Perrina apre un nuovo corso per le clementine italiane

Eleuteri (Op Armonia): «E’ la dimostrazione concreta che il breeding nazionale può dire la sua. Ma servono investimenti»

Perrina apre un nuovo corso per le clementine italiane

“Chiamateci sognatori, folli… non importa, ma noi proseguiremo senza esitazione nell’investire nel miglioramento genetico della clementina italiana. D’altronde i risultati ci stanno dando ragione, con l’introduzione della cultivar Perrina, e vi posso garantire che stiamo già valutando del materiale estremamente interessante”. La visione di Marco Eleuteri, amministratore di OP Armonia, non lascia spazio a interpretazioni e offre una strategia chiara a un comparto come quello agrumicolo che troppo spesso si rifugia all’estero per introdurre dell’innovazione nei nostri areali produttivi, anche se non è certamente l’unico e si trova in buona compagnia. “Per carità, anche noi come Op Armonia siamo dentro a grandi progetti internazionali - come Tang Gold - e abbiamo stretto recentemente un accordo per la varietà Kino – nome commerciale della varietà Kinnow LS, ottenuto dall’Università della California Riverside (UCR) – che ci consentirà nel prossimo futuro di arrivare fino ad aprile-maggio con un prodotto di alta qualità”. 
“Queste sono scelte per certi versi ineluttabili, perché - allo stato attuale - se si vuole rimanere competitivi in un settore in costante crescita, come quello degli Easy peeler, non si può prescindere dalle varietà selezionate dai grandi breeder internazionali, in quanto a livello nazionale siamo sostanzialmente fermi al clementino comune”.
 

L'agronomo Francesco Perri di fianco ad albero di clementina Tango

“D’altronde, il miglioramento genetico – prosegue Eleuteri – a prescindere che sia pubblico o privato, necessita di grandi investimenti per un lasso di tempo piuttosto ampio e senza garanzia di risultato, soprattutto in arboricoltura, dove il ciclo poliennale della coltura accentua ulteriormente questa dinamica. Così, si predilige investire nelle varietà straniere pagando – non senza lamentarsi – royalty alquanto onerose che finanziano i progetti di ricerca al di fuori dell’Italia”.

“Noi, nel nostro piccolo, cerchiamo di invertire questa tendenza. Infatti, Op Armonia negli ultimi 5 anni ha rappresentato da sola oltre il 65% dei progetti finanziati a privati dal Crea Ofa di Acireale (il più importante istituto di ricerca italiano nel settore agrumicolo), destinati all’attività di miglioramento genetico degli agrumi easy pealer. È senza dubbio una scommessa, perché garanzie non ve ne sono, però sappiamo cosa cercare: ibridi solo fra mandarini/clementini che ci garantiscano un prodotto di grande qualità, innovativo, produttivo e che spalmi il calendario su un periodo più lungo di quello attuale”.

Pianta di Perrina

Perrina è già una prima risposta a questa ricerca: “È una mutazione naturale del clementino Comune, trovata dall’agronomo Francesco Perri, e sulla quale puntiamo molto perché presenta effettivamente caratteristiche molto interessanti. In prima battuta è una varietà che si raccoglie fra fine dicembre e inizio gennaio; quindi, in un periodo del calendario scoperto per prodotto di alto livello, poiché siamo fra la fine campagna del comune e l’inizio delle varietà brevettate più note, come Tango, Orri e Nadorcott. Poi, le caratteristiche pomologiche sono pregevoli, poiché la pezzatura è sostenuta, in quanto la classe di calibro prevalente è fra 2-3, il sapore è un’evoluzione del già ottimo clementino comune e, oltretutto, presenta una foglia molto accattivante, lucida e di grande dimensione, ideale per il prodotto affogliato, che è un must per il mercato italiano. Non di meno, a livello agronomico evidenza un’ottima produttività e pure una resistenza agli stress ambientali interessante”.

Marco Eleuteri, amministratore di OP Armonia

“Quest’anno avremo il primo banco di prova sfidante per Perrina, poiché stanno entrando in produzione i primi 20 ettari messi a dimora, che saliranno a 100 entro tre anni”, afferma Eleuteri.
Una crescita che va di pari passo con lo sviluppo di DolceClementina: “un progetto che ci sta regalando tante soddisfazioni e che sta crescendo a doppia cifra anno dopo anno. Evidentemente, i consumatori hanno compreso che questo marchio è garanzia di qualità e ci premiamo con la loro fedeltà. Noi li vogliamo ripagare alzando ulteriormente l’asticella per un periodo prolungato e con un prodotto 100% Made in Italy, a partire dall’origine della varietà”.