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Alla faccia della concentrazione
In Emilia-Romagna è bagarre tra le insegne della Gdo. Il potenziale sui freschi è il campo di battaglia
L'Emilia-Romagna è un’area strategica per la Gdo, poiché rappresenta la quarta regione più importante per quota di vendite sul Largo consumo a livello nazionale, dopo Lombardia, Lazio e Veneto, e al sesto posto per numero di abitanti. Qui operano ben 48 aziende, afferenti a 27 gruppi distributivi, che la pongono al secondo posto in questa graduatoria, per cui se si rapporta la numerosità delle imprese con il fatturato che realizzano, risulta essere una regione a elevata polverizzazione delle vendite.
Difatti, il mercato si distingue per un’elevata competizione fra le insegne, con frequenti nuove aperture e ristrutturazioni per consolidare le posizioni operate dalle aziende presenti, a cui fa da contraltare l’arrivo massiccio di insegne emergenti.
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Tra queste spiccano i discount e altri retailer indipendenti che, pur non rientrando tecnicamente nella categoria, adottano un format innovativo che unisce prezzi aggressivi, grandi spazi e assortimenti ampi, che vanno a costituire una categoria a sè che chiameremo “iper-convenienza”. Tra gli esempi più rilevanti nella Penisola, e che stanno man mano aumentando la loro presenza in questa regione, figurano Tosano e Rossetto. Queste due insegne, in particolare, sono principalmente presenti in Veneto e Lombardia, ma è evidente un’espansione nelle regioni limitrofe, in particolare proprio in Emilia-Romagna.
Nel 2024, in regione, il retail moderno classico, presente con i format ipermercato, supermercato e piccole superfici, ha visto diminuire la quota delle vendite di quasi 10 punti rispetto al 2018. Parallelamente, i discount l’hanno aumentata di quasi 9 punti (da un 12,1% a un 20,8%), mentre i format iper-convenienza hanno più triplicato questo indicatore (da 0,7% a 2,2%). Le caratteristiche di questi negozi sono sicuramente le dimensioni imponenti (in media 3.500mq, con un range da 2.500 a 5.500mq) e un altissimo valore delle vendite, grazie alla combinazione tra profondità assortimentale e prezzi aggressivi, che arriva e supera anche i 50 milioni di fatturato complessivo annuale per negozio.
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Se passiamo ora ad analizzare e interpretare le strategie di espansione dei sei principali Gruppi distributivi nella regione, emerge chiaramente come l’apertura di nuovi negozi rappresenti lo strumento principale per cercare di scalzare i leader di mercato, come si accennava in premessa. Questo è evidente osservando i trend di crescita del numero di punti vendita, dal terzo Gruppo in poi (Selex, Esselunga, Lidl ed Eurospin). Al contrario, nelle prime due posizioni, si registra una dinamica diversa: Conad mostra un leggero calo, mentre Coop mantiene un trend pressoché stabile.
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Un altro fattore determinante per la crescita sono le vendite a mq dei negozi, che tendono ad aumentare con le dimensioni, anche se fino a un certo punto. In Emilia-Romagna, Conad, Selex, Lidl ed Eurospin hanno visto una crescita (significativa nel caso di Lidl) della dimensione media dei loro punti vendita. Queste insegne partivano, nel 2018, da superfici medie di circa 800-900 mq. Al contrario, Coop ed Esselunga hanno registrato una riduzione delle dimensioni medie, ma questi Gruppi nel 2018 disponevano già di superfici più ampie, mediamente di 1.500-1.600 mq per Coop e di 2.600-2.700 mq per Esselunga.
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A parte Esselunga, però, i Gruppi maggiormente presenti in Emilia-Romagna hanno, in generale, una dimensione ben lontana dai format iper-convenienza precedentemente analizzati, ragione per cui saranno delle realtà distributive da tenere sotto controllo nelle logiche di espansione per questa regione. Ad esempio, analizzando più nel dettaglio le vendite delle insegne Tosano e Rossetto in Emilia-Romagna è possibile notare come, dal 2018 al 2024, la crescita del potenziale freschi sia stata – complessivamente - doppia rispetto a quella del fatturato complessivo del negozio.
Ciò attesta anche la strategia di questa tipologia di retailer, che si allinea molto anche a quella dei discount, ovvero di puntare sempre più sui freschi. Tuttavia, a oggi, in Emilia-Romagna la quota del potenziale freschi di questi format iper-convenienza (1,9%) è leggermente inferiore alla quota del totale negozio (2,2%), ma considerando il tasso di crescita e di sviluppo è probabile che il gap verrà colmato a breve e ciò farà sentire ancor più la loro comeptitività ai leader di mercato. (gc)