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Agrifish, Bruxelles bloccata dalla rabbia dei trattori
Lollobrigida, Prandini, Giansanti e Fini sulle proposte di Clarinval
È stata una vera e propria guerriglia urbana quella che si è scatenata ieri (26 febbraio, ndr) tra le strade del centro di Bruxelles, nel cuore dei palazzi delle istituzioni dell'Unione europea. L'occasione è stato il Consiglio europeo dei ministri dell'Agricoltura che ha riunito nella capitale i responsabili nazionali delle politiche agricole dei 27 Paesi membri. Se nei palazzi c'erano i politici a discutere del futuro del settore, in strada si ritrovavano schierati su lati opposti due fronti: da una parte la protesta degli agricoltori e, dall'altra, le forza dell'ordine a contenere il caos.
Circa 1.000 i trattori presenti secondo la polizia belga, come riporta Rainews: i mezzi hanno creato un lungo corteo anche in zone proibite, oltre a manifestare il proprio dissenso con il lancio di arance, uova e petardi, oltre a depositi di fieno, letame e copertoni incendiati.
Gli agricoltori hanno manifestato la loro delusione nei confronti delle recenti decisioni della Commissione europea in reazione alle proteste di febbraio. In particolare, i produttori chiedono “regole uguali per tutti” e per farlo sono arrivati da tutta Europa: in particolate da Italia, Spagna e Portogallo.
"I 27 Stati membri sono fermi nell'affermare che questa situazione non può rimanere così com'è ed è necessario adottare delle misure rapide e altre più a lungo termine nell'Ue". Lo ha detto in merito proteste degli agricoltori il ministro belga David Clarinval, alla presidenza di turno dell'Ue, al termine del Consiglio Agrifish, come ha riportato l'Ansa. Le proposte della Commissione Ue "vanno nella direzione giusta e sono il primissimo passo concreto per rispondere ad alcune delle preoccupazioni degli agricoltori. Ma il Consiglio invita comunque la Commissione a completare rapidamente queste misure con nuove misure più ambiziose".
Le richieste del Consiglio alla Commissione riguardano "la riduzione degli eccessivi oneri amministrativi", ha spiegato il ministro belga. Questa è "una delle preoccupazioni evocate dalla comunità agricola". “È necessario adottare delle misure che abbiano un effetto concreto a breve medio e a lungo termine” ha aggiunto. E tra i punti sollevati dagli Stati membri si trova fra l'altro una condizionalità flessibile soprattutto" su alcuni punti delle "buone condizioni agricole ambientali" (quanto alla copertura del suolo coltivato, alla rotazione delle colture e all'obbligo di mettere parte dei terreni a maggese). “Sarà necessario, come chiesto dagli Stati membri, rivedere l'articolo 120 del regolamento sui piani strategici”, ha proseguito Clarinval. "E varie delegazioni hanno anche chiesto un innalzamento degli aiuti de minimis".
Lollobrigida: “Subito correttivi per l'immediato ma occorre gettare le basi per rivedere tutta la Pac”
Da quanto si è appreso dall'Agenzia di stampa Agricolae, il documento che Francesco Lollobrigida, Ministro dell'agricoltura, ha presentato al Consiglio Agrifish di ieri a Bruxelles, ha sottolineato una serie di difficoltà legate, da un lato, alle ambizioni ambientali della Pac già non adeguatamente finanziate e, dall'altro, alla prospettata riduzione delle risorse finanziarie.
Da parte italiana si propongono quindi azioni a breve e medio termine, per ripartire da una Pac più giusta e più semplice con:
• Radicale semplificazione, non solo rivedendo dove possibile le procedure, ma anche mettendo in cantiere un programma per la loro sistematica digitalizzazione.
• Adeguate risorse finanziarie, con l’obiettivo di sostenere il reddito degli agricoltori e mantenere un tessuto rurale vitale. L’attuale dotazione non è sufficiente a garantire il necessario equilibrio tra sostenibilità economica e ambientale.
• Aumento degli aiuti a favore dei giovani, in deroga all’attuale Pac.
• Apertura di stoccaggi di prodotti agricoli a livello unionale e nazionale, sulla base di esigenze specifiche, anche locali, manifestate dagli Stati membri, da sostenere con risorse unionali e anche aiuti di stato.
• Aumento della dotazione finanziaria della riserva di crisi agricola, da finanziare con risorse extra Pac, per evitare ulteriori decurtazioni ai pagamenti diretti.
• Reciprocità degli standard di produzione applicati ai Paesi Terzi.
• Rivedere la Proposta di regolamento sul ripristino della natura in modo da non determinare ulteriori oneri al settore agricolo. Allo stesso modo, gli impegni previsti dalla direttiva sul monitoraggio del suolo devono essere allineati agli interventi contenuti nei Piani strategici della Pac.
“La nuova Pac è stata scritta male, le deroghe vigenti sono insufficienti, abbiamo bisogno di modifiche sostanziali", ha poi rimarcato il Ministro dell'Agricoltura, della Sovranità alimentare e delle Foreste Francesco Lollobrigida a margine della manifestazione Coldiretti a Bruxelles per chiedere una semplificazione delle regole della Pac.
"Il 9 giugno, dopo le elezioni europee, l'Europa dovrà cambiare strada e prendere atto degli errori finora compiuti e del fatto che gli scenari mondiali sono cambiati radicalmente alla luce degli effetti della guerra in Ucraina e delle tensioni in Medio Oriente e del cambiamento delle dinamiche del mercato e della concorrenza mondiale".
Il ministro ha infine evidenziato la necessità di modifiche sostanziali volte a rafforzare "il reddito dell'agricoltore in quanto manutentore del territorio. Come governo italiano - ha continuato Lollobrigida - abbiamo il dovere di sentirci corresponsabili delle scelte europee ma anche di influenzarle, non sostenendo le posizioni rigide assunte dall'Europa in maniera illogica. Negli ultimi 16 mesi, abbiamo messo al centro l'agricoltura del dibattito in Italia e ci presentiamo al Consiglio Ue - in corso oggi a Bruxelles - con una proposta di quadro organico ancorato saldamente ai principi istitutivi del progetto europeo in cui la tutela dell'agricoltore era un punto di riferimento per l'impatto sulla sicurezza alimentare, la manutenzione del territorio e la lotta allo spopolamento".
Ue, Coldiretti: servono tempi certi dalla Commissione Europea sugli interventi
"Abbiamo bisogno di tempi certi e urgenti per la maggiore flessibilità sugli aiuti di Stato e sulle semplificazioni della Pac annunciate dalla Commissione europea per gli agricoltori. Chiediamo risposta sulla moratoria dei debiti per le aziende agricole. Molte delle nostre proposte sono state accolte dal Commissario europeo all'agricoltura, ma anche oggi non ci sono certezze sui tempi. Ci aspettiamo che nel Consiglio europeo di marzo ci sia la svolta necessaria. I tempi della burocrazia Ue non sono quelli delle imprese, ma non si può attendere oltre. Serve tutto ciò che porti a una semplificazione".
Così Ettore Prandini, Presidente della Coldiretti, commenta l'esito del Consiglio dei ministri dell’Agricoltura Ue e della manifestazione di piazza che ha visto la partecipazione assolutamente pacifica di oltre 3mila imprenditori della Coldiretti, insieme ad altri sindacati europei da Spagna, Belgio e Portogallo. Presente anche una delegazione di Coldiretti Emilia Romagna guidata dal Presidente Regionale Nicola Bertinelli e dal Direttore Regionale Marco Allaria Olivieri.
"Servono scelte immediate di ulteriori semplificazioni - prosegue la Coldiretti - e maggiore flessibilità sugli aiuti di stato, prorogando il quadro temporaneo Ucraina e autorizzando la moratoria dei debiti delle aziende agricole, messe in difficoltà dall'aumento dei costi e dei tassi di interesse. La cosa che noi vogliamo è che questi interventi possano già esser utilizzati nell'anno in corso e non devono essere spostati su l'anno prossimo. Questo è fondamentale. È necessario anche arginare le importazioni di prodotti da altri continenti che non rispettano le stesse regole imposte alle aziende europee. È una concorrenza sleale che mette a rischio la salute dei cittadini e la capacità produttiva dell'Europa".
Assemblea a Bruxelles: Confagricoltura presenta documento alle istituzioni europee per cambiare la Pac
“È scaduto il tempo per gli approfondimenti e per le consultazioni on line. Abbiamo presentato le nostre proposte per una profonda semplificazione burocratica e per la salvaguardia del potenziale produttivo delle imprese. Ora spetta alle istituzioni dare una risposta efficace e non oltre marzo alle aspettative del mondo agricolo italiano ed europeo. Diversamente, le proteste e le manifestazioni di piazza sono destinate ad aumentare”.
È il messaggio lanciato dal presidente di Confagricoltura, Massimiliano Giansanti, all’apertura dell’assemblea straordinaria dell’organizzazione tenutasi ieri a Bruxelles, in concomitanza con la riunione del Consiglio Agricoltura della UE.
“Per Confagricoltura – prosegue Giansanti - i limiti della Pac in vigore dallo scorso anno sono stati subito evidenti. Per applicare la nuova normativa le amministrazioni nazionali hanno dovuto redigere piani strategici di migliaia di pagine. Gli adempimenti burocratici sono saliti a dismisura a fronte di risorse finanziarie in calo e l’eccezionale rialzo dell’inflazione ha aumentato le difficoltà degli agricoltori. Si è discusso molto sul bilancio della UE destinato all’agricoltura, ma l’aiuto diretto della Pac è ormai ridotto a 120 euro in media ad ettaro”.
“La prossima scadenza della legislatura europea rende oltremodo complicata la modifica degli atti di base della Pac, ma esistono strade alternative - sottolinea il presidente di Confagricoltura - In caso di emergenze e di cause di forza maggiore possono essere sospese le sanzioni previste in caso di inadempimento. Dalla pandemia all’impatto economico dell’aggressione dell’Ucraina, fino alla recente crisi in Medio Oriente, l’agricoltura italiana ed europea è in emergenza da oltre tre anni”.
“In aggiunta ai vistosi limiti della Pac, il settore è alle prese con le conseguenze dell’aumento senza precedenti dei tassi di interesse. Da qui la nostra richiesta di una moratoria concordata a livello europeo a supporto della liquidità delle imprese”, aggiunge Giansanti.
“Un'altra questione da affrontare è quella della reciprocità delle regole negli accordi commerciali con i paesi terzi: dalla sicurezza alimentare, alla tutela del lavoro, delle risorse naturali e del benessere animale. Se riduciamo la produzione europea e aumentiamo le importazioni da paesi dove vigono normative meno rigorose di quelle europee, riduciamo la sicurezza alimentare e allo stesso tempo importiamo più anidride carbonica”, mette in evidenza il presidente di Confagricoltura.
“Siamo convinti sostenitori del libero mercato e del multilateralismo per la gestione del commercio internazionale – prosegue Giansanti – ma vanno previste clausole di salvaguardia automatiche quando il flussi delle importazioni raggiungono livelli tali da destabilizzare i mercati agricoli della UE”. “A gennaio, ad esempio, rileva Giansanti, le esportazioni di arance dell’Egitto sul mercato europeo sono ammontate a 45 mila tonnellate, il 104% in più sullo stesso mese del 2022”.
“La Pac è una politica comune che, in situazioni di crisi, richiede risposte altrettanto comuni. L’assenza e il ritardo delle decisioni da parte delle istituzioni di Bruxelles apre la strada alla concessione di aiuti pubblici a livello nazionale. Proprio ieri il governo di Parigi ha annunciato un piano a sostegno del settore degli allevamenti con una dotazione di oltre 450 milioni di euro. Nel complesso, gli aiuti pubblici interni varati nelle ultime settimane a favore dell’agricoltura hanno raggiunto i 900 milioni di euro”.
“In questo modo – conclude Giansanti – si incrina la solidità del mercato unico e viene infranto il principio della libera concorrenza tra le imprese. E l’Europa fa un passo indietro”.
Cia: primi passi ancora insufficienti e tempistiche inadeguate
"Pochi passi avanti e un risultato nel complesso insufficiente. Mancano le risposte che il mondo agricolo si aspettava sulla drastica semplificazione degli adempimenti burocratici della Pac. Nella difficile situazione contingente, le aziende agricole - dichiara Cristiano Fini, presidente di Cia-Agricoltori Italiani - hanno più che mai bisogno di sostegno con interventi efficaci e immediati. Ci sembra, invece, che le tempistiche decise a Bruxelles non siano adeguate all'urgenza della crisi”. In merito all’equa distribuzione del valore lungo la filiera alimentare, Cia ritiene che non sia stata ancora colta la gravità del problema. I prezzi al consumo dei prodotti agricoli aumentano ma il reddito degli agricoltori si assottiglia, come già sottolineato nella nostra manifestazione a Roma del 26 ottobre. La giusta remunerazione agli agricoltori era stata, infatti, posta con grande enfasi da Cia all’attenzione delle istituzioni, con la richiesta di istituire un osservatorio europeo sui prezzi e le marginalità che condividesse dati di mercato e analisi a breve e lungo termine. “Ora ci aspettiamo un impegno da parte di tutti -conclude Fini- per individuare interventi da attuare a breve a sostegno degli agricoltori”.
Come riporta Askanews, oggi (martedì 27 febbraio) alle 11, presso la Sala Cavour del Ministero dell’Agricoltura, della Sovranità alimentare e delle Foreste a Roma si terrà la conferenza stampa “Relazione sull’attività dell’Agrifish e iniziative del Masaf per il mondo agricolo e della pesca” con il ministro dell’Agricoltura, della Sovranità alimentare e delle Foreste, Francesco Lollobrigida.
La foto in apertura è tratta dalla pagina facebook di ECVC - European Coordination Via Campesina, la voce collettiva dei contadini europei, che lottano per una politica alimentare e agricola basata sulla legittimità, sulla solidarietà e sulla sostenibilità. (am)
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