche quest’anno, in un contesto di crescita complessiva delle visualizzazioni, sono lo stimolo a proseguire sulla strada intrapresa e il segno tangibile del Vostro apprezzamento.
Di questo Vi ringraziamo, nella speranza che il settore possa vivere un 2025 meno complesso e di maggiore soddisfazione per tutti. Buona lettura e buon 2025!