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Ortaggi: i prezzi lievitano
Dal Centro Agroalimentare di Genova trend e quotazioni di insalate, patate e cipolle
C’è fibrillazione nel comparto orticolo, complice il clima che sta seriamente limitando le raccolte nei diversi areali di produzione lungo la Penisola, e non solo.
Per avere un quadro aggiornato della situazione su alcune categorie chiave, come patate, cipolle e insalata, siamo stati al Centro Agroalimentare di Genova, dove il Presidente Gianni Vassallo ci ha ragguagliato sui trend in atto: “Nel comparto delle insalate si registra una forte inflazione, soprattutto per quanto riguarda le indivie, con la riccia e scarola che si avvicinano a 4 euro al chilo; non sono da meno le lattughe, che si posizionano al di sopra di 4 euro al chilo, a parte l’iceberg che è venduta poco sopra 1,50 euro al chilo. Un andamento provocato da un calo dell’offerta, a sua volta causato da un insieme di fattori concomitanti: minori superfici investite e un andamento climatico che ha rallentato le operazioni di raccolta; nelle prossime sedute occorrerà capire l’impatto della perturbazione Boris sulle quotazioni”.
“Spostandoci su patate e cipolle, i prezzi sono certamente più stabili ma comunque alti, e si posizionano fra 0,80-1 euro al chilo per entrambe le colture, a parte un’eccellenza come la cipolla di Tropea, venduta fino a 2,20 euro al chilo. In generale la qualità è buona e gli scambi sono piuttosto regolari, con il prodotto italiano a farla da padrone”.
Non poteva mancare una battuta sul prodotto più rappresentativo della Liguria: il basilico. “Il Centro Agroalimentare di Genova è un punto di riferimento per piccoli e grandi produttori di questo ortaggio che può fregiarsi del riconoscimento DOP. In questa fase i prezzi sono nella norma.”.
“In generale – specifica Vassallo – stiamo andando incontro a una fase di mercato tendenzialmente inflazionistica, a partire dagli ortaggi, e questo sta limitando le contrattazioni”.
Terminata l’analisi commerciale, il Presidente Vassallo ci spiega l’evoluzione che ha contraddistinto negli ultimi anni il Centro Agroalimentare di Genova: “È in atto una modificazione della clientela che frequenta la struttura: se da un lato si nota un calo dei dettaglianti, dall’altro lato è in crescita l’Ho.re.ca – grazie a un turismo oramai destagionalizzato – e la Gdo; parimenti, i piccoli produttori liguri trovano nel mercato uno sbocco imprescindibile per le loro produzioni. Questo conferma l’importanza strategica del mercato per l’intera filiera ortofrutticola di tutta la regione, e non solo, perché abbiamo clienti fino alla Costa Azzurra e nelle regioni confinanti come il Piemonte”.
“È chiaro che questa evoluzione della clientela ha imposto un adattamento da parte dei grossisti, che non si sono fatti trovare impreparati e hanno implementato il livello del servizio necessario. Il nostro compito è quello di governare i processi di trasformazione che sono già in atto cogliendo e sviluppando tutte le opportunità che possono far evolvere il Centro Agroalimentare di Genova”.
“In particolare, le direttrici strategiche di sviluppo sono tre:
- Lavorazione delle merci sempre più sofisticata (confezionato, prodotto servizio ecc.) per rispondere ai nuovi trend di consumo;
- Ampliamento dei servizi di logistica, per rispondere con maggiore efficacia alle esigenze diversificate della cliente;
- Orari d’attività h24, per essere costantemente vicini alle necessità della clientela, come gli ordini all’ultimo minuto di un buyer."
“È chiaro che questo processo evolutivo ci porterà a vendere non più della semplice merce, ma un servizio completo a tutti gli effetti. Un effetto di questo progresso sarà l’ulteriore sviluppo del processo di internazionalizzazione, già in atto a partire dai prodotti importati dalla Spagna, in conseguenza di accordi che SGM (Società Gestione Mercato) ha stretto con il mercato di Madrid, che diventano strategici nel momento in cui la produzione nazionale è in difficoltà”, conclude il Presidente Gianni Vassallo.
A seguire foto e prezzi delle referenze considerate.