La bilancia commerciale dell’ortofrutta italiana è ancora rossa

Ad aprile continua l’avanzata delle importazioni

La bilancia commerciale dell’ortofrutta italiana è ancora rossa

Gli aggiornamenti ad aprile sul commercio estero di frutta e verdura per l'Italia, confermano quanto visto in precedenza: il saldo commerciale a volume è ancora negativo e nel progressivo continua a peggiorare (-208 mila tonnellate), anche se in maniera più contenuta (-52%) rispetto a quanto riscontrato nel primo trimestre (clicca qui per approfondire). 

Diversamente, a valore, l’ago della bilancia è ancora positivo (+202 milioni di euro), nonostante sia in calo di quasi un terzo rispetto allo stesso periodo del 2023.

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Il quadro che emerge delle analisi condotte dal Monitor Ortofrutta di Agroter su dati Istat non è di certo dei più incoraggianti, ma la timida crescita dell’export ortofrutticolo italiano sia a valore che a volume, pari al 4% rispetto al 2023, lascia ben sperare che, nel prosieguo, le produzioni primaverili-estive possano risollevare le spedizioni verso gli altri Paesi. Tuttavia, bisogna anche considerare l’andamento delle importazioni di frutta e verdura che, nel progressivo ad aprile, continuano a crescere sia a volume (+9%) che a valore (+10%), raggiungendo la doppia cifra rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso. 

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Nella disamina delle principali macrocategorie, sono i legumi e gli ortaggi a trainare l’export italiano con più di 500 mila tonnellate (+12%), sebbene il corrispettivo a valore rimanga sostanzialmente invariato dall’anno scorso (+0,9%). La frutta tropicale, invece, eccelle, con esportazioni in crescita del 38% a volume e del 23% a valore. Bene anche le spedizioni di agrumi, che continuano a crescere a doppia cifra ad aprile (+16%), per un valore pari a 155 milioni di euro (+9%). D’altro canto, invece, l’export di frutta fresca non pare abbia ancora ingranato la marcia visto che fatica a volume (-9%), nonostante sia compensato dalla crescita a valore (+6%) a fronte dell’apprezzamento delle quotazioni. Un trend simile si registra anche per la frutta secca che perde a volume (-11%) ma tiene sostanzialmente a valore (-0,1%).

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Per quanto riguarda le importazioni, si osserva un aumento a doppia cifra nei volumi di frutta fresca e secca, che crescono rispettivamente del 25 e del 20%, mentre per legumi e ortaggi (+11%), così come per la frutta tropicale (+6%), la crescita è più contenuta. L’unico segno meno si registra nell’approvvigionamento dall’estero di agrumi, per un quantitativo che diminuisce del 24% dall’anno scorso. 
Da notare come i trend a valore riflettano in gran parte quelli osservati per i volumi.

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Scendiamo ora nel dettaglio dei principali prodotti ortofrutticoli commercializzati nel progressivo ad aprile. 
In testa all’export italiano troviamo, come di consueto, le mele con 349 mila tonnellate, sebbene il ritmo delle spedizioni risulti sostanzialmente invariato dall’anno scorso (+1%), con una crescita, invece, a valore pari al 12%. Ottime performance anche per le esportazioni di arance e le riesportazioni di banane che continuano a crescere a doppia cifra sia nei volumi che nei corrispettivi valori. Diversamente, i kiwi hanno finora faticato, con quantitativi esportati in calo del 27% nonostante la fievole crescita registrata a valore (+2%). Da annotare l’ottima partenza per l’export di fragole, in aumento del 6% a volume e di quasi 20 punti a valore.

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Passando agli ortaggi, nel progressivo ad aprile, sono le brassiche ad essere il primo prodottola prima categoria esportata, con quantitativi in aumento del 21%, mentre sono le spedizioni di patate a registrare il trend più alto sia a volume (+106%) che a valore (+95%), nonostante l’Italia continui a dipendere dall’approvvigionamento estero, con ben 432 mila tonnellate di patate importate. Anche l’import di pomodori, in crescita del 31% a volume, nasconde la leggera ripresa dei volumi esportati (+2%), con un corrispettivo a valore ancora negativo e in doppia cifra (-10%) rispetto all’anno precedente.(gc)

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