Il meglio di IFN
L'uva da tavola vola: anche 7 €/kg all'ingrosso per la senza semi
«Questi prezzi si riscontrano di solito solo a ridosso del Natale»
Facciamo un passo indietro, torniamo ad un anno fa esatto; per i produttori di uva stava terminando una delle stagioni più disastrose mai registrate, come affermavano i produttori più esperti. Una vera agonia, quella del 2022 (clicca qui per approfondire), con i grappoli che penzolavano abbandonati dentro i vigneti che gridavano vendetta e grossisti che non sapevano come vendere il prodotto, perché - come sentenziavano parecchi operatori - “l’uva non la vogliono nemmeno regalata”. Ma di quel 2022 è rimasto solo il ricordo; perché adesso l’uva da tavola sta dominando i mercati, è il prodotto più richiesto e i prezzi sono da strabuzzare gli occhi, soprattutto ricordando pochi centesimi dell’anno scorso.
Stamattina al Caab di Bologna non c’era nulla da meravigliarsi se per due cassette d’uva da tavola si spendevano quasi 100 euro.
L’ultimo mese è stato un crescendo, l’incoronamento di una stagione positiva o, per meglio dire, di rivalsa; le quotazioni stanno abbattendo ogni record; non si parla di una varietà in particolare e non è una questione di seme o meno: l’uva è la referenza del momento e chi la vuole non deve badare a spese.
A IFN descrive la situazione Domenico Iaropoli – ispettore prezzi del Caab di Bologna. “Ormai siamo alla fine della stagione, a Bologna stanno scaricando solo prodotto pugliese, con la merce siciliana abbiamo ultimato la scorsa settimana. I prezzi sono stati soddisfacenti ma più i volumi diminuiscono e, inevitabilmente, le quotazioni crescono. Abbiamo appurato un 8% di prodotto in meno rispetto alla scorsa stagione”.
Le quotazioni
“Per l’uva Italia le quotazioni oscillano dai 4,50 ai 5,50 euro al chilo e, per le uve senza semi, le quotazioni partono da 6,50 sino a sfondare il muro dei 7 euro con picchi di 7,50 euro al chilo. La qualità del prodotto è ottima per il periodo ma, ovviamente, l'uva non è nel pieno del proprio splendore”.
“Questi prezzi, nelle scorse stagioni, si registravano a ridosso delle festività ed erano casi eccezionali. Un aspetto che potrebbe spiegare l’impennata dei prezzi delle ultime settimane è l’andamento meteo: troppo caldo per essere autunno così i consumatori disorientati hanno ritrovato nell’uva da tavola una referenza ponte tra l’estate e l’autunno”.