Nel primo semestre migliora la bilancia commerciale dell’ortofrutta

Il saldo a volume rimane però negativo

Nel primo semestre migliora la bilancia commerciale dell’ortofrutta

Nel primo semestre del 2024, il commercio ortofrutticolo italiano su scala internazionale mostra segnali di ripresa: il saldo commerciale a volume registra un incremento del 5% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, sebbene il disavanzo resti significativo (-330 mila tonnellate). Tuttavia, il corrispettivo a valore è positivo (+31 milioni di euro) e, anche se il calo del 64% rispetto al 2023, fa vedere il bicchiere mezzo pieno.  

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Dalle analisi del Monitor Ortofrutta di Agroter sui dati Istat, il giro di boa appare favorevole per il comparto ortofrutticolo italiano, con una crescita nel volume dell’esportazioni pari al 6%, mentre a valore è più contenuta (+3%).

Passando al dettaglio delle principali macrocategorie esportate, si registra l’ottima performance di legumi e ortaggi, con quantitativi spediti che aumentano del 13%, nonostante una deflazione generale che ha mantenuto praticamente invariato il corrispettivo a valore (+0,4%). Discorso diverso, invece, per l’export di frutta fresca, che cresce a valore (+6%) ma peggiora a volume rispetto all’anno scorso (-3%), così come fa la frutta secca, con quantitativi esportati in diminuzione (-10%). D’altra parte si registra la buona campagna commerciale degli agrumi, con l’export che è cresciuto del 13% a volume e del 5% a valore, mentre la frutta tropicale è ancora la best performer sia nei quantitativi spediti (+29%) che nel valore generato (+18%). 

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Sul fronte delle importazioni, si osserva una crescita sia a valore (+5%) che a volume (+4%), favorita dalla richiesta di maggiori quantitativi di frutta fresca dall’estero  (+11%), a cui corrisponde un miglioramento a valore che tocca i 20 punti. In ribasso, invece, i volumi di agrumi movimentavi verso l’Italia (-16%), per un risparmio di circa 38 milioni di euro rispetto all’anno precedente.

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Approfondendo l’analisi sui prodotti chiave, in testa alle esportazioni si collocano le mele, con più di 476 mila tonnellate spedite; un quantitativo che rimane praticamente invariato dall’anno scorso e con un guadagno nel corrispettivo a valore pari all’11%. Da archiviare, invece, la performance negativa dei kiwi, con volumi esportati inferiori del 30%, ma con prezzi alti che hanno contenuto la perdita nel valore (-2%). Sono partite bene le spedizioni di angurie italiane, che nei primi sei mesi, sono cresciute a doppia cifra (+33% a volume, +27% a valore), così come l’export di pesche e nettarine, in aumento sia nel volume (+46%) che nel valore (+27%). Bene anche il commercio verso l’estero di banane e arance che ricalcano trend positivi.

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Passando alle principali orticole, nei primi sei mesi spicca l’aumento dell’esportazioni di patate, sia a volume (+59%) che a valore (+49%), nonostante le brassiche siano ancora la categoria che movimenta i maggiori volumi verso l’estero, con quasi 135 mila tonnellate esportate. I quantitativi esportati di cipolle sono, invece, in calo (-9%), ma comunque compensati nella crescita a valore. Infine, per i pomodori si osserva una perdita nel valore esportato (-7%), a fronte di un quantitativo comunque in aumento (+9%).