Farinetti: «10 mosse per affrontare il futuro»

Dal palco del teatro Manzoni, nel 2017 ci aveva detto: “Il mio sogno è vedere una scatola con 4 arance rosse, piuttosto che di Ribera – di quelle buone - con ai lati la narrazione del prodotto, a partire da come si sbuccia, venduta nel mio negozio di New York a 9 dollari e 80 cents”. Sono passati quasi 6 anni da quell’edizione dello Speciale Frutta & Verdura e ancora il sogno di Oscar Farinetti non si è avverato; o meglio, i prezzi di frutta e verdura sono schizzati alle stelle un po’ ovunque per effetto della congiuntura internazionale e del clima, ma – senza scomodare gli americani -  ancora il 78% degli italiani non sa esattamente perché la polpa di alcune varietà di arance diventi rossa nel corso dell’inverno, più o meno gli stessi che ignorano il motivo della cosiddetta “faccetta rossa” che compare sulle mele golden esposte al sole nelle vallate alpine.
Dopo averlo avuto come ospite per la presentazione in anteprima di Fico e del suo ingresso con oltre 12.000 mele trentine, Oscar sarà con noi anche quest’anno allo Speciale Frutta & Verdura, e questa volta proprio a casa sua, al Centro Congressi di Fico, per riprendere il tema della comunicazione e del racconto dell'ortofrutta.

Raccontare l’ortofrutta dovrebbe essere una cosa estremamente facile, considerando l’enorme quantità di processi biologici, chimici e fisici - oltreché storici e di costume - che rendono unici tantissimi prodotti, soprattutto quelli nazionali, visto che possiamo vantare il più grande patrimonio al mondo di prodotti ortofrutticoli a denominazione e indicazione geografica protetta (DOP e IGP), senza contare le specialità tradizionali garantite (STG). Malgrado l’apparente banalità di comunicare qualcosa di esistente, spesso significativo e notiziabile, senza dover fare approfondimenti scientifici o inventare slogan orecchiabili, proprio nel “racconto” l’ortofrutta ha uno dei suoi punti di debolezza. Pensate solo agli investimenti in ricerca fatti da Danacol per poter affermare che “riduce il colesterolo cattivo fino al 10% già dalla terza settimana di assunzione”, oppure quelli di Uliveto per poter comunicare di essere “l’acqua della salute”. Il mondo delle acque minerali – per rimanere in tema - ha fatto squadra sulla salute, mentre frutta e verdura procedono ancora in ordine sparso senza convinzione.
Per la verità da quell’incontro di dicembre tanto è cambiato nello scenario alimentare, anche a livello di comunicazione, ma permane la convinzione che l’attribuzione di valore ai prodotti ortofrutticoli passi per due vie fra di loro complementari. Da una parte le loro caratteristiche intrinseche, soprattutto quelle gustative; dall’altra il patrimonio immateriale, fatto di uomini, storia, territori, tradizioni, innovazioni e casualità, in combinazioni spesso uniche – perciò distintive – e per questo estremamente adatte alla comunicazione di comparto o a quella aziendale.

Anche per Farinetti tanti cambiamenti: dalla cessione del pacchetto di maggioranza di Eataly, all’esperienza di GreenPea, fino al ritorno alla guida di Fico, per confermare la convinzione che il patrimonio agroalimentare italiano ha un solo futuro, nell’eccellenza, e che “provarci” è il futuro, come afferma – prendendo a prestito Leonardo da Vinci - nel suo nuovo libro: “Il futuro in 10 mosse”, in uscita proprio oggi. 

Le vie prioritarie sono il piacere e la bellezza, dove il cibo – cito testualmente – è “sublime ossessione di gioie e lacrime, piaceri e doveri, godimenti e dipendenze”. Rapportato al modo di fare oggi comunicazione in ortofrutta, queste considerazioni paiono utopie, se non eresie, ma proprio in questo sta la loro forza, perché c’è bisogno di un cambio di passo senza il quale nell’attuale curva di esperienza non ci sono progressi. Considerato che la mossa n. 4 nel volume è proprio “saper narrare”, non vedo l’ora di approfondire con Oscar come si può declinare per frutta e verdura.
Per maggiori informazioni su come partecipare a Speciale frutta & Verdura 2023, clicca qui  

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