“La Basilicata sarà sempre di più protagonista nei Berries”

Carmela Suriano (Op Terre della Luce): «Stiamo lavorando per l’IGP della fragola»

“La Basilicata sarà sempre di più protagonista nei Berries”

La crescita della Basilicata nel comparto dei piccoli frutti è sotto gli occhi di tutti. In principio c’è stato il boom della fragola, divenuta rapidamente fiore all’occhiello della regione, e che ha fatto da traino per la coltivazione di mirtilli, lamponi e more che stanno anch’essi crescendo rapidamente. Per comprendere le dinamiche in atto e sviluppi futuri abbiamo contattato Carmela Suriano, Presidente Op Terre della Luce, che fa delle fragole e piccoli frutti il proprio core business, come dimostra la superficie investita di 160 ha, di cui 19 coltivati in fuori suolo.

“Ovviamente non abbiamo abbandonato le altre colture tipiche dei nostri areali – spiega – come drupacee (230 ha) agrumi (140 ha) e altri ortaggi, che portano la superficie complessiva a 530 ettari, che sono coltivati con tecniche a basso impatto ambientale e con un’attenzione particolare all’uso razionale del suolo e della risorsa idrica. Tuttavia, se in passato le drupacee rappresentavano la coltivazione più importante, oggi è la fragola il prodotto distintivo per eccellenza della Basilicata, che è cresciuta esponenzialmente negli ultimi 10 anni grazie alla scelta lungimirante di puntare su un prodotto distintivo”.

“Il suggellamento di questo percorso sarà il riconoscimento della certificazione IGP per la Fragola della Basilicata, per cui stiamo portando avanti l'iter burocratico con il comitato promotore. Siamo a buon punto e confidiamo di ottenere presto il riconoscimento, che darebbe ulteriore valore alla filiera”. E non è finita qui: “A testimonianza del ruolo strategico di questo prodotto in Basilicata, il gruppo di contatto europeo Fragola – che si riunisce annualmente radunando i maggiori player di Francia, Italia, Portogallo e Spagna – quest'anno si terrà in Metaponto il 18 e 19 febbraio, dopo l’edizione portoghese dello scorso anno”. 

Carmela Suriano, Presidente Op Terre della Luce

Innovazione driver per il futuro
L’OP, che ha sede a Policoro nel cuore del Metapontino, fa dell’innovazione uno strumento strategico per sviluppare il business dei piccoli frutti: “Stiamo investendo in tecnologie innovative per diversificare le tecniche di produzione, passando, gradualmente, dalla coltivazione tradizionale in suolo a quella fuori suolo. Questa scelta è dettata da una serie di motivi. In primo luogo, per la coltivazione di alcuni berries sono necessari suoli specifici non sempre disponibili, inoltre, il fuori suolo consente di migliorare sia la qualità che la quantità del prodotto e di ampliare la stagione produttiva. Per esempio, riusciamo a garantire raccolti da ottobre a giugno. Certo, i costi sono più elevati rispetto alla concorrenza, ma il vantaggio competitivo sta nella qualità e nella freschezza del prodotto, molto apprezzato sia a livello nazionale che europeo”.

Di pari passo con la tecnica colturale, Terra Della Luce è orientata all’individuazione delle varietà più interessanti per adeguare l’offerta alla domanda di mercato: “È fondamentale introdurre nuove varietà più resistenti alle malattie e agli stress ambientali, in grado di rispondere alle richieste di un mercato oramai ricettivo per 12 mesi all’anno. Per questo motivo, nel comparto delle fragole, abbiamo scelto varietà – NSG 203 – Marimbella®, NSG 465 – Rossetta® e Candonga Sabrosa – che ci consentono una raccolta scalare, da dicembre fino a giugno inoltrato con un prodotto che risponde alle esigenze del mercato, evitando quei picchi produttivi deleteri per tutta la filiera”.

Le produzioni dei piccoli frutti sono tutte in coltura protetta – specifica Suriano – e questo comporta un investimento significativo, ma consente al tempo stesso di minimizzare i rischi legati agli eventi climatici estremi, sempre più frequenti. In un contesto in cui la sostenibilità e la stabilità produttiva sono sempre più centrali, questa strategia si rivela vincente, soprattutto alla luce di un consumo dei piccoli frutti in continua evoluzione. Infatti, anche in Italia, quest'ultimo è in crescita, e ci aspettiamo un'evoluzione simile a quella del Nord Europa, dove questi prodotti hanno superato, in alcuni casi, anche le tradizionali mele e pere. Difatti, esistono ancora margini di crescita molto interessanti che vogliamo cogliere”.

Giovani e futuro del settore
Il termine “Futuro” è ricorrente durante il colloquio con Carmela Suriano che non si sottrae alla responsabilità di indicare la strada alle nuove generazioni: “I giovani rappresentano una risorsa fondamentale per l’agricoltura e, all’interno della nostra OP, che contra oltre 50 produttori, ce ne sono tanti che vogliono proseguire l’attività dei propri padri. Il nostro obiettivo è coinvolgerli in progetti di sviluppo supportandoli con finanziamenti per migliorare e accrescere la competitività aziendale”. 
“Questo coinvolge anche la parte tecnica, perché è chiaro ed evidente che in un settore altamente specializzato, come quello dei piccoli frutti, occorre prestare attenzione a ogni più piccolo dettaglio. I risultati sono più che soddisfacenti e questo dimostra l’importanza dell’aggregazione in un territorio caratterizzato da piccole aziende, come quello del Metapontino: sinergia e produzioni altamente specializzate sono i nostri punti di forza”, conclude Carmela Suriano.