È avocado-mania nei Discount

In quattro anni raddoppiano i volumi, ma i prezzi sono in calo

È avocado-mania nei Discount

Una crescita di 113 punti a valore e 130 a volume nell’arco di 4 anni. Le analisi del Monitor Ortofrutta di Agroter certificano una performance a dir poco prorompente dell’avocado nei discount. 
A onore del vero, anche nei canali Iper+Super e in quello tradizionale si nota una progressione sostenuta, ma con valori nettamente più bassi, nell’ordine di 45-60 punti percentuali di incremento fra quantità e valore.

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In particolare si evidenzia un vero e proprio boom del discount dal 2021 al 2022, con un’impennata in primis dei volumi e un po' meno a valore. 
Non a caso, i prezzi di vendita sono diminuiti di ben 8 punti percentuali, a differenza di Iper+Super dove il calo è stato di appena il 2%. Al contrario, nel canale tradizionale i volumi sono in contrazione, ma i prezzi registrano un robusto incremento di 11 punti percentuali.

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Questo dimostra le differenti strategie adottate da ogni canale. Il Discount punta su una politica di prezzo aggressiva, magari approfittando di quei momenti della campagna dove c’è maggiore concentrazione dell’offerta per andare in promozione; all’opposto, nel dettaglio tradizionale si punta a vendere un prodotto di alta qualità. In mezzo troviamo Iper+Super che puntano su assortimenti più ampi, in modo da accontentare sia il cliente che cerca la convenienza sia quello che cerca la qualità. 

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Un’ulteriore riprova, che chiude il cerchio del boom dell’avocado, è l’analisi dei dati d’importazione del Monitor Ortofrutta di Agroter che, nello stesso periodo considerato, mostra un aumento del 77% a volume e del 48% a valore. 

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Vien da chiedersi se questa progressione, inimmaginabile per buona parte dei prodotti all’interno del reparto ortofrutta, si sia esaurita o se ci siano ancora quote di mercato da conquistare. Difficile fare previsioni, ma a livello distributivo le strategie assortimentali possono sicuramente evolvere, relativamente alla direzione è sicuramente necessario e merita, dunque, un ulteriore approfondimento.

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Piuttosto, è interessante notare come tutta la categoria della frutta esotica (escluse banana ed ananas che oramai sono due categorie a sè stanti) sia cresciuta mediamente del 30% sia a volume che a valore – in flessione su tutti i canali a parte il solito discount – un dato che si abbasserebbe ulteriormente senza l’exploit dell’avocado. Infatti, le importazioni di mango, papaia e cocco, dal 2019 al 2022 sono lievemente cresciute a valore, in un range fra il 2 e 6%, mentre a volume assistiamo addirittura ad un calo, come nel caso della papaia (-8%) e del cocco (-22%). Nel mango, invece, le quantità importate aumentano dell’11%.

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In conclusione, a fronte di un avocado versione “cannibale” (stile Eddy Merckx dei tempi migliori), il resto del gruppo segue distaccato, con alcuni prodotti come il mango che provano a restano in scia, mentre altri, come papaia e noce di cocco che sembrano fermi sui pedali. 

Ha collaborato Alberto Biffi.

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