Il meglio di IFN
Lidl e Aldi, sempre più supermercati
Eurospin e MD seguono distanziati nella percezione dei loro clienti
Le insegne dei due principali discounter tedeschi sono quelle che, in Italia, ricevono lo status di supermercati dai loro clienti in misura maggiore rispetto alle altre insegne competitor nel segmento. In assoluto la cosa appare sufficientemente percepibile date le politiche adottate sia sulle strutture che sugli assortimenti da Lidl e Aldi. Meno prevedibile è la quantificazione numerica come emerge dall’ultima rilevazione del Monitor Ortofrutta di Agroter che ha analizzato il percepito di 500 responsabili acquisto italiani che fanno la spesa nella Gdo. 9 clienti su 10 per Lidl e quasi 8 su 10 per Aldi, ritengono queste due insegne dei supermercati e non dei discount. Di certo la comunicazione sui mass media e l’ambientazione curata dei reparti, in primis dell'quello ortofrutta, hanno avuto un ruolo chiave nel percepito delle persone ma il risultato è certamente oltre le aspettative.
Se ci concentriamo sulle prime quattro insegne definite tecnicamente dai professionisti discounter, possiamo vedere il dettaglio sul percepito. Se la media di chi identifica i discount come supermercati è del 71%, nel caso dei due principali gruppi tedeschi il dato sale al 75% per Aldi e all’88% per Lidl. Nel caso dei discounter italiani, invece, siamo sotto media: 61% per Eurospin e 63% per MD. In effetti, girando per i negozi delle insegne che abbiamo ribattezzato "supermercati essenziali, il gap percettivo rispetto ai supermercati classici si assottiglia sempre più sia per gamma che qualità assortimentale, mentre parimenti appare altrettanto evidente la migliore declinazione complessiva nei punti di vendita dei due colossi teutonici.
Nello spaccato per area geografica emerge una quota superiore alla media di persone che fanno la spesa in negozi delle insegne discount, ma che li ritengono supermercati: se la media nazionale è del 71%, al Centro si arriva all’82% e al Sud al 73%. Viceversa, al Nord Ovest (68%) e al Nord Est (65%) la quota delle citazioni di chi pensa che queste insegne siano supermercati è sotto media. Questo dato, ovviamente, dipende anche dalla quota di mercato assoluta di questo format che, a livello nazionale, pesa per un 23% delle vendite, ma al Nord arriva ad un 20%, mentre al Centro-Sud al 26%.
Il “Monitor Ortofrutta” di Agroter rappresenta l’unica analisi di lungo periodo a disposizione degli operatori della filiera per tracciare l’evoluzione del comportamento di acquisto e di consumo di frutta e verdura da parte delle famiglie italiane, prima, e internazionali, negli ultimi tempi. Nato nel 2006 con un campione di 600 responsabili d’acquisto, oggi è arrivato ai tremila panelisti per le analisi più strutturate, grazie alla possibilità di affiancare alla tecnica d’analisi CATI (Computer aided telephone interview) quella CAWI (Computer aided web interview), sviluppata attraverso la collaborazione con il panel provider Toluna. Nel 2022 abbiamo superato 1.250.000 risposte archiviate, integrate dai dati quantitativi di acquisto quadrisettimanali delle famiglie italiane per l’ortofrutta, elaborati grazie alla partnership con Ismea e completate da rilevazioni puntuali sui punti di vendita.
Per maggiori informazioni contattare Alfonso Bendi - Research & Consulting Director Agroter
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