Opal, la mela rustica, buona e… dalla storia affascinante

Andrea Valerio (Frutta d’Elite): «Raggiunti i 150 ettari fra Trentino e Piemonte, l’obiettivo è incrementare i volumi»

Opal, la mela rustica, buona e… dalla storia affascinante

Gialla di colore, particolarmente dolce come sapore (ma non manca l’aromaticità), resistente alla Ticchiolatura e con una storia… curiosa.
È questo l’identikit della mela Opal come ce lo ha disegnato Andrea Valerio, Presidente di Frutta D’Elite –azienda trentina specializzata come service provider in ambito melicolo – licenziataria della varietà in Italia assieme a Ortofruit Italia sca e Biofruit Service srl.

Per prima cosa sveliamo il motivo di una storia unica nel suo genere: “La varietà è stata studiata dall’Università di Praga, grazie al lavoro del breeder ceco Jaroslav Tupy, che verso metà anni ’80 incrociò la Golden Delicious con Topaz, cultivar resistente alla ticchiolatura. Fin qui nulla di strano, ma vorrei ricordare che all’epoca della cortina di ferro le importazioni erano proibite all’interno del blocco sovietico e questo provocava l’assenza di alimenti importanti, come gli agrumi, che sono una primaria fonte di vitamina C, ma no sono adatti a quelle latitudini. Così, il Dr. Tupy selezionò una mela che fosse allo stesso tempo resistente alla Ticchiolatura – che sappiamo essere l’avversità fungina più importante – e con un alto contenuto in Vitamina C (mediamente superiore del 30% rispetto alla altre varietà)”. 

Andrea Valerio, Presidente di Frutta D’Elite

Difatti, proprio grazie a una concentrazione così elevata di antiossidanti, le fette di Opal non si imbruniscono appena tagliate: “Caratteristica molto ricercata, soprattutto dai genitori che comprano mele per i propri bambini – sottolinea Valerio – ma non è l’unica carta vincente di questa varietà: il sapore si basa su un perfetto equilibrio fra l’elevata dolcezza e l’acidità che sono esaltati da un morso croccante e succoso che si chiude con una aromaticità intensa. A tutti gli effetti è una varietà che piace perché ricorda un sapore autentico di mela”. 

Jaroslav Tupy, breeder

Dal punto di vista estetico: “Ciò che rende Opal® diversa dalle altre mele presenti sul mercato è la sua autenticità. Il suo aspetto è caratterizzato da un colore giallo caldo e dalle striature rugginose che le donano un’apparenza rustica che comunica genuinità”. 

Un insieme di caratteristiche che non ha lasciato indifferenti importanti player della Gdo nazionale ed estera, che l’hanno inserita all’interno dell’assortimento di mele valorizzandola come una “gialla premium”, come ha fatto Esselunga. “In futuro, il piano è quello di consolidare ulteriormente le nostre posizioni in Italia e non solo, compatibilmente con l’incremento dell’offerta, che attualmente è data da una superficie di 150 ettari distribuiti fra Piemonte e Trentino, e che contiamo di incrementare, perché oramai a livello tecnico abbiamo messo a punto un protocollo di produzione che ci garantisce volumi costanti e qualità adeguata. Inoltre, Opal si presta anche alla trasformazione industriale, consentendoci così di valorizzare ogni chilo raccolto dai nostri produttori”.

Per quanto riguarda la campagna in corso c’è un certo ottimismo: “La raccolta è avvenuta senza particolari problemi e, quindi, siamo soddisfatti sia del calibro che del livello qualitativo nel suo complesso. Commercialmente parlando, le prime vendite hanno mostrato prezzi interessanti e contiamo di arrivare a maggio senza particolari affanni”, conclude il manager trentino.