L’agricoltura è… Arte!

L’evento organizzato dalla Grande Bellezza Italiana approfondisce un rapporto millenario

L’agricoltura è… Arte!

Probabilmente l’agricoltore è il più grande artista vivente, ma spesso non se ne rende conto. D’altronde, se la vita stessa è la prima e la più grande delle arti – come diceva Oscar Wilde – colui che ogni giorno plasma la vita è sicuramente un grande artista. 

Vi chiederete del motivo di questo filosofeggiare ma, evidentemente, sono stato ispirato dalla partecipazione al convegno organizzato dalla Grande Bellezza Italiana, che aveva come tema, proprio il rapporto millenario fra agricoltura e arte, sfruttando come case history due eccellenze millenarie come il radicchio e la pesca di Verona IGP.

La location è stata senza dubbio azzeccata, ovvero, il salone degli accademici – all’interno dell’Accademia di agricoltura scienze e lettere di Verona – dove non si poteva restare ammaliati dallo splendido soffitto affrescato da pittori locali verso la fine del 1700.

Antonio Cipriani, Presidente La Grande Bellezza Italiana

Antonio Cipriani, Presidente della Grande Bellezza Italiani, ha dato il via ai lavori rimarcando i valori della rete di imprese che si ispirano proprio all’arte: “La nostra mission è quella di compiere un viaggio nel gusto alla ricerca delle migliori produzioni ortofrutticole del Bel Paese per portare sulla tavola tutta la genuina bellezza che l’Italia sa offrire. L’arte continua a ispirarsi all’agricoltura ricordandoci le nostre profonde connessioni con la terra, ed è nostro compito valorizzare il lavoro quotidiano dei nostri artisti: gli agricoltori”.

Come anticipato, Radicchio e Pesca e di Verona IGP sono stati i protagonisti di un viaggio nel tempo, a partire dagli Antichi romani passando per Medio Evo e Rinascimento, volto a raccontare le molteplici connessioni con l’arte a partire da quella figurativa. Per esempio, la pesca, come spiegato dall’esperta d’arte Gloria Zaghini Bravi: “nel mondo cristiano è associato alla trinità, e spesso appare nelle mani di Gesù bambino nei dipinti che lo ritraggono, mentre in Oriente è simbolo di vita eterna. Un frutto per certi versi sacro, che ha ispirato autori di ogni epoca che l’hanno raffigurato nei loro dipinti come Caravaggio, Cezanne, Gauguin, Monet e Renoir, senza dimenticare Matisse ed Andy Wharol. Il radicchio invece, è sinonimo di bellezza, di prestigio perché è una cicoria – di cui già si conoscevano le grandi proprietà nutraceutiche fin dai tempi dei romani – che è stata selezionata proprio per questo colore rosso intenso delle foglie che si prestava alle grandi tavole dei ricevimenti dei Nobili”.

Cristiana Furiani, responsabile commerciale per Op Geofur e La Grande Bellezza Italiana

Il radicchio di Verona IGP è una vera e propria opera d’arte – ha sottolineato Cristiana Furiani - Presidente del consorzio per la tutela del radicchio di Verona Igp e socio della LGBI – ed è nostro compito tramandare alle generazioni future la storia di un prodotto che è simbolo di un territorio. Dal 2008, anno dell’ottenimento dell’IGP, ne abbiamo fatta di strada per promuovere e valorizzare questa eccellenza, partecipando a fiere locali, nazionali e internazionali, coinvolgendo gli agricoltori e tutti gli operatori del settore, tanto da attirare la curiosità dei mass media nazionali, cosa impensabile fino a qualche anno fa. In definitiva, la combinazione di tradizione, innovazione e tutela delle certificazioni ha permesso di trasformarlo in un'eccellenza italiana”.

Leonardo Odorizzi fra i soci fondatori della Grande Bellezza Italiana

Per quanto riguarda la Pesca di Verona IGP il percorso non è stato privo di difficoltà: “Sono Presidente del Consorzio da appena due mesi – spiega Leonardo Odorizzi fra i soci della LGBI – e per noi rappresenta la ripartenza vera e proprio dopo, l’ottenimento del riconoscimento nel 2008. Questa seconda giovinezza è stata resa possibile da un gruppo di giovani frutticoltori che sentono la responsabilità di garantire il futuro da un prodotto dalla storia millenaria, poiché, secondo alcuni studi, proprio dall’areale veronese, durante l’epoca romana, la pesca si è poi diffusa lungo tutto la Penisola.  La Pesca di Verona IGP, quindi, non è solo un prodotto, ma una sintesi di cultura, storia e passione, e il consorzio che presiedo sta scrivendo una nuova pagina, unendo tradizione e innovazione”.

Sollecitati dal moderatore, il Prof. Lino Venturini i due manager hanno posto l’accento su quali dovranno essere i pilastri del comparto ortofrutticolo per dare lustro a questo patrimonio di eccellenze. “L’aggregazione nella filiera non è solo una strategia, ma una necessità per affrontare le sfide moderne. Uniti, i produttori possono affrontare le difficoltà con maggiore resilienza, garantendo un prodotto di alta qualità e costruendo un futuro solido per tutti i membri della filiera” è l’opinione di Cristiana Furiani, mentre, Leonardo Odorizzi, allarga lo sguardo al ruolo sociale: “L’agricoltura non è solo lavoro, ma un vero e proprio ruolo sociale. Gli agricoltori sono custodi del nostro cibo, del territorio e della cultura rurale. Sostenere l’agricoltura e trasmetterne il valore alle nuove generazioni è essenziale per costruire un futuro sostenibile e garantire la continuità di un patrimonio fondamentale per tutti”.

Nella foto di apertura da sinistra: Gloria Zaghini Bravi, antiquaria ed esperta d’arte; Leonardo Odorizzi, Presidente consorzio per la tutela della pesca di Verona Igp; Prof. Lino Venturini; Cristiana Furiani, Presidente del consorzio per la tutela del radicchio di Verona Igp ed Enzo Gambin, autore presso Olivo news e Direttore di Aipo Verona.