Kiwi, non solo fibre e vitamina C

Caratteristiche, consumi, prezzi, export al centro della Diretta IFN giovedì 17 ottobre

Kiwi, non solo fibre e vitamina C

Tra i frutti considerati più salutari, il kiwi si è ricavato un ruolo di spicco nel corso dell’ultimo decennio. Ma facciamo un passo indietro. Tra gli anni Settanta e ottanta comincia la produzione massiva in Italia, mentre prima il kiwi era considerato essenzialmente un frutto esotico. Oggi, è una categoria stagionale ormai consolidata, con uno spazio fisso a negozio, anche se variabile secondo la disponibilità del prodotto nazionale.

Ma cosa ha reso il kiwi un prodotto imprescindibile negli assortimenti dei negozi italiani? I fattori sono diversi: dal suo gusto alla praticità di consumo (può essere mangiato con un cucchiaino), ma è il suo profilo “healthy” a renderlo davvero distintivo. Per i consumatori, il kiwi è un’ottima fonte di fibra e un concentrato di vitamina C. Ma cosa dicono di altro i dati sul suo contenuto di nutrienti?

Iniziamo dall'apporto energetico: sebbene il kiwi non sia tra i frutti meno calorici, la sua energia non si discosta molto dalla media della frutta. Contiene 64 calorie per 100 grammi di parte edibile, il che significa che fornisce più energia dell’arancia (50 kcal) o della mela (60 kcal), ma meno dell’uva (69) o del fico (74), con un contenuto di acqua (84%) abbastanza in linea con quello della frutta in generale.

Clicca qui per ingrandire la slide

Veniamo alla fibra: dopo la pera, il kiwi è effettivamente il frutto ad alta penetrazione con il maggiore apporto di fibra. Questo, infatti, è pari a 3 grammi su 100 di parte edibile, mentre la pera ne ha pochi di più (3,1) e il fico, grande alleato per chi ha problemi intestinali, ne ha leggermente di meno (2,9). Per cui, considerando le fibre contenute per cento grammi e la quota sui consumi (il 2% annuo della frutta), possiamo affermare che anche il kiwi, come la pera, sia un frutto chiave nell’apporto di fibra per i consumatori italiani.

Clicca qui per ingrandire la slide

Oltre all’elevato contenuto in fibra, è ormai idea consolidata che il kiwi sia anche uno dei frutti con più vitamina C, cos assolutamente vera. Con oltre 74 mg di acido ascorbico, supera del 151% la media della frutta. Nel caso del kiwi giallo (161 mg di vitamina C) siamo al +442%, un valore che è quasi triplo rispetto all’arancia (56), prodotto diventato ormai stereotipo nelle confezioni di integratori per questa vitamina. Questo dato eclatante porta questa tipologia di actinidia sul podio dei frutti, ad alta penetrazione in Italia, per la maggior concentrazione di vitamina C.

Ma il kiwi, rispetto alla media della frutta, ha un’elevata concentrazione anche di altri micro nutrienti: la vitamina E, ad esempio, con 1,3 milligrammi (mg) e pari a un +257% rispetto alla frutta; la vitamina K, con 40 microgrammi (mcg) e un +694% rispetto alla frutta; i folati (26 mcg, +71% rispetto alla media della frutta).

Clicca qui per ingrandire la slide

Tuttavia, questi dati e percentuali vanno sempre riparametrati in relazione alle dosi giornaliere consigliate, come fabbisogno di una persona media, e confrontate con categorie che mostrano concentrazioni maggiori.

Nel caso della vitamina C, il micro elemento più noto a livello di benefici per la salute, la dose giornaliera consigliata è tra i 70 e i 90 mg, per un massimo di 900. Quindi, con un po' più di cento grammi di kiwi al giorno avremmo fatto il nostro dovere come assunzione di acido ascorbico.

Passiamo alla vitamina E. Come tutte le vitamine, protegge dall’ossidazione cellulare e, più nello specifico, svolge un ruolo nel processo che regola la vista. In genere, si trova in buone concentrazioni nei semi oleosi, nei cereali, nelle noci e nelle verdure a foglia verde. Nel kiwi, così come nella frutta in generale, ne è presente una quantità modesta considerando che la dose consigliata è di 15 mg, per cui 100 grammi di questo frutto coprono meno del 10% del fabbisogno.

Un discorso simile va fatto per i folati, ovvero l’acido folico, un micronutriente che aiuta a ridurre il rischio di malattie cardiovascolari. In generale, la sua presenza è scarsa nella frutta, è presente principalmente nelle frattaglie, nelle verdure a foglia verde, nei legumi e nelle uova. La dose consigliata è pari a 400 mcg, in cento grammi di kiwi ce ne sono 26, quindi cica il 7%.

La situazione è diversa nel caso della vitamina K. Questa è essenziale per la coagulazione del sangue, oltre a svolgere un ruolo importante nella formazione e mantenimento in salute delle ossa. La dose consigliata varia dai 75 ai 120 mcg, in base all’età e al genere dell’individuo, per cui con centro grammi di kiwi si copre dal 35 al 55% del fabbisogno. Quindi il kiwi è una buona fonte di vitamina K.

Pe cui, se dovessimo sintetizzare le caratteristiche nutrizionali benefiche del kiwi potremmo certamente dire che è un frutto ad alta concentrazione di acqua e di fibre, con un moderato apporto calorico. L’elevata presenza di vitamine, in primis dell’acido ascorbico, protegge le cellule dai processi ossidativi, inoltre la significativa presenza di vitamina K aiuta la coagulazione del sangue e la salute delle ossa.

Consumi, prezzi, export sono alcuni dei temi al centro della Diretta IFN che andrà in onda giovedì 17 Ottobre alle ore 11.00 sui nostri canali social.

Il dibattito sarà animato da protagonisti di riferimento della produzione, come Cristian Moretti, Direttore Generale Agrintesa; Alessandro Fornari, Direttore Generale Jingold e Mario Mellone, Direttore Commerciale Armonia. Per il sistema distributivo, saranno affiancati da Gianmarco Guernelli, Responsabile acquisti ortofrutta Conad e Pier Luigi Lauriola, Responsabile ortofrutta Carrefour Italia

Appuntamento giovedì 17 Ottobre alle ore 11.00 sui nostri canali social. Non mancate! 

Per seguire la diretta Facebook CLICCA QUI 

Per seguire la diretta LinkedIn CLICCA QUI 

Per seguire la diretta YouTube CLICCA QUI