Inflazione da costi? Non per l’ortofrutta

L’incremento dei prezzi al consumo del 2022 pare poco correlato ai maggiori costi di produzione

Inflazione da costi? Non per l’ortofrutta

Come sappiamo, il 2022 è stato un anno molto particolare. Diverse concause hanno contribuito alla variazione dei prezzi di numerose categorie dell’alimentare e non alimentare. Tuttavia, numeri alla mano, in ortofrutta la variazione dei prezzi al consumo si è sentita meno e, soprattutto, non nelle categorie più energivore, ma in quelle che, più di altre, hanno risentito degli effetti di eventi metereologici anomali. 

All’interno del grafico che vedete qui sotto, infatti, trovare tutte le 60 categorie presenti nel reparto ortofrutta allargato, considerando quindi l’ortofrutta Ecr insieme alla frutta e vegetali secchi e ai piatti pronti. 
La grandezza di ogni rettangolo corrisponde alla quota di vendite a valore nel 2022 di ogni categoria (la quota è riportata anche in etichetta). Le categorie sono suddivise in 5 gruppi, corrispondenti ad altrettanti colori, in base alla fascia di variazione dei prezzi medi rispetto al 2021. In verde chiaro e scuro trovate i prodotti che hanno mostrato la minore crescita dei prezzi medi (da 0 a 3,9 punti e da 4 a 7,9).  
In blu chiaro e scuro, invece, trovate le categorie con la crescita maggiore dei prezzi (da 8 a 11,9 punti e da 12 in su), mentre in grigio ci sono le categorie che hanno avuto una deflazione. 

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È interessante notare come le categorie in cui si sono realizzati i maggiori aumenti di costi, e di conseguenza ci si aspettava una maggiore variazione dei prezzi al consumo, sono invece quelle che sono rimaste più stabili come prezzi: le insalate di IV Gamma mono componente sono all’interno della fascia con l’effetto inflattivo più limitato, e addirittura le mele e le insalate miste sono in deflazione.

I prodotti, invece, con i maggiori effetti sull’inflazione complessiva del reparto (che è stata nell’ordine dei 7 punti), sono quelli che hanno avuto i maggiori problemi dal punto di vista produttivo. Di seguito un grafico con il dettaglio per la fascia dei prodotti con inflazione sopra i 12 punti. Tra questi prodotti, i pomodori sono quelli che sviluppano le maggiori vendite nel 2022 (7,4% di quota), ma la crescita dei prezzi è stata del 14,1%, che è limitata se si pensa all’effetto inflattivo di prodotti come il finocchio (+38,8 punti) e delle angurie (+35,5%) o dei meloni (+20,9%). 

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L’unico dubbio che resta e a cui, a breve, tenteremo di dare una risposta, è se il contenimento dei prezzi al consumo delle categorie energivore sia avvenuto non riconoscendo aumenti nei prezzi d’acquisto alla produzione da parte dei distributori, oppure internalizzandoli da parte della distribuzione senza farli pesare sui consumatori, oppure con un mix di cui sarà interessante conoscere le proporzioni.

Il “Monitor Ortofrutta” di Agroter rappresenta l’unica analisi di lungo periodo a disposizione degli operatori della filiera per tracciare l’evoluzione del comportamento di acquisto e di consumo di frutta e verdura da parte delle famiglie italiane, prima, e internazionali, negli ultimi tempi. Nato nel 2006 con un campione di 600 responsabili d’acquisto, oggi è arrivato ai tremila panelisti per le analisi più strutturate, grazie alla possibilità di affiancare alla tecnica d’analisi CATI (Computer aided telephone interview) quella CAWI (Computer aided web interview), sviluppata attraverso la collaborazione con il panel provider Toluna. Nel 2022 abbiamo superato 1.250.000 risposte archiviate, integrate dai dati quantitativi di acquisto quadrisettimanali delle famiglie italiane per l’ortofrutta, elaborati grazie alla partnership con Ismea e completate da rilevazioni puntuali sui punti di vendita.

Per maggiori informazioni contattare Alfonso Bendi - Research & Consulting Director Agroter  

alfonso@agroter.net