Sicilia nella morsa della siccità: in campagna la “guerra” per l’acqua

Luigi Pasotti (Sias): «Anche senza picchi di temperatura, le notti tropicali sono il nuovo problema»

Sicilia nella morsa della siccità: in campagna la “guerra” per l’acqua

Secondo i dati del Servizio informatico agrometeorologico siciliano (SIAS), le temperature di luglio 2024 non hanno avuto picchi elevati come negli anni precedenti ma hanno prodotto un numero estremo di notti tropicali. Il mese di luglio 2024 - come si legge ne sito dell’ente - si è concluso con un bilancio articolato, il cui dato essenziale è la temperatura media mensile regionale, pari a 27,0 °C, valore di ben 1,5 °C superiore alla media del periodo 2003-2022, portando così a 11 il numero di mesi consecutivi con temperature medie regionali superiori alla norma.

Fonte SIAS

ll quadro di stabilità che ha caratterizzato quasi tutto il mese ha prodotto una prolungata ondata di caldo intenso tra il giorno 6 e il giorno 21 – spiegano dal SIAS. Il massimo valore del mese sulla rete SIAS, di 42,5 °C, è stato registrato il giorno 13 dalla stazione Siracusa C.da Monasteri, a ridosso della costa ionica. L'elaborazione che però riserva più sorprese è l'indice TR20 delle notti tropicali, vale a dire il numero di giorni con minime superiori a 20 °C. Per ben 31 delle 96 stazioni SIAS; infatti, a fine luglio, il numero di notti tropicali da inizio anno è risultato il più elevato delle serie SIAS 2002-2023, come mostrato nell'apposita mappa. La stazione SIAS di Catania, per la prima volta dalla sua installazione, non ha registrato in luglio valori inferiori a 20 °C, nonostante la posizione favorevole a pronunciate escursioni termiche notturne.

Fonte SIAS

Luigi Pasotti, dirigente dell’unità operativa SIAS Sicilia Orientale delinea il quadro a IFN: “La situazione è abbastanza difficile, i temporali estivi di questi giorni incidono poco sul quadro complessivo e le previsioni a lungo termine non prevedono piogge abbondanti. Ma con il quadro attuale, anche una piovosità autunnale nella norma potrebbe non bastare per limitare i danni alla produzione. Servirebbe un periodo prolungato di piogge superiori alla norma e senza fenomeni catastrofali per colmare il pesante deficit idrico e ricostituire nei suoli riserve idriche ottimali”.

Fonte SIAS

“Nelle campagne la situazione è molto eterogenea: le realtà agricole che negli anni hanno provveduto a procurarsi fonti autonome, con pozzi e laghetti aziendali, riescono a mantenere apporti irrigui sufficienti ma la maggior parte delle aziende dipende dalle risorse consortili e non riesce a evitare i danni alla produzione. Tanti produttori si stanno supportando a vicenda ma con risorse comunque insufficienti. Quest’anno, la scarsità di risorse irrigue è un fenomeno generalizzato, che riguarda tutte le aree e tutte le colture, e porta non di rado all’abbandono della coltivazione, anche negli agrumeti, col rischio di perdere non solo la produzione ma anche l’impianto”.

“Oltre alle temperature elevate e alle notti tropicali da record, quello che sta alterando la situazione sono anche i livelli di evapotraspirazione. Abbiamo registrato livelli che equivalgono alla perdita di un ulteriore mese e mezzo di pioggia, che - così - si aggiunge alla siccità. Sicuramente questa situazione impone la necessità di rendere più efficienti le infrastrutture per l’accumulo di riserve idriche e, così, anche le reti di distribuzione, ma richiede anche un adattamento delle tecniche irrigue e pratiche colturali al nuovo clima che si sta delineando”.