Un quarto degli agrumi spagnoli è in mano ai fondi di investimento

La finanza verde alla conquista dell’ortofrutta

Un quarto degli agrumi spagnoli è in mano ai fondi di investimento

Poco più di 7 anni fa, il 26 luglio 2016, è la data storica in cui è stato annunciato il primo ingresso rilevante di un fondo di investimento internazionale in una società di commercializzazione di frutta fresca spagnola. Il fondo MIURA entrava nella storica azienda agrumicola familiare Martinavarro, condotta dalla sua terza generazione, da quando fu fondata ad Almazora (Castellón) nel 1946.  
Da quel momento l'afflusso di fondi di investimento nell’ortofrutticoltura iberica non si è più fermato. Oggi, lo stato dell’arte è quello che abbiamo elaborato e riportato nella tabella qui sotto, in cui sono stati collocati solo gli investimenti in aziende che lavorano direttamente prodotti ortofrutticoli freschi.

Fonte: nostre elaborazioni su annuario Alimarket settembre 2022 e dati aziendali

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Reperire e organizzare le fonti non è stato un lavoro facile, considerato che non esiste una documentazione ufficiale su questi temi. Ma ragionando sui dati che abbiamo a disposizione, possiamo certamente fare qualche osservazione:

  1. A pochi mesi dall'ingresso di Miura in Martinavarro, si è verificata un’ulteriore acquisizione ma già diversificando il comparto: ovvero Proa ha investito nello specialista dell'uva senza semi Moyca (2017), anche se poi gli ingressi dei fondi di investimento si sono maggiormente concentrati sulle aziende agrumicole.
  2. Quattro fondi hanno realizzato le loro acquisizioni quasi contemporaneamente:
     a.   Abac acquisisce lo specialista negli ortaggi in serra di Almeria, Agroponiente
     b.   Alantra investe nel leader dei frutti rossi a Huelva, Surexport,
     c.   Sunridge acquisisce l’agrumicoltore valenciano Albenfruits.
     d.   Tres Mares, il fondo legato alla banca di Santander, realizza il suo primo ingresso nel settore fresco partecipando in forma minoritaria all'azienda specializzata in Avocado, mango e agrumi biologici, Alcoaxarquía.
  3. Proa, dopo la sua prima operazione nel 2017 (Moyca), realizza un secondo investimento in un settore completamente diverso, entrando nel 2021 in Patata Hijolusa di León.
  4. Miura diventa poi un gruppo agrumicolo di riferimento dopo l’operazione Martinavarro, poiché oltre agli specialisti dei limoni Perales e Ferrer (2019) e degli agrumi BIO Riotinto Fruits (2017), acquisisce le attività di San Miguel in Sudafrica e Perù; in più si garantisce la commercializzazione in Europa delle produzioni di fresco di San Miguel in Uruguay e in Argentina. Nasce così il gruppo Citri&Co. Infine investe anche in Frutas Esther (2021), specialista in drupacee e uva, integra anche la brasiliana Agricola Famosa, azienda leader per la produzione di cocomeri e meloni; infine, acquista la società all'ingrosso Arco Fruits, attiva sul mercato di Saint Charles di Perpignan.
  5. Il gruppo Fremman fonda il gruppo The Natural Fruit, incorporando la valenciana Fruxeresa e le aziende murciane specializzate in limoni Frugarva e Frutas Naturales. Incorpora l’azienda agrumicola sivigliana Naturgreen, la specialista in agrumi rossi Marzal, l’azienda di Castellon specializzata in meloni Hermanos Bruño e, nel 2022, incorpora la storica azienda di agrumi e meloni Frutas Bollo.
  6. Questi ultimi due gruppi, Ctri&Co e The Natural Fruit, si trasformano dunque in holding, fondamentalmente agrumicole, ma anche con un'elevata concentrazione di cocomeri e meloni.
  7. Recentemente vediamo poi emergere altri due gruppi che al momento si concentrano solo sugli agrumi.
     a.   Atitlan, ben noto per i suoi investimenti in ulivi e pistacchi, che a partire dall’acquisizione di Frutas Romu, ha incorporato Guillem Export de Xeresa (di Valencia) e poi la storica famiglia Frutas Tono, anch’essa nella zona di Valencia.
     b.   MCH, che ha creato il gruppo Iberian Premium Fruits a Castellón. Inizia con Llusar de Chilches, profondamente legato al Gruppo Sanlúcar, continua con Naranjas Torres de Almenara e ha appena incorporato la specialista in mandarini con foglia Vicente Ros de Alquerias del Niño Perdido, sempre a Castellón.
  8. Questi due gruppi (Atitlan e MCH) sono importanti perché, pur rimanendo specialisti ciascuno in alcune nicchie premium di mercato, allo stesso tempo coprono l'intera gamma di agrumi.
  9. Mangnum, ha realizzato una prima operazione su Agrupapulpí nel Nord di Almeria, per poi creare il gruppo Greentastic, specializzato in ortaggi a campo aperto, integrando le murciane Amaco e Natveg. E, qualche mese fa, ha trasferito il gruppo al fondo Harvard Solum.

Il primo elemento che emerge dall’analisi è che all'inizio i fondi sono rivolti a diversi comporti dell’ortofrutticoltura spagnola (meloni, angurie, orticole, bio), per concentrarsi progressivamente sul comparto agrumicolo.

Considerando che il fatturato totale degli ortofrutticoli freschi attualmente prodotti in Spagna vale circa 22 miliardi di euro, di cui gli agrumi rappresentano il 22%, gli altri frutti circa il 33% e gli ortaggi il 45%, il peso dei fondi sul comparto agrumicolo supera già il 25% del fatturato totale, mentre è molto più ridotto negli altri comparti.
Questo è lo stato dell’arte da cui sorgono spontanee alcune domande: 

  1. Perché i fondi, dall’industria e dai servizi informatici sono passati al settore dei prodotti agricoli freschi?
  2. Perché hanno investito il 60% delle risorse impiegate nel comparto degli agrumi, che è il più piccolo dei tre grandi comparti in cui si può dividere l’ortofrutticoltura spagnola?
  3. Che cosa guadagna e che cosa perde il comparto agrumicolo spagnolo con l'entrata dei fondi di investimento?
  4. E il settore ortofrutticolo in generale?

Quattro domande a cui tenteremo di dare una risposta nella prossima puntata.



Hanno collaborato Alice Magnani e Fabrizio Pattuelli

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