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Mercato di Cesena: le drupacee devono ancora spiccare il volo
Prezzi sostenuti solo per le pezzature più importanti
La campagna drupacee procede fra alti e bassi, in linea con l’andamento climatico che sta caratterizzando il Nord Italia da un paio di mesi a questa parte. Per fare il punto della situazione siamo stati al Mercato ortofrutticolo di Cesena, riferimento per la produzione romagnola, con il Direttore Matteo Magnani che ci ha spiegato le dinamiche in atto: “L’inizio settimana è stato positivo, grazie alla spinta delle temperature, poi il maltempo delle ultime ore ha rallentato le contrattazioni. Questa variabilità è una costante oramai da circa due mesi e sta mettendo a dura prova la folta schiera di produttori locali che commercializza la propria produzione attraverso il mercato ortofrutticolo”.
Entrando nel dettaglio delle referenze: “per pesche e nettarine notiamo prezzi sostenuti per le pezzature più importanti, fino a punte di 3 euro/chilo, anche in virtù di una carenza di questi calibri, mentre si registra un esubero di piccole e medie pezzature. Non mancano le partite con piccoli segni di grandine, che hanno colpito buona parte dell’areale romagnolo nelle ultime settimane. La qualità organolettica è comunque buona. Per quanto riguarda le albicocche, si vedono già le prime partite di Faralia, in evidente anticipo rispetto agli altri anni, e le quotazioni sono discrete, con picchi di 2,50-3 euro il chilo per il prodotto di buona pezzatura e senza difetti. Nelle ciliegie siamo agli sgoccioli della produzione cerasicola locale, che vede nella varietà Corniola la punta di diamante, e le quotazioni sono elevate, con punte che superano 6 euro/chilo. Peccato per le forti piogge che hanno limitato il potenziale produttivo. Infine, per quanto riguarda le susine, l’offerta è in continua crescita con una qualità eccellente, ma la domanda è ancora incerta”.
Inoltre, girando fra i numerosi produttori locali si trovano delle “chicche” introvabili nella Gdo “Nel nostro mercato è possibile trovare in commercio delle “vecchie glorie” come la pesca a polpa bianca Bella di Cesena, che ha un profumo ed un sapore introvabile al giorno d’oggi – sottolinea il Presidente Alessandro Giunchi – e potrei proseguire citando la Bella o Reale d’Imola nel campo delle albicocche e la Corniola nelle ciliegie, che non ha nulla da invidiare alle nuove varietà. Chiaramente parliamo di produzioni di nicchia, ma sono fondamentali per far scoprire ai consumatori sapori incredibili con note aromatiche difficili da ritrovare al giorno d’oggi. Si conferma, così, l’importanza del mercato nella salvaguarda non solo delle tradizioni locali, ma nella protezione concreta della biodiversità frutticola, un concetto molto attuale al giorno d’oggi”.
Foto e quotazioni: