Attualità
Macfrut 2018, l'anno della consacrazione
Piraccini: fiera sempre più grande, internazionale e coesa
Sarà un Macfrut 2018 più grande, più internazionale e soprattutto più coeso l'edizione numero 35 della fiera che si terrà a Rimini dal 9 all'11 maggio prossimi. Sono i numeri record a confermarlo, presentati ieri a Roma nella sede dell'Ice Agenzia a un mese dall'evento: 1.100 espositori, uno su quattro dall'estero, otto padiglioni su un'area di 55mila metri quadrati (+10% sul 2017), 1.500 buyer iscritti alla piattaforma multimediale Btb (erano 1.200 l'anno scorso).
A Macfrut si ritroveranno le principali organizzazioni del settore ortofrutticolo, dall'Aci (Alleanza delle cooperative italiane) a Fruitimprese, da Italia Ortofrutta a Italmercati, da Fedagromercati ad Assosementi, da Cso Italy ad Assomela, da Coldiretti all'Anbi (Associazione delle bonifiche italiane). Folta anche la presenza istituzionale delle Regioni: oltre al Veneto, regione partner, l'Emilia Romagna, Sicilia, Basilicata, Calabria (al debutto), Campania, Piemonte, Puglia. Tutti insieme, congiuntamente a moltissime imprese private e cooperative che hanno deciso di mettersi in mostra.
Undici sono i settori espositivi, in rappresentanza di tutti gli anelli del sistema: sementi; novità vegetali e vivaismo; tecnologie di campo; mezzi tecnici; produzione, commercio e distribuzione; biologico; macchinari e tecnologie del post raccolta; materiali e imballaggi di confezionamento; quarta gamma; logistica; servizi. Ben 15mila metri quadrati saranno dedicati all'area pre-raccolta, chiamata "Macfrut Field Solution", con tutte le principali novità di settore. In fiera ci sarà poi un'area dinamica, "AcquaCampus", un campo dimostrativo di 500 metri quadrati dove si potranno vedere in azione gli impianti di irrigazione tecnologicamente più avanzati, presentati dalle aziende leader mondiali.
"Macfrut - ha evidenziato il presidente Renzo Piraccini - comincia ad avere una connotazione particolare: siamo l'unica fiera di filiera in Europa; Fruit Logistica e Fruit Attraction sono entrambe fiere di prodotto. Oggi l'intera filiera italiana - ha proseguito - si riconosce nel Macfrut e credo, quindi, che l'edizione 2018 possa prospettarsi come quella della nostra consacrazione internazionale. Vogliamo essere, in particolare, il braccio dei produttori italiani per supportare l'incremento dell'export, in particolare nei Paesi extra-Ue".
"Siamo convinti - ha aggiunto Flavia Pascarelli, dirigente dell'area agroalimentare dell'Ice - che il futuro del settore ortofrutticolo italiano possa passare solo attraverso un aumento delle spedizioni all'estero". Il 2017, tra l'altro, sarà ricordato come l'anno del record nelle esportazioni: la frutta e verdura italiana ha infatti superato il muro dei 5 miliardi di euro (5,1 miliardi per la precisione, +2,5% sul 2016) che pongono il nostro settore al secondo posto come valore nell'agroalimentare Made in Italy. Solo il vino ha fatto meglio, con 6 miliardi di euro. Tutto il resto viene dopo con conserve e succhi vegetali a quota 3,2 miliardi di euro, anch'essi cresciuti anche se in misura minore (+1%).
Pascarelli ha evidenziato che i primi dieci Paesi destinatari dei prodotti ortofrutticoli italiani sono tutti europei, con la Germania ad assorbire quasi la metà del valore (42%, +5,8% sul 2016). A seguire Francia (14%, +9,5% sul 2016), Austria (8%), Regno Unito (7%) e Svizzera (7%). Il mercato dove si è registrata la migliore performance dell'export italiano è stato la Spagna: +12,8%.
"Come Ice Agenzia - ha spiegato la dirigente - collaboriamo da 15 anni con il Macfrut, ma i risultati più importanti li abbiamo ottenuti negli ultimi cinque. Attraverso la nostra rete estera di uffici, ospiteremo 150 compratori selezionati da 32 Paesi del mondo, quali: Angola, Argentina, Bahrain, Belgio, Cile, Cina, Corea del Sud, Danimarca, Ecuador, Emirati Arabi Uniti, Finlandia, Francia, Germania, India, Indonesia, Malesia, Norvegia, Olanda, Pakistan, Perù, Polonia, Portogallo, Qatar, Repubblica Dominicana, Russia, Spagna, Sudafrica, Turchia, Ucraina, Uruguay e Vietnam".
"Tra i buyer - ha sottolineato ancora il presidente Piraccini - spiccherà la presenza dei maggiori gruppi della grande distribuzione europea e dei principali importatori del Golfo Persico (Emirati, Bahrein, Qatar), India e Sud Est Asiatico (Malesia, Singapore). Avremo poi una forte partecipazione dall'Est Europa".
Trenta top buyer dell'Asia e del Nord America sono stati invitati in sinergia con il Cibus, la fiera dell'alimentare che si tiene a Parma dal 7 al 10 maggio. Regista di questa "integrazione" fieristica è la regione Emilia-Romagna. "Prenderanno parte a Macfrut molti operatori cinesi dell'e-commerce", ha detto Simona Caselli, assessore dell'Agricoltura dell'Emilia-Romagna".
"La delegazione della Cina - ha posto l'accento Piraccini - sarà molto numerosa, grazie alla presenza di più 30 espositori e 50 dei più importanti compratori di ortofrutta".
Paese partner di questa edizione è la Colombia, che produce più di nove milioni di tonnellate l'anno di prodotti ortofrutticoli, vantando una forte biodiversità. Non solo ananas e banane, ma anche mango, avocado, platano, pitaja, papaja. "Siamo convinti che possiamo fare gioco di squadra con l'Italia per sviluppare il settore agricolo, un pilastro della nostra economia - ha dichiarato Juan Mesa Zuleta, Ambasciatore colombiano in Italia - Abbiamo bisogno dell'esperienza e delle conoscenze dell'Italia. Dopo la firma dell'Accordo di Pace, la Colombia dispone infatti di sette milioni di ettari da coltivare. Possiamo produrre tutto l'anno, la manodopera è altamente qualificata e sono previsti consistenti incentivi fiscali. Le aziende italiane di macchinari e tecnologie potrebbero anche decidere di investire nel nostro Paese, in modo da approfittare dei vantaggi dell'Accordo di libero scambio che abbiamo con gli Stati Uniti d'America".
Ma la Colombia è un mercato potenzialmente interessante anche per gli esportatori. "Nel 2017 - ha rimarcato Piraccini - ha importato 380mila tonnellate di frutta e verdura, tra cui moltissime mele e kiwi. Tra gli espositori colombiani avremo i principali gruppi bananicoli". In fiera sarà presente anche ministro dell'Agricoltura con una delegazione di imprenditori locali.
Macfrut 2018 sarà nel segno del radicchio del Veneto, ortaggio simbolo di questa edizione. La sua parabola esemplifica bene il percorso di questo prodotto: alcuni anni fa era caratterizzato per la bassa qualità e la poca considerazione, oggi è in pieno fermento. "Il radicchio veneto - ha spiegato Cesare Bellò, consigliere delegato di Opo Veneto - è stato il primo prodotto che in Europa ha intuito l'opportunità delle denominazioni di origine. In pochi anni siamo passati da un valore alla produzione di quattro milioni di euro fino agli attuali 50 milioni. Saremo a Macfrut per raccontare il legame di questa specialità con l'ambiente e il territorio regionale".
Evento di punta a valenza mondiale il Tropical Fruit Congress (10-11 maggio), il primo summit europeo dedicato a mango e avocado, che vedrà la presenza dei principali produttori e importatori di queste due tipologie di frutti tropicali. "Il Tropical Fruit Congress è la novità convegnistica che sta riscuotendo il maggiore successo - ha concluso il presidente Piraccini - Finora hanno già aderito 186 operatori, di cui 156 provenienti dall'estero. Mi aspetto la partecipazione di altri 150 produttori italiani, in particolare della Sicilia".
Per valorizzare l'innovazione nella produzione e nelle tecnologie della filiera ortofrutticola, insieme all'Informatore Agrario è stato confermato il Macfrut Innovation Award. Valutate da una qualificata giuria di esperti, vengono premiate le innovazioni tecniche più significative in termini di sostenibilità ambientale ed economica e miglioramento della qualità dei prodotti. Una sezione speciale del premio sarà dedicata ai prodotti di "IV Gamma", a cui è dedicato anche un convegno internazionale coordinato dal Professor Giancarlo Colelli.
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A Macfrut si ritroveranno le principali organizzazioni del settore ortofrutticolo, dall'Aci (Alleanza delle cooperative italiane) a Fruitimprese, da Italia Ortofrutta a Italmercati, da Fedagromercati ad Assosementi, da Cso Italy ad Assomela, da Coldiretti all'Anbi (Associazione delle bonifiche italiane). Folta anche la presenza istituzionale delle Regioni: oltre al Veneto, regione partner, l'Emilia Romagna, Sicilia, Basilicata, Calabria (al debutto), Campania, Piemonte, Puglia. Tutti insieme, congiuntamente a moltissime imprese private e cooperative che hanno deciso di mettersi in mostra.
Undici sono i settori espositivi, in rappresentanza di tutti gli anelli del sistema: sementi; novità vegetali e vivaismo; tecnologie di campo; mezzi tecnici; produzione, commercio e distribuzione; biologico; macchinari e tecnologie del post raccolta; materiali e imballaggi di confezionamento; quarta gamma; logistica; servizi. Ben 15mila metri quadrati saranno dedicati all'area pre-raccolta, chiamata "Macfrut Field Solution", con tutte le principali novità di settore. In fiera ci sarà poi un'area dinamica, "AcquaCampus", un campo dimostrativo di 500 metri quadrati dove si potranno vedere in azione gli impianti di irrigazione tecnologicamente più avanzati, presentati dalle aziende leader mondiali.
Il tavolo dei relatori
"Macfrut - ha evidenziato il presidente Renzo Piraccini - comincia ad avere una connotazione particolare: siamo l'unica fiera di filiera in Europa; Fruit Logistica e Fruit Attraction sono entrambe fiere di prodotto. Oggi l'intera filiera italiana - ha proseguito - si riconosce nel Macfrut e credo, quindi, che l'edizione 2018 possa prospettarsi come quella della nostra consacrazione internazionale. Vogliamo essere, in particolare, il braccio dei produttori italiani per supportare l'incremento dell'export, in particolare nei Paesi extra-Ue".
"Siamo convinti - ha aggiunto Flavia Pascarelli, dirigente dell'area agroalimentare dell'Ice - che il futuro del settore ortofrutticolo italiano possa passare solo attraverso un aumento delle spedizioni all'estero". Il 2017, tra l'altro, sarà ricordato come l'anno del record nelle esportazioni: la frutta e verdura italiana ha infatti superato il muro dei 5 miliardi di euro (5,1 miliardi per la precisione, +2,5% sul 2016) che pongono il nostro settore al secondo posto come valore nell'agroalimentare Made in Italy. Solo il vino ha fatto meglio, con 6 miliardi di euro. Tutto il resto viene dopo con conserve e succhi vegetali a quota 3,2 miliardi di euro, anch'essi cresciuti anche se in misura minore (+1%).
Anna Flavia Pascarelli con Renzo Piraccini
Pascarelli ha evidenziato che i primi dieci Paesi destinatari dei prodotti ortofrutticoli italiani sono tutti europei, con la Germania ad assorbire quasi la metà del valore (42%, +5,8% sul 2016). A seguire Francia (14%, +9,5% sul 2016), Austria (8%), Regno Unito (7%) e Svizzera (7%). Il mercato dove si è registrata la migliore performance dell'export italiano è stato la Spagna: +12,8%.
"Come Ice Agenzia - ha spiegato la dirigente - collaboriamo da 15 anni con il Macfrut, ma i risultati più importanti li abbiamo ottenuti negli ultimi cinque. Attraverso la nostra rete estera di uffici, ospiteremo 150 compratori selezionati da 32 Paesi del mondo, quali: Angola, Argentina, Bahrain, Belgio, Cile, Cina, Corea del Sud, Danimarca, Ecuador, Emirati Arabi Uniti, Finlandia, Francia, Germania, India, Indonesia, Malesia, Norvegia, Olanda, Pakistan, Perù, Polonia, Portogallo, Qatar, Repubblica Dominicana, Russia, Spagna, Sudafrica, Turchia, Ucraina, Uruguay e Vietnam".
"Tra i buyer - ha sottolineato ancora il presidente Piraccini - spiccherà la presenza dei maggiori gruppi della grande distribuzione europea e dei principali importatori del Golfo Persico (Emirati, Bahrein, Qatar), India e Sud Est Asiatico (Malesia, Singapore). Avremo poi una forte partecipazione dall'Est Europa".
Trenta top buyer dell'Asia e del Nord America sono stati invitati in sinergia con il Cibus, la fiera dell'alimentare che si tiene a Parma dal 7 al 10 maggio. Regista di questa "integrazione" fieristica è la regione Emilia-Romagna. "Prenderanno parte a Macfrut molti operatori cinesi dell'e-commerce", ha detto Simona Caselli, assessore dell'Agricoltura dell'Emilia-Romagna".
Simona Caselli
"La delegazione della Cina - ha posto l'accento Piraccini - sarà molto numerosa, grazie alla presenza di più 30 espositori e 50 dei più importanti compratori di ortofrutta".
Paese partner di questa edizione è la Colombia, che produce più di nove milioni di tonnellate l'anno di prodotti ortofrutticoli, vantando una forte biodiversità. Non solo ananas e banane, ma anche mango, avocado, platano, pitaja, papaja. "Siamo convinti che possiamo fare gioco di squadra con l'Italia per sviluppare il settore agricolo, un pilastro della nostra economia - ha dichiarato Juan Mesa Zuleta, Ambasciatore colombiano in Italia - Abbiamo bisogno dell'esperienza e delle conoscenze dell'Italia. Dopo la firma dell'Accordo di Pace, la Colombia dispone infatti di sette milioni di ettari da coltivare. Possiamo produrre tutto l'anno, la manodopera è altamente qualificata e sono previsti consistenti incentivi fiscali. Le aziende italiane di macchinari e tecnologie potrebbero anche decidere di investire nel nostro Paese, in modo da approfittare dei vantaggi dell'Accordo di libero scambio che abbiamo con gli Stati Uniti d'America".
Juan Mesa Zuleta
Ma la Colombia è un mercato potenzialmente interessante anche per gli esportatori. "Nel 2017 - ha rimarcato Piraccini - ha importato 380mila tonnellate di frutta e verdura, tra cui moltissime mele e kiwi. Tra gli espositori colombiani avremo i principali gruppi bananicoli". In fiera sarà presente anche ministro dell'Agricoltura con una delegazione di imprenditori locali.
Macfrut 2018 sarà nel segno del radicchio del Veneto, ortaggio simbolo di questa edizione. La sua parabola esemplifica bene il percorso di questo prodotto: alcuni anni fa era caratterizzato per la bassa qualità e la poca considerazione, oggi è in pieno fermento. "Il radicchio veneto - ha spiegato Cesare Bellò, consigliere delegato di Opo Veneto - è stato il primo prodotto che in Europa ha intuito l'opportunità delle denominazioni di origine. In pochi anni siamo passati da un valore alla produzione di quattro milioni di euro fino agli attuali 50 milioni. Saremo a Macfrut per raccontare il legame di questa specialità con l'ambiente e il territorio regionale".
Cesare Bellò
Macfrut sarà poi una fiera ricca di contenuti. Sono oltre una cinquantina gli eventi in programma tra convegni, meeting aziendali, convention organizzati direttamente dagli espositori. Tra gli appuntamenti, il convegno internazionale sulle previsioni europee di pesche e nettarine, una novità assoluta per l'Italia; la sfida dei mercati all'ingrosso nel nuovo scenario della distribuzione europea e i meeting dei fornitori di Rewe e di Coop Italia. Evento di punta a valenza mondiale il Tropical Fruit Congress (10-11 maggio), il primo summit europeo dedicato a mango e avocado, che vedrà la presenza dei principali produttori e importatori di queste due tipologie di frutti tropicali. "Il Tropical Fruit Congress è la novità convegnistica che sta riscuotendo il maggiore successo - ha concluso il presidente Piraccini - Finora hanno già aderito 186 operatori, di cui 156 provenienti dall'estero. Mi aspetto la partecipazione di altri 150 produttori italiani, in particolare della Sicilia".
Per valorizzare l'innovazione nella produzione e nelle tecnologie della filiera ortofrutticola, insieme all'Informatore Agrario è stato confermato il Macfrut Innovation Award. Valutate da una qualificata giuria di esperti, vengono premiate le innovazioni tecniche più significative in termini di sostenibilità ambientale ed economica e miglioramento della qualità dei prodotti. Una sezione speciale del premio sarà dedicata ai prodotti di "IV Gamma", a cui è dedicato anche un convegno internazionale coordinato dal Professor Giancarlo Colelli.
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