Nei mercati all'ingrosso entra in scena la frutta autunnale

Al MAAP di Padova incremento per agrumi, pomacee e prime castagne

Nei mercati all'ingrosso entra in scena la frutta autunnale

Il mese di settembre rappresenta un periodo di transizione, con il passaggio dai prodotti estivi a quelli autunnali, soprattutto nel comparto frutticolo. Negli ultimi anni il caldo ci aveva accompagnato per tutto settembre, mentre quest’anno c’è stato un ritorno a temperature più in linea con la media del periodo (soprattutto al Nord Italia) che ha dato impulso alle nuove campagne. Una dinamica che abbiamo analizzato nel dettaglio con il supporto del MAAP, grazie ai dati elaborati dal responsabile prezzi e statistiche Alessio Compassi e dal Direttore Francesco Cera: “Quest’anno, dopo la prima decade di settembre, c’è stato un l’improvviso crollo delle temperature che ha trovato un mercato in parte deficitario nei volumi, soprattutto negli ortaggi. Per quanto riguarda i prodotti frutticoli il contraccolpo maggiore ha coinvolto comprensibilmente le angurie, in maniera minore i meloni e le pesche, quest’ultime un po' al rallentatore anche a causa del prezzo elevato (2,50-3,00 kg per il prodotto siciliano cal. AA – AAA). D’altra parte, ne hanno beneficiato la nuova produzione di mele e pere, che hanno iniziato questa campagna a prezzi leggermente più contenuti, incentivando così il consumo”.

“L’ondata di maltempo ha interessato anche il sud: in Puglia ha rallentato la raccolta dell’uva, riducendo i quantitativi nei mercati all’ingrosso, con conseguente aumento dei prezzi. È verso fine campagna la varietà bianca Vittoria, sostituita da Italia e la prima Pizzutella; le quotazioni sono simili, comprese in una forbice di 1,70 – 2,20 €/kg per la cat. I e 2,50 – 3,00 €/kg per la cat. Extra. Bene anche le apirene, sia bianca che rosata, con valori da 2,50 a 3,50 €/kg a seconda della varietà. I primi melograni a inizio mese non erano molto coloriti, ma le escursioni termiche verificatesi hanno conferito al prodotto la perfetta colorazione: il prodotto siciliano di ottima qualità viene venduto a 2,70 – 2,80 €/kg. Si registra un incremento consistente per le susine, con la comparsa delle varietà tardive Tc Sun e October Sun che realizzano – se di zone vocate come l’Emilia-Romagna – prezzi medi di 2,30-2,70 €/kg ma le partite migliori sfiorano e superano la soglia di 3 €/kg. Bene anche la tardiva Anna Spath, con prezzi di 2,30 – 2,70 €/kg, mentre è in calo la presenza di President. Più contenute le quotazioni per il prodotto del centro Italia”.

Proseguendo nell’analisi, Cera e Compassi spiegano come: “Sia avvenuto il passaggio dei fichi d’india tra la varietà comune e il bastardone: quest'ultimo risulta poco colorito ma di ottime caratteristiche organolettiche, con quotazioni di 2,00 – 2,50 per le pezzature più grandi. Spostandoci al kiwi, quello neozelandese la fa ancora da padrone: sostenuto il prezzo del verde a marchio, con valori compresi tra 4,20 e 4,90 €/kg a seconda delle pezzature. Poco meno di 5,00 €/kg per il kiwi giallo. A breve dovrebbe iniziare la campagna del prodotto italiano”.

La disamina continua con le ultime new entry: “Da qualche giorno a questa parte si nota una presenza consistente di Satsuma Miyagawa: è prevalente la lavorazione alla rinfusa su più strati con foglie, cal. 2 e 3 e quotazioni di 1,20 – 1,50 €/kg. Nei giorni di brusco calo termico si sono viste anche le prime castagne, di origine cilena e al prezzo di 5 – 6 €/kg. Proprio nelle ultime sedute è comparso in discrete quantità anche il prodotto italiano: si tratta degli ibridi euro-giapponesi precoci, di grossa pezzatura e con prezzi di 4,50 – 5,00 €/kg”.

Roberto Boscolo, Presidente del Gruppo Grossisti e Consigliere MAAP

Concludiamo l’approfondimento con un commento sull’andamento commerciale del mercato svolto dal Presidente del Gruppo Grossisti e Consigliere MAAP, Roberto Boscolo, che aggiunge quanto segue: “L'andamento commerciale del mercato di Padova conferma a oggi un tendenziale incremento del tonnellaggio rispetto al 2023 di circa il 5% (dato aggiornato a settembre). Le quote dei principali canali di vendita sono così suddivise: l'esportazione verso Est Europa ed Austria riguarda circa il 50% del fatturato totale di vendita, il 40% è suddiviso tra Distribuzione organizzata e grossisti di secondo livello e il restante 10% riguarda il dettaglio tradizionale. Da segnalare, inoltre, l'incremento delle vendite verso il settore ho.re.ca. che stanno crescendo di anno in anno. È evidente, comunque, come la tensione creata dall'aumento dei prezzi, talvolta anche vertiginosa, stia creando forti preoccupazioni per il proseguo delle attività, in quanto si registra un calo dei consumi. Per quanto possibile cerchiamo di supportare le attività degli operatori; a questo proposito segnalo l’attivazione, nel giugno 2024, di una nuova piattaforma logistica con banchina di carico di circa 3.200 m2”, conclude Boscolo.

Fichi d'India var. bastardoni pz 14 - Sicilia - 2,50 - 3,00 euro chilogrammo
Melagrane cal. 90/+ mm – Sicilia – 2,70 – 2,80 euro al chilogrammo
Uva varietà Italia – prov. Puglia cat. I – 1,70 – 2,00 euro chilogrammo
Uva varietà Italia- prov. Puglia cat. extra – 2,50 – 2,70 euro chilogrammo
Uva apirena var. Luisa – Puglia – 3,50 – 4,00 euro chilogrammo
Uva rosata apirena Apulia Rosè – Puglia – 3,00 – 3,20 euro chilogrammo
Satsuma Miyagawa – Basilicata – cal.2/3 – 1,20 – 1,50 euro chilogrammo
Pere Abate Fetel – Emilia-Romagna cal 70/75 mm – 2,50 – 2,80 euro chilogrammo
Susine Angeleno – Emilia-Romagna – cal. 55/60 mm – 2,70 – 3,00 euro chilogrammo
Castagne (ibrido euroasiatico precoce) cal. 48/50 – cat.I – Piemonte – 4,50 – 5,00 euro chilogrammo