Sudafrica: l’export di uva da tavola supererà le aspettative

Con 351 mila tonnellate, si stima un aumento dei volumi spediti del 4%

Sudafrica: l’export di uva da tavola supererà le aspettative

Il Sudafrica si avvia a superare le aspettative iniziali per l'export di uva da tavola in questa stagione. Secondo le stime aggiornate alla week 11, il Paese dovrebbe raggiungere un volume di esportazione pari a 351 mila tonnellate, segnando un incremento del 4% rispetto alle previsioni fatte all'inizio della campagna. La stagione si è rivelata particolarmente favorevole per la maggior parte delle regioni produttrici. A confermare questo andamento positivo sono le ottime performance di raccolto nelle aree dell'Orange River, dell’Olifants River, dell’Hex River e del Berg River, tutte capaci di superare ampiamente gli obiettivi iniziali.

Guardando alla distribuzione dei mercati, fino alla week 10, ben il 77% dei volumi esportati di uva da tavola era diretto verso l’Unione Europea e il Regno Unito, mentre un altro 10% è invece stato destinato al Nord America, che quest’anno ha registrato una crescita significativa nella domanda, in attesa dell’evolversi della politica dei dazi statunitense. Tuttavia, la stagione dell’export di uva da tavola sudafricana non è stata priva di ostacoli. Il maltempo e i forti venti che hanno colpito la zona di Città del Capo hanno infatti provocato notevoli ritardi nelle operazioni portuali. Solo nel mese di febbraio, il Cape Town Container Terminal ha accumulato ben 245 ore di ritardo, a fronte delle 105 ore registrate nello stesso periodo dell’anno precedente. A causa dell’impossibilità per alcune navi di lasciare il porto in condizioni di sicurezza, si stima che siano partiti circa 500 container in meno rispetto alle previsioni. Questo ha inevitabilmente allungato i tempi di consegna, con un ritardo medio di circa sette giorni. Situazioni simili si sono verificate anche per le esportazioni di limoni, che all’inizio della stagione avevano subito importanti ritardi, sempre a causa dei venti forti che hanno interessato l’area di Città del Capo.