Dalla distribuzione
Patate in Gdo - Seconda parte
Marchi, salubrità e provenienza hanno contribuito a elevare l’offerta

La categoria delle patate presenta ancora margini di crescita, nonostante il suo ruolo ormai consolidato nei consumi degli italiani, che si riflette in assortimenti ampi e spazi rilevanti nei negozi della Gdo come abbiamo evidenziato ieri (per approfondire clicca qui).
A questo proposito vi ricordiamo la nostra Diretta dedicata alle patate sui canali social di IFN in programma domani, 20 Febbraio alle ore 12.00. Non perdete questa occasione di approfondimento e confronto seguendo la Diretta ai seguenti link:
Per seguire la diretta Facebook, clicca qui
Per seguire la diretta LinkedIn, clicca qui
Per seguire la diretta YouTube, clicca qui
Per quanto riguarda le grammature del confezionato, esiste ancora la possibilità di segmentare l’offerta per rispondere meglio alle esigenze delle famiglie monocomponente. Sul fronte degli utilizzi, sarebbe invece utile un “ritorno al passato”, evidenziando le tipologie più adatte alle preparazioni più comuni e accompagnando il tutto con una comunicazione maggiormente chiara e immediata per il cliente (per approfondire clicca qui ).
Ma le chiavi di segmentazione non sono finite qui, perché anche il brand, la salubrità del prodotto e alcune specifiche provenienze rendono gli assortimenti delle diverse insegne differenti tra loro, offrendo molteplici opzioni nelle scelte di acquisto, come emerge dalla seconda parte dell’analisi di IFN condotta a metà febbraio in cinque punti vendita di altrettante insegne nella piazza di Modena.

Clicca qui per ingrandire la slide
Il brand gioca un ruolo chiave nella segmentazione dell’offerta, distinguendosi tra la Marca del distributore (Mdd), che include anche le linee di prodotti locali dell’insegna, e i marchi dei fornitori. La Mdd rappresenta complessivamente il 25% degli assortimenti, con una presenza in quattro negozi su cinque (assente solo in Lidl) e un numero di referenze per punto vendita che varia tra un minimo di 2 e un massimo di 5.
I marchi dei fornitori coprono invece il 41% dell’offerta, risultando presenti in tutti i punti vendita analizzati e con una gamma generalmente più ampia, tra le 4 e le 5 referenze. Il restante 34% è costituito da prodotti privi di un marchio specifico, come confezioni anonime o patate sfuse.

Clicca qui per ingrandire la slide
Negli anni, anche in una categoria consolidata come quella delle patate, si sono sviluppate ulteriori nuove chiavi di segmentazione. Un esempio è rappresentato dalle linee di prodotti orientate alla salubrità, come il biologico, presente però solo in due insegne, e le patate arricchite con micronutrienti benefici per la salute, come selenio o iodio. Quest’ultimo segmento si distingue per una presenza costante in tutti e cinque i negozi analizzati, e due insegne che propongono una doppia referenza.
Tuttavia, lo sviluppo più significativo in termini di assortimento riguarda la provenienza dei prodotti, con un’attenzione crescente a localismi, zone vocate e certificazioni di origine. Le referenze DOP o IGP, ad esempio, sono presenti in tutti i punti vendita rilevati, con un massimo di tre referenze. Conad è l’insegna con il minor numero di prodotti DOP-IGP, ma la sua strategia commerciale punta chiaramente sui prodotti locali e del territorio, registrando la più ampia offerta in questo segmento (3 referenze). Anche altre due insegne includono prodotti del territorio nei loro assortimenti, mentre la patata di montagna è disponibile solo in un punto vendita.

Clicca qui per ingrandire la slide
Chiudiamo l’analisi con uno sguardo alle fasce di prezzo. Un dato di partenza fondamentale è l’aumento significativo registrato negli ultimi dieci anni: nei supermercati e ipermercati, il prezzo delle patate è cresciuto del +76% rispetto al 2024 (clicca qui per approfondire), mentre la verdura in generale ha seguito un trend di aumento più moderato, attorno al +50%. Questo ha ridotto il divario di prezzo tra patate e verdure, nonostante le prime siano ancora percepite, passatemi il termine, come un prodotto “povero”.
Nel periodo 2014-2017, il prezzo medio delle patate nei medesimi canali si attestava intorno a 1 euro al chilo, mentre oggi il valore ponderato ha raggiunto quasi 1,70 euro al chilo. Anche l’analisi nei punti vendita conferma un generale incremento dei prezzi rispetto ai valori di diversi anni fa, determinato sia da fattori inflattivi sia da un’evoluzione del paniere di acquisto. Negli ultimi dieci anni, infatti, si sono sviluppate le vendite per referenze con un euro-chilo più elevato, grazie a elementi di differenziazione come le certificazioni DOP-IGP o l’arricchimento con selenio o iodio, di cui abbiamo parlato precedentemente.

Clicca qui per ingrandire la slide
Dalla rilevazione effettuata, il prezzo medio complessivo superava i 2 euro al chilo, con: il 22% dei prodotti rientrava nella fascia “cheap”, sotto 1,50 euro al chilo; il 44% si collocava tra 1,50 e 2 euro; mentre il restante 34% superava i 2 euro al chilo.
Le patate gialle, come già evidenziato, sono le più diffuse e incidono maggiormente sui prezzi medi. Per questo la media dello sfuso si attestava a 1,68 euro al chilo, mentre per quelle confezionate saliva a 1,97 euro al chilo, con oscillazioni significative: il picco massimo superava i 3 euro per il biologico, mentre il prezzo più basso scendeva sotto l’euro per una confezione unbranded. Le altre tipologie presentavano prezzi leggermente più elevati, con l’eccezione delle patate americane, che si distinguevano come prodotto di nicchia con una fascia di prezzo superiore. I picchi più alti in assoluto, sono stati raggiunti da un vassoio da 500gr unbranded di patate rosse e dalle patate americane biologiche, entrambe le referenze con un prezzo superiore ai 4 euro al chilo.

Di questo e tanto altro parleremo alla Diretta IFN dedicata alle patate, che andrà in onda domani, giovedì 20 Febbraio alle ore 12.00 sui canali social di IFN.
Saranno con noi i protagonisti della filiera, moderati da Roberto Della Casa, con un panel del mondo produttivo che si confronterà con la distribuzione per commentare la situazione e ipotizzare l’evoluzione futura.
Ne discuteremo con:
Mirco Zanelli, Direttore Commerciale Apofruit - partner del Consorzio Selenella
Giulio Romagnoli, Amministratore Delegato Romagnoli F.lli spa
Albino Carli, Direttore Consorzio PPAS - Patata della Sila
Sul fronte retail avremo:
Pier Luigi Lauriola, Responsabile ortofrutta Carrefour Italia
Gianluca Sapienza, Responsabile acquisti ortofrutta Ergon - Gruppo Despar

Non perdete questa occasione di approfondimento e confronto seguendo la Diretta ai seguenti link:
Per seguire la diretta Facebook, clicca qui
Per seguire la diretta LinkedIn, clicca qui
Per seguire la diretta YouTube, clicca qui
(gc)
Ha collaborato Giampaolo Ferri
