Il melone e l’anguria visti da Coop Italia

Intervista a Germano Fabiani che ci spiega le strategie in atto per due categorie in grande evoluzione

Il melone e l’anguria visti da Coop Italia

Si è oramai completato il giro di boa per la campagna di angurie e meloni, e per capire le dinamiche in atto e le strategie future all’interno del reparto, abbiamo interpellato Germano Fabiani, Responsabile Ortofrutta Coop Italia (nella foto in apertura).

Pattuelli - Partiamo dall’attualità. La prima parte di campagna è stata caratterizzata da un meteo instabile, soprattutto al Nord, adesso invece il caldo sembra non mollare la presa. È possibile tracciare un primo bilancio?
Fabiani – È ormai cosa nota che maggio e giugno siano stati particolarmente complicati nel Nord Italia, a causa di un meteo a dir poco variabile, e sappiamo bene come meloni e, soprattutto, angurie, siano due prodotti meteoropatici per eccellenza. Al di là dei consumi che erano nettamente al di sotto del potenziale del periodo, i nostri fornitori – situati prevalentemente nelle aree più vocate vicino al Po – erano alle prese con notevoli difficoltà in campagna a causa dei continui allagamenti. Adesso la situazione è decisamente migliorata, perché temperature costanti sopra i 35° C, spingono i consumi, e nei campi i problemi si sono risolti, anche se è probabile che nelle prossime settimane vedremo un calo dei volumi disponibili, come dirette conseguenza delle precedenti problematiche meteo. 

Pattuelli – Da inizio luglio è cominciata “Meno 40”, la vostra nuova iniziativa di comunicazione che finirà a inizio settembre e prevede che, per ogni week end (dal giovedì alla domenica), i clienti possano beneficiare di uno sconto del 40% su una selezione di prodotti freschi, tra carne, frutta e verdura. Come sta procedendo l’iniziativa?
Fabiani – L’esordio con pesche e nettarine è stato decisamente interessante, con incrementi dei volumi movimentati in doppia cifra. Lo scorso week end era il turno, per l’appunto, di meloni e angurie e, anche in questo caso, siamo stati abbondantemente in doppia cifra, con un trend di crescita vicino al 50%. Chiaramente siamo di fronte a una attività promozionale straordinaria, che ha l’ambizione di sostenere i consumi di frutta e verdura a 360°, grazie all’aumento del numero di scontrini e di atti d’acquisto dell’intero reparto ortofrutta. È una attività che coinvolge attivamente, oltre a noi distributori, anche i fornitori, che hanno compreso come non sia una promozione speculativa occasionale, ma una attività promozionale pianificata nell’orizzonte di 8 settimane e supportata da una comunicazione incessante. A inizio settembre tireremo le somme ma per ora i presupposti sembrano essere positivi.

Pattuelli – L’assortimento di meloni e angurie è in costante sviluppo, come state gestendo questa evoluzione?
Fabiani – Senza dubbio negli ultimi anni abbiamo assistito a un ampliamento delle tipologie commercializzabili per entrambe le specie, dopo che per diverso tempo l’offerta si era appiattita su un manipolo di referenze. Adesso, invece, nelle superfici più ampie i banchi contano anche 15 articoli distinguibili per fascia prezzo e tipologia di prodotto. Certamente una segmentazione più evoluta, in grado di soddisfare con più efficacia le richieste dei consumatori e questo è stato possibile grazie all’introduzione di nuove varietà, come le angurie midi e mini senza semi. Inoltre, è in continua crescita sia il prodotto di I° gamma evoluta (prodotto porzionato) che quello di IV° gamma; quindi, tutto il panorama delle referenze ad alto contenuto di servizio, dove vedremo un’ulteriore evoluzione nel prossimo futuro. A ogni modo questo non significa che dovremo assistere a un proliferare incontrollato di nuove varietà – come si sta verificando in altre categorie – anche perché siamo di fronte ad un prodotto, comunque sia, voluminoso, quindi l’esposizione deve essere ben calibrata.

Pattuelli – In Coop l'Mdd ha un’importanza strategica. Com’è declinata nel comparto angurie e meloni?
Fabiani – Nel reparto ortofrutta l’incidenza della MDD supera anche il 30% a volume in determinate categorie, ma per angurie e meloni il dato è decisamente più basso, perché c’è ancora una quota rilevante di prodotto “basico” non a marchio. Di certo le referenze delle Linea Origine Coop sono in espansione, declinate nel melone liscio e retato, anguria midi nera senza semi, angurie mini senza semi, fino ad arrivare alle fette di angurie confezionate, che ci arrivano direttamente dai nostri fornitori, mentre in negozio cerchiamo di ridurre l’attività al minimo, sia per una questione di costi che d’igiene.
Per quanto riguarda la nostra punta di diamante, la linea premium Fior Fiore, che raggruppa il meglio della cultura gastronomica, abbiamo in assortimento una sola referenza, ovvero, il melone mantovano liscio IGP. Non è detto che nei prossimi mesi amplieremo la gamma, ma per farlo dobbiamo trovarci di fronte a un prodotto di qualità superiore e distinguibile, e nel momento in cui si presenterà l’occasione, probabilmente grazie a una nuova varietà più performante, non avremo problemi a estendere la linea.

Pattuelli - Crede che l’Mdd sia un viatico per migliorare la collaborazione fra produttore e distributore?
Fabiani – Sicuramente sì, perché si genera un dialogo costante e proficuo legato non solo alle dinamiche commerciali contingenti (prezzi, volumi ecc.) ma a tematiche che abbracciano un orizzonte decisamente più ampio, come la scelta varietale o l’adozione di determinati parametri di selezione, che solitamente porta ad uno sviluppo di quella determinata categoria. Oltretutto ognuna delle parti è più consapevole delle problematiche dell’altra e questo evita, o, per lo meno, limita, che si generino tensioni, spesso all’ordine del giorno per prodotti stagionali come angurie e meloni.

Pattuelli - Pensa che il miglioramento genetico sia uno driver di sviluppo importante per la categoria?
Fabiani – È da alcuni anni che noto un maggior confronto con le ditte sementiere, a partire da uno scambio di opinioni su quali siano le caratteristiche più interessanti per il mondo distributivo, fino alla creazione di progetti di valorizzazione di nuove varietà estremamente interessanti. Chiaramente non possiamo fornire un giudizio agronomico, quello spetta al produttore, ma per la parte che ci compete siamo ben lieti di fornire il nostro supporto. D’altronde, l’impulso che si è avuto all’interno della categoria è stato spesso determinato da innovazioni rispondenti alle esigenze del consumatore, a partire da una qualità superiore nel melone per finire ad angurie più facili da consumare (senza semi) e da trasportare (taglia ridotta).

Matteo Bano, Account Manager melone e anguria area nord di BASF | Nunhems

Il commento di Nunhems

"Oggi più che mai il produttore di melone e anguria è chiamato a prendere decisioni che richiedono prontezza nella capacità d’analisi della parte agronomica, del mercato e del posizionamento del prodotto - interviene Matteo Bano, Account Manager melone e anguria area nord di BASF | Nunhems - In questo contesto è fondamentale conoscere bene tutti gli aspetti tecnici della produzione, ma anche scegliere bene su quali prodotti puntare, come posizionarli e le strategie commerciali specifiche dei diversi canali di vendita. È nel nostro Dna abbracciare l’intera filiera, per essere al fianco di tutti gli attori e a tutti portare la soluzione che più conviene alle necessità, dal produttore al distributore fino alla tavola del consumatore”. (gc)

Questo articolo è stato lanciato in anteprima sul servizio di aggiornamento settimanale su WhatsApp di Nunhems dedicato a melone e anguria (clicca qui per sapere come effettuare l'iscrizione). 

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