Il meglio di IFN
In memoria di Domenico Scarpellini, maestro e amico
Caparbietà, relazioni e conti in ordine i suoi insegnamenti professionali
Dopo una lunga malattia, ieri si è spento a 87 anni Domenico Scarpellini, una figura di riferimento per tutto il mondo dell’ortofrutta. Chi ha lavorato negli ultimi 40 anni in questo comparto non può non averlo incrociato: oltre che fondatore e presidente del Macfrut fino al 2014, è stato protagonista di tutti i momenti chiave del comparto grazie alla prima delle sue due ossessioni: tessere rapporti e relazioni. Appena si insediava un nuovo Ministro, Domenico partiva all’attacco e, tempo qualche giorno, trovava il modo di incontrarlo. Ricordo con chiarezza quando arrivai a Forlì per coprire la cattedra di Marketing e gestione dei prodotti agroalimentari, era il 1993. Avevo appena preso possesso dell’ufficio, in Piazza della Vittoria, quando squillò il telefono: ”Buongiorno, sono Domenico Scarpellini, Direttore del Consorzio Agrario, avrei piacere d’incontrarla, quando ci possiamo vedere?”. Da lì è nato un sodalizio professionale durato fino a quando non ha lasciato il suo ultimo incarico come Presidente dell’ente gestore del Mercato Ortofrutticolo di Cesena.
Ma il rapporto con Domenico è stato molto di più sul piano personale, un vero amico, capace di essere vicino quando serve, con una delicatezza e una umanità insospettabili per un “duro” come Lui. È la parte di Domenico che più mi mancherà anche se, professionalmente, gli devo molto. Mi ha aiutato a crescere dandomi l’opportunità di essere suo consigliere per oltre un decennio per aiutarlo a sviluppare la “sua” creatura: il Macfrut. Posso affermare, senza tema di smentite, che il Macfrut - senza Scarpellini - non sarebbe arrivato ai fasti di oggi sotto la guida di Renzo Piraccini.
Sempre sul piano professionale ho ereditato da Scarpellini la sua seconda ossessione, la mania dei conti. Quella dei numeri l’avevo già, era retaggio dell’Università, ma quella di far quadrare i conti a ogni costo è un insegnamento che devo a Domenico. Apriva i suoi enormi faldoni, tenuti insieme da mille elastici, tirando fuori una quantità impressionante di fogli di carta, tutti scritti rigorosamente a mano, dove c’erano appunti di ogni riunione e incontro fatto sul tema ma, soprattutto, i conti della partita. E fino a quando non quadravano non si andava avanti. Era specialista nella sistemazione dei dissesti, feroce nel cercare risparmi, implacabile negli sprechi ma attento alle persone perché, sotto la corazza, aveva un cuore d’oro. Dal Consorzio Agrario di Forlì Cesena al Mercato Ortofrutticolo, passando per Enti, Fondazioni e, persino, parrocchie hanno avuto bisogno del suo rigore.
Legatissimo alla famiglia, era però uno stacanovista come non ne esistono più. La sua giornata di lavoro iniziava all’alba – figlia della sua origine agricola – e finiva verso le nove di sera, quando tornava a casa.
A beneficio nostro, l’ultimo aspetto che vorrei ricordare di Domenico è la caparbietà. Non cocciuto o testardo, come poteva apparire, ma tenace e ostinato per raggiungere lo scopo. Qualche giorno fa, alla premiazione dei 25 anni di Speciale Frutta e Verdura, Macfrut era uno dei “Magnifici” partner rimasti con noi dall’inizio e ho raccontato un aneddoto che fa capire la caparbietà di Scarpellini. Per la prima edizione del volume, Mark Up propone una pagina pubblicitaria al Macfrut ma la cifra è troppo alta. Domenico però ci vuole essere, il prodotto gli piace e mi chiama: ”Senti un po’, ma sei io prendessi la mezza pagina a fianco dell’indice, dove invece avete previsto una foto, potreste venirmi incontro?”.
Domenico ci mancherai, anche per queste “scarpellinate”.
Riposa in pace.