A luglio in rosso anche a valore il saldo commerciale ortofrutta

Qualche timido segnale di ripresa a quantità ma rimaniamo in deficit

A luglio in rosso anche a valore il saldo commerciale ortofrutta

Nei primi sette mesi del 2024, il saldo commerciale a volume del commercio ortofrutticolo italiano rimane fortemente negativo (-292 mila tonnellate), nonostante l’incremento del 17% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente faccia ben sperare. Tuttavia, guardando il corrispettivo a valore, il quadro peggiora e non di poco: il saldo va in rosso (-9 milioni di euro), con una posizione che peggiora del 112% rispetto allo spesso periodo del 2023. Nonostante a luglio vi sia stato un parziale recupero delle esportazioni a volume rispetto al primo semestre (clicca qui per approfondire), a livello di valore, rispetto al saldo di giugno, si ha una perdita complessiva di quasi 40 milioni di euro. 

Secondo le analisi del Monitor Ortofrutta di Agroter sui dati Istat aggiornati a luglio, l'export italiano di frutta e verdura segna un incremento dell'8% a volume rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente, con una crescita del 4% nel valore. Ma scendiamo ora nel dettaglio delle principali macrocategorie esportate.
Quello che balza subito all’occhio è il continuo progredire dei quantitativi spediti di legumi e ortaggi, che aumentano del 14% rispetto al 2023, sebbene la deflazione su questi limiti lo sviluppo del valore (+1%). Anche la campagna agrumi mostra un andamento simile, con un aumento a volume del 13% e un corrispondente incremento del 5% nel valore generato. Da annotare la ripresa della frutta fresca italiana all’estero sia a valore (+7%) che nei volumi spediti che aumentano del 2%, invertendo il trend negativo osservato fino a giugno. Al contrario, l'unica categoria a registrare un calo è quella della frutta secca, con un -6% nei volumi esportati, bilanciato però da un incremento del 2% nel valore. La categoria che meglio performa è ancora una volta la frutta tropicale, con un aumento del 22% dei quantitativi spediti, per un valore che cresce del 15%. Tuttavia, è bene ricordare come gran parte del prodotto rappresenti solo una riesportazione dell’Italia di frutta tropicale estera. 

Sul versante delle importazioni, l’Italia registra un aumento del 4% nei quantitativi di frutta e verdura provenienti dall'estero, con un incremento del 7% in termini di valore rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente. A trainare questa crescita è soprattutto la frutta secca, che segna un aumento del 12% sia a volume che a valore. Per quanto riguarda la frutta fresca, si osserva una crescita più marcata a valore (+19%) che a volume (+9%), divario più ampio rispetto a quello riscontrato nelle esportazioni, a indicare un aumento delle quotazioni per i prodotti di questa categoria importati dall'estero.
 

In questa uscita, il focus sui prodotti chiave si concentra sulla frutta estiva. Nel progressivo a luglio, procede a gonfie vele la campagna di angurie italiane che vede un incremento a doppia cifra dei volumi spediti (26%), frenata però da un corrispettivo a valore che cresce solo nell’ordine del 2%. Passando alle drupacee spicca l’export di pesche e nettarine, in deciso aumento sia a volume (+48%) che a valore (+30%), così come le spedizioni di albicocche italiane che registrano rispettivamente un +42% e un +23%. Tuttavia, è bene considerare come tali incrementi siano principalmente dettati dall’aumento significativo dei volumi disponibili rispetto all’anno passato. Discorso inverso per le ciliegie italiane, che faticano a lasciare il Paese, anche a cause delle consistenti piogge abbattutesi nelle zone produttive del nord che hanno limitato i quantitativi disponibili per l’export, in calo del 27% rispetto all’anno scorso, per una perdita a valore pari al 28%. In affanno anche le spedizioni di meloni (-7%) per un crollo a valore che tocca il -17%.

Spostandoci alle principali orticole, da gennaio a luglio, si riscontra l’aumento dei quantitativi di patate italiane movimentati verso l’estero che segnano un +58%, per un trend positivo a valore pari al +49%. Cresce a doppia cifra anche l’export di pomodori (+12%), sebbene la svalutazione delle quotazioni incida negativamente sul corrispettivo a valore, in perdita del 7% rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso. Infine, si riscontra una certa stabilità sulle spedizioni di cipolle (+1%) dove parimenti si verifica l’aumento del prodotto proveniente dall’estero (+13%), per un import a valore che tocca il +24%. (aa)