Il meglio di IFN
Il Macfrut promette scintille
La fiera di filiera 'corre' tra espositori in crescita, nuovi contenuti e internazionalizzazione
Da piccola fiera per le macchine da frutta a vero e proprio miracolo. Così il presidente del Macfrut Renzo Piraccini ha descritto il percorso di crescita della fiera durante la presentazione della 41esima edizione, tenutasi ieri a Roma all’Agenzia Ice, alla presenza di Francesco Lollobrigida, Ministro Masaf, Matteo Zoppas, Presidente Agenzia Ice, Fabio del Bravo, Direttore Servizi Sviluppo Rurale Ismea, Donato Pentassuglia, Assessore Agricoltura Regione Puglia, Marco Riccardo Rusconi, Direttore AICS (Agenzia Italiana per la Cooperazione e lo Sviluppo); all'evento sono intervenuti anche Letizia Pizzi di Assafrica e Giandomenico Consalvo, Presidente Civi Italia.
Le parole di Piraccini testimoniano l’ampio sviluppo e il potenziale, ancora in parte nascosto, della manifestazione che si terrà al Rimini Expo Centre dall’8 al 10 maggio. Uno sviluppo che trova riscontro nei numeri: per l’edizione di quest’anno si parla infatti di 1.400 espositori in rappresentanza dell’intera filiera (+22%) per una crescita dell’area espositiva a 34mila metri quadrati netti (+20%).
A rendere il Macfrut l’evento agrifood più internazionale nel panorama italiano è anche la presenza sempre più massiccia di espositori esteri, tanto da rappresentare il 40% del totale, oltre alla partecipazione di 1.500 top buyer da tutto il mondo (suddivisi in tre parti: un terzo interessato ai prodotti, un terzo alle tecnologie e un terzo alla filiera), grazie al fondamentale supporto di Agenzia Ice.
Il punto di forza del Macfrut è anche la sua capacità di essere una fiera di filiera unica al mondo, grazie alla programmazione e ai contenuti, come avevamo anticipato anche nel nostro articolo (clicca qui per approfondire). La fiera unisce business, conoscenza e networking, grazie alla sua piattaforma networking b2b Macfrut Digital, in cui saranno spiegati nei dettagli anche i saloni tematici su trend e tendenze del settore grazie ad un team di esperti.
“Il Macfrut è il risultato di un’enorme ragnatela che unisce prodotti, persone, competenze e innovazione – ha spiegato Piraccini durante la conferenza – non rappresentiamo solo gli aspetti commerciali, ed è per questo che ci consideriamo una fiera di filiera, che riscuote attenzione soprattutto per le aziende di media dimensione. E la programmazione è la chiave di tutto: per questo consigliamo a tutti di prenotare i propri appuntamenti in fiera in maniera preventiva tramite la piattaforma digitale. Se vuoi capire il futuro dell’ortofrutta è a Macfrut che devi venire: non è uno slogan ma una realtà che i 1.400 espositori da tutto il mondo hanno compreso scegliendo questo evento”.
E ha aggiunto: “Quest’anno anche la logistica è stata decisamente migliorata, tramite l’inserimento di nuovi collegamenti Frecciarossa da Bologna e da Bari ad Ancona, che permetteranno ai visitatori di arrivare più facilmente a Rimini: puntiamo sulla competitività delle Riviera romagnola che, secondo noi, fa ancora la differenza rispetto ad altre fiere internazionali”. Per testimoniare la crescita continua della fiera, il presidente ha fatto una specifica anche sull’inaugurazione del primo giorno di fiera: “Solitamente la organizziamo nella Hall Sud ma quest’anno anche quella parte è stata interamente destinata agli stand. Ecco perché prevederemo l’inaugurazione nello spazio di Ismea”.
Continua l’internazionalizzazione
Dei 1.400 espositori presenti a Macfrut, oltre un terzo saranno oltreconfine. Come ha spiegato il presidente Piracccini, i riflettori sanno accesi in particolare sulla Penisola Arabica. Si tratta di una scommessa partita tre anni fa, che in fiera vedrà la presenza di un centinaio di buyer da quell’area, interessati soprattutto a mele, kiwi e uva da tavola. Le esportazioni italiane in questa zona in quattro anni sono passate dai 73 milioni di euro del 2020 ai 114 milioni dello scorso anno (+56%), secondo i dati di Agenzia Ice. Il mercato ha interessato quasi esclusivamente due aree: Arabia Saudita, per un valore di 76 milioni di euro, e gli Emirati Arabi Uniti, per 29 milioni di euro.
Sempre dalla Penisola Arabica, insieme al centinaio di buyer, sarà presente in fiera Emirates SkyCargo per le opportunità di hub logistico per il business in quell’area. “La soluzione aerea non è sicuramente quella definitiva – ha sottolineato Piraccini – ma, considerata la crisi internazionale che stiamo vivendo in particolare sul canale di Suez, si presenta come un’ottima alternativa”.
In fiera un padiglione sarà dedicato al Continente africano, divenuto sempre più strategico nelle politiche internazionali del governo con l’attuazione del Piano Mattei. In fiera saranno presenti 400 espositori provenienti da 24 Paesi dell’Africa, principalmente produttori ma anche importatori di tecnologie e mezzi tecnici per l’agricoltura.
Un’altra presenza importante arriva dal Continente Sudamericano, grazie a collettive da Cile, Panama e Repubblica Dominicana, Venezuela, Cuba e Argentina.
Importante la presenza di 22 grossisti dalla Spagna, ovvero dai due mercati più importanti d’Europa (Madrid e Barcellona), interessati a incontrare in particolare esportatori di mele, kiwi e uva da tavola dall’Italia.
Sul fronte delle new entry troviamo l’India; presenti anche con una cinquantina di top buyer, Turkmenistan, Uzbekistan, Azerbaijan, Libano, Brasile e Argentina.
Un percorso di internazionalizzazione quello del Macfrut, che è stato preparato grazie alla cinquantina di presentazioni in giro per il mondo (in presenza e streaming) e al fondamentale supporto di Agenzia Ice. Fondamentale anche la collaborazione di AICS (Agenzia Italiana per la Cooperazione e lo Sviluppo) che in fiera vedrà la presenza di 13 sedi internazionali (Albania, Burkina Faso, Niger, Senegal, Mozambico, Tunisia, Egitto, Libano, Vietnam, Palestina, Salvador, Cuba, Colombia) sulle 19 complessive dell’Agenzia nel mondo.
Nel corso della presentazione il Ministro Francesco Lollobrigida ha sottolineato come “Il valore aggiunto di Macfrut è la capacità di attrarre tante Nazioni, anche i Paesi in via di sviluppo, in particolare l'Africa, che vengono a capire come riuscire anche loro a produrre qualità, a garantirsi l'autosufficienza alimentare e a proiettarsi anche, compatibilmente con la crescita dei loro prodotti, sui mercati occidentali per far crescere ricchezza e quindi arginare a monte quella che è una delle problematiche più importanti, l’immigrazione illegale dovuta a persone costrette a scappare dalle loro Nazioni per fame. Una cosa che deve scomparire proprio impegnandosi in alcuni settori strategici come quello dell’agricoltura”.
La Regione Puglia e l’uva da tavola
La Puglia sarà la regione partner di quest’anno grazie alle sue produzioni ortofrutticole di eccellenza tra cui spicca l’uva tavola, che è anche il prodotto simbolo di questa edizione della fiera. Proprio a questo prodotto, sarà dedicato il Macfrut Table Grape Symposium: una tre giorni in cui si riuniranno i massimi esperti del settore per fare il punto su ricerca, trend di mercato e strategie commerciali, innovazione di prodotto.
Venendo alle certificazioni, proprio nell’areale pugliese, si concentra il 60% della produzione nazionale di uva da tavola Igp. Ma l’attenzione sarà alta anche per gli altri prodotti: Cipolla Bianca di Margherita Igp, Arancia del Gargano Igp, Lenticchia di Altamura Igp, Patata Novella di Galatina Igp, Carciofo Brindisino Igp, La Bella della Daunia Dop.
Saloni tematici
Sul fronte dei Saloni, due sono le novità: Innovation Hub For Healthy Food e Salone dell’Agrivoltaico. Se il primo è dedicato a prodotti e tecnologie di trasformazione sostenibili per la produzione di alimenti ad alto valore nutrizionale; Agrivoltaico fa il punto sulle opportunità offerte dalla generazione di energia fotovoltaica a integrazione della produzione agricola.
Tra gli altri saloni si ricordano il Biosolutions International Event che fa di Macfrut con una sessantina di espositori l’evento più importante a livello europeo in fatto di prodotti naturali per la difesa, nutrizione e biostimolazione delle piante. E sempre in fatto di innovazione, alla filiera vivaistica è dedicato Plant Nursery area che ospiterà anche il Simposio internazionale sui portinnesti (IRS - International Rootstocks Symposium). Conferme infine per Spices & Herbs Global Expo il salone europeo dedicato a spezie, erbe aromatiche e officinali, Pianeta Rosso sulla filiera del pomodoro, e Acqua Campus sulle innovazioni e tecnologie del risparmio idrico.
Presente in fiera un doppio campo prova su un’area di circa 3mila metri quadrati suddivisa in due padiglioni: una dedicata alla frutticoltura (padiglione C1 - Agri Field Solution), l’altra al fuori suolo, all’orticoltura da mercato e da industria e alla meccanizzazione (pad. A1 – Machinery Solutions).
I Saloni sono tutti coordinati da un team di esperti di riconosciuta fama internazionale.
Ortofrutta protagonista
Al centro di tutto c’è la filiera dell’ortofrutta, settore strategico dell’agroalimentare italiano. Secondo i dati Ismea la produzione ortofrutticola 2023 è stimata in circa 24 milioni di tonnellate su una superficie di circa 1,3 milioni di ettari coltivati a frutta e verdura, per 300 mila aziende coinvolte.
Il fatturato alla fase agricola ha superato i 16 miliardi di euro e anche il peso dell’agroindustria è rilevante e supera i 10 miliardi di euro. Nel 2023 gli introiti derivanti dalle esportazioni di ortofrutta fresca e conserve ammonta a 11,6 miliardi di euro di cui 5,7 derivanti dai prodotti freschi. Il saldo della bilancia commerciale degli ortofrutticoli freschi si è chiuso in maniera positiva a 550 milioni di euro, anche se in flessione rispetto al 2022 (620 milioni di euro). Il peso dell’intera filiera dell’ortofrutta (dal campo alla tavola) vale circa tre volte la produzione per un valore che si aggira sui 50 miliardi di euro.
Sul fronte dei consumi, sempre secondo i dati Ismea, si è registrata una contrazione in quantità degli acquisti. Il biennio 2020-2021 caratterizzato dalla pandemia aveva restituito qualche speranza circa l’aumento del consumo di prodotti ortofrutticoli ma il progressivo ritorno alla vita fuori casa ha determinato nel 2023 una battuta d’arresto degli acquisti. In particolare, diminuiscono gli acquisti in quantità di agrumi (-7%), patate (-4%) e insalate di IV gamma (-4%). Tengono le vendite di frutta (-0,1%) e crescono dell’1% quelli di ortaggi. (am)
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