Dalla distribuzione
Arance: testa a testa tra rosse e bionde
70% delle referenze è in rete. Buona presenza delle DOP e IGP. Bio a 4 euro al chilo
A gennaio, le arance rosse arrivano in massa sugli scaffali della Gdo, completando l’offerta di una delle categorie più rilevanti per le vendite nella distribuzione nazionale. La combinazione tra la produzione nazionale caratteristica di questa stagione, assortimenti sempre più ampi e spazi espositivi in crescita, ha portato a un'ampia diversificazione dell'offerta. Le segmentazioni per confezioni, calibri, metodi di coltivazione, brand e certificazioni (DOP e IGP) contribuiscono a rendere le arance rosse protagoniste delle aree più strategiche del reparto ortofrutta all’inizio dell’anno.
Con queste premesse, non poteva mancare una delle consuete analisi on field di IFN, condotta nella parte finale di gennaio su cinque punti vendita di altrettante insegne nella piazza di Modena.
Clicca qui per ingrandire la slide
La prima variabile analizzata è la tipologia di arance rilevate, distinguendo tra varietà a polpa bionda e rossa. Tuttavia, le temperature elevate tra la fine del 2024 e l'inizio del 2025 hanno ostacolato il naturale arrossamento della polpa, generando le consuete lamentele da parte della clientela a cui, spesso, i ripartisti faticano a fornire spiegazioni soddisfacenti.
Il numero complessivo di referenze varia tra i punti vendita: nel negozio più grande se ne contano 17, mentre nel più piccolo, un supermercato essenziale (Lidl), solo 6. Per quanto riguarda la suddivisione delle tipologie, le arance rosse risultano leggermente predominanti, rappresentando il 54% delle referenze totali (principalmente Tarocco e qualche Moro). Nel negozio più grande raggiungono le 10 referenze, mentre in altri punti vendita la loro quota può scendere fino al 50% o meno.
Oltre alle classiche varietà bionde e rosse, è stata rilevata anche una referenza in vassoio che combina entrambe le tipologie.
In generale, si nota un'ampia presenza di promozioni, sagre degli agrumi e offerte pubblicizzate tramite volantini e spot, sia per le arance bionde che per le rosse.
Clicca qui per ingrandire la slide
Le vere protagoniste del periodo sono senza dubbio le arance rosse. Per valutarne la presenza sugli scaffali, abbiamo analizzato sia la quota di referenze esposte sia lo spazio loro assegnato, con l’obiettivo di individuare eventuali strategie di sovraesposizione.
Il quadro generale mostra una leggera spinta sulle rosse (quote sopra al 50%), ma con una leggera sottoesposizione di queste, con una quota referenze del 54% e una quota spazio del 52%. Tuttavia, le strategie variano tra i diversi punti vendita. Conad, ad esempio, dà ampio risalto alle rosse, assegnando loro il 62% dello spazio espositivo a fronte di un 50% di quota referenze. Lidl, invece, adotta un approccio opposto, con una quota spazio del 37% rispetto a un 54% di quota referenze.
Coop ed Eurospar tendono a valorizzare maggiormente le varietà rosse, con quote generalmente predominanti come numerica ma paritetiche come esposizione, mentre Esselunga punta di più sulle arance a polpa bionda.
Clicca qui per ingrandire la slide
L’analisi delle modalità di vendita evidenzia una netta predominanza dei prodotti confezionati, che rappresentano in media il 75% dell’offerta, in linea con il trend generale per diverse categorie del reparto ortofrutta.
Lo sfuso, invece, ha generalmente calibri più grandi e un assortimento più limitato - che spesso include prodotti affogliati - sebbene le foglie non siano sempre freschissime. Nel negozio più grande si contano 6 referenze sfuse e 11 confezionate, mentre negli altri 4 negozi la numerica dello sfuso si attesta a 2 referenze.
Clicca qui per ingrandire la slide
Anche la quota di spazio assegnata è in media speculare e pari sempre al 25% per lo sfuso, nel complesso. Tuttavia, si rilevano alcune piccole differenze tra le insegne, come nel caso di Conad o Eurospar che sovraespongono lo sfuso, assegnando una quota spazio superiore alla quota referenze, anche se in modo non troppo evidente.
Clicca qui per ingrandire la slide
Nell’analisi delle modalità di vendita, è interessante osservare anche le tipologie di confezionamento più diffuse. La rete si conferma la soluzione predominante, rappresentando il 70% di tutte le referenze rilevate.
Il vassoio è occasionale, con solo tre referenze riscontrate in un unico punto vendita, mentre la vendita a collo, in cartone, è stata rilevata esclusivamente in un negozio.
Clicca qui per ingrandire la slide
Per quanto riguarda le logiche di segmentazione, abbiamo analizzato la distribuzione tra marchi dei fornitori e Mdd (Marca del distributore), distinguendo, inoltre, tra prodotto convenzionale e biologico.
Il biologico è risultato sempre presente, quasi sempre con più di una referenza, e in tre insegne era proposto a marchio del distributore. In Coop era anche sfuso nelle isole Almaverde Bio.
La Mdd convenzionale era presente in modo massiccio in quattro insegne, mentre è risultata assente in Lidl.
Le referenze DOP o IGP sono in totale 11, sul totale di 57 (19%), e presenti in tutti i negozi rilevati. In tutti i punti vendita, abbiamo rilevato anche referenze neutre, prive di un brand evidente, a conferma di una segmentazione che bilancia tra prodotti a marchio e offerte senza marchio riconoscibile.
Clicca qui per ingrandire la slide
Chiudiamo l’analisi con uno sguardo sintetico alle fasce prezzo, considerando il colore della polpa, la modalità di vendita (sfuso o confezionato) e i dati relativi al prezzo massimo, medio e minimo, accompagnati dall’indice di variabilità dei prezzi rilevati (varianza).
A livello generale, il prezzo medio rilevato arriva a quasi a 2,20 euro al chilo. Un valore contenuto, se si considera la media della frutta, ma cercando di metterci nei panni dei clienti e considerando le numerose promozioni presenti sugli agrumi e le effettive battute di cassa, la sensazione è stata di una categoria venduta a prezzi non troppo convenienti, tutto sommato.
I picchi di prezzo più alti, sopra i 3 euro al chilo, si rilevano per tre referenze Mdd biologiche, una delle quali sfuse in isola Almaverde Bio, mentre il prezzo più basso è sempre di una Mdd, ma in questo caso un primo prezzo (0,99 euro al chilo). La variabilità maggiore si registra nelle arance rosse confezionate, per cui si contano anche il maggior numero di referenze (23), seguite dalle arance bionde, sempre confezionate, con 19 referenze.