Alla scoperta di Interspar Parma

Buona la gestione del reparto ortofrutta ma c'è un grande assente: la comunicazione

Alla scoperta di Interspar Parma

Iniziamo l’anno con le consuete rilevazioni nei punti vendita della Gdo e questa settimana abbiamo fatto visita al punto vendita a insegna Interspar di Parma, negozio di circa 2.500 mq aperto da 7 anni. La struttura è bella e moderna, molto luminosa, con il reparto ortofrutta posizionato in ingresso a coprire un’area piuttosto vasta. 

In prima battuta troviamo gli articoli promozionali ben visibili e identificabili grazie alla comunicazione dedicata, a cui seguono - in seconda e terza battuta - le isole di frutta fresca e la categoria patate/cipolle, con l’esposizione che privilegia l’utilizzo di casse a sponde abbattibili, mentre solo in qualche caso si nota l’imballo originale del fornitore. 
Nella parte inferiore degli espositori è stato posizionato parte dell'assortimento di frutta secca, indubbiamente una soluzione che recupera spazio espositivo, ma che ne penalizza la visibilità, oltre ad essere scomoda per i consumatori.

A lato dell’isola è posizionato un lungo banco refrigerato a quattro ripiani, dove sono riposti tutti gli ortaggi di I° gamma rimanenti, sia sfusi che confezionati, inseriti dentro cesti di vimini, nel caso dello sfuso, o direttamente sul ripiano, per il confezionato. Un approccio identico a quello di Esselunga, con la differenza che la catena lombarda esclude i pomodori dal murale refrigerato. 

Contiguo al murale per la prima gamma verdura c’è quello con le referenze di IV e V° gamma, che presenta un assortimento in linea con quanto osservato presso altri punti vendita della concorrenza per lo stesso format. Si privilegia l’MDD a discapito della marca che è poco referenziata.

,Passando all’analisi degli assortimenti del comparto frutta, l’offerta nella categoria degli agrumi è ampia con proposte di articoli sfusi e confezionati venduti a prezzi aggressivi per arance e clementine; poca significativa, invece, la presenza di calibri grossi (premium).

Nelle mele, la proposta è altrettanta ampia e si registra un’elevata incidenza dello sfuso, anche nelle nuove varietà (club). In questo caso, si potrebbe privilegiare il prodotto confezionato in modo da raccontare ai consumatori i plus delle nuove selezioni; viceversa, il confezionato è limitato ad un paio di varietà in sacchetto. La proposta di frutta esotica è ampia, venduta sia sfusa che confezionata.

Come detto, a parte patate e cipolle, gli ortaggi di I°gamma sono posizionati all’interno del murale refrigerato. Questa modalità aiuta sicuramente a mantenere la freschezza e, parimenti, a contenere gli sfridi. Inoltre, l’utilizzo del cesto in vimini come contenitore da un senso di artigianalità. Discutibile la scelta di posizionare i pomodori confezionati nell’ultimo ripiano poiché se ne penalizza visibilità e fruibilità. Nel complesso la proposta assortimentale delle verdure è soddisfacente con prezzi competitivi e qualità adeguata.
Ampia e profonda la proposta di articoli di frutta secca, dato anche il periodo favorevole, distribuita in diverse isole promozionali, oltre che presente sia a scaffale, sia in chiusura di reparto, senza dimenticare le referenze sottostanti il fresco.

La comunicazione all’interno del reparto è scarna, limitata a enfatizzare i prodotti in offerta.

In sintesi, abbiamo trovato in Interspar un reparto ortofrutta ordinato, pulito e gestito bene, ma che manca di impatto visivo e di teatralizzazione. In pratica un reparto “freddo” non certo favorito da una comunicazione pressochè inesistente. 

Gli assortimenti sono ampi (non profondi) in ottica di servizio al giusto prezzo; tuttavia, a nosrro avviso manca quella voglia di rischiare su prodotti premium che in alcune categorie completerebbero l'offerta complessiva.

Ha collaborato Fabrizio Pattuelli

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