Dal campo
Parte l’effetto domino sui dazi
Timore per il prezzo al dettaglio degli avocado messicani negli USA e per le ritorsioni a livello internazionale
Ha preso il via da pochi giorni la politica protezionistica messa in atto dall’amministrazione Trump (clicca qui per approfondire) e a pagarne le conseguenze potrebbero essere in primis i cittadini americani, con frutta e verdura che al supermercato costeranno di più. Dall’imposizione dei dazi, infatti, l’effetto prezzo lungo la supply chain colpirà, tra tutti, gli avocado provenienti dal Messico, che costituiscono ben l’80% delle importazioni statunitensi di questo frutto. L’amministrazione americana, infatti, ha deciso di imporre tariffe del 25% su tutti beni importati dal Messico; un paese, quello sudamericano, che è il più grande fornitore di frutta (47%) e verdura (63%) degli Stati Uniti.
Di conseguenza, dalla guerra dei dazi si innescherà un effetto domino senza precedenti, con il Messico che - con molta probabilità - proverà a parare il rimpallo sul mercato americano consolidando la sua presenza in altri mercati d’oltre oceano, per un frutto che riscontra sempre più interesse nel continente europeo. E proprio verso l’Italia potrebbe trovare terreno fertile, visto che le importazioni a volume di avocado messicani rappresentano solo l’1% dell’offerta, ma sono comunque in aumento dal 2023.
Come è noto, anche il Canada è finito nel mirino della strategia protezionistica di Washington e la reazione di Ottawa non si è fatta attendere: per difendersi, il governo canadese ha deciso di applicare a sua volta tariffe del 25% su una lunga lista di prodotti americani, per un valore complessivo di 30 miliardi di dollari. Tra i prodotti colpiti figurano pomodori, noci e semi, agrumi e frutta a nocciolo. Nel frattempo, la tensione commerciale sta crescendo anche in Asia. La decisione dell’amministrazione Trump di imporre un dazio del 10% sulle importazioni dalla Cina sta mettendo in allerta gli investitori, che temono una possibile escalation della guerra commerciale.