Verso una revisione della direttiva sulle pratiche sleali

Sarà fra i primi interventi della prossima Commissione UE

Verso una revisione della direttiva sulle pratiche sleali

A margine della mini modifica della Pac portata a termine dalla Commissione poco prima della scadenza del mandato, sono state annunciate alcune iniziative da cantierare con l’insediamento della nuova Commissione. Fra queste, una proposta di riforma della PAC, a sua volta in scadenza nel 2027, il regolamento sulle informazioni al consumatore e, infine, la direttiva sulle pratiche sleali

Per quest’ultima, si tratta di un segnale importante della volontà di miglioramento e rafforzamento di una direttiva che ha visto già consolidate applicazioni in paesi come Spagna e Francia e, anche in Italia, è di recente balzata agli onori delle cronache con la multa elevata a Lactalis per modifica unilaterale delle condizioni contrattuali.

Uno dei temi oggetto di intervento sarà sicuramente la distribuzione del valore lungo la filiera che è già stato oggetto di interventi nazionali sia in Spagna che il Francia ma necessita ora di un approccio europeo per renderli davvero efficaci.

La moltiplicazione di prezzi al consumo rispetto alla produzione è il tema più spinoso, alla luce della oggettiva difficoltà di stabilire costi di produzione medi ordinari su molte merceologie. L’obiettivo potrebbe essere definire costi medi per prodotto e per area i più articolati possibili, così da permettere alle Authority nazionali di avere tutte le informazioni necessarie per intervenire dove non fossero rispettati gli accordi che li contemplano.

In questo ambito va chiarito che non ci può essere una regola che vincola al rispetto dei costi nella definizione dei prezzi ma bensì una norma che consenta di verificare che, se il riferimento al costo fa parte dell’accordo, questo venga rispettato. Viceversa, se il produttore accetta spontaneamente e consciamente un prezzo non remunerativo poiché lo considera in ogni caso in quel momento la migliore opzione possibile, non vi ragione e possibilità di intervenire. La norma può evitare l’abuso, non definire il prezzo. Su questo dobbiamo essere molto chiari. Se il riferimento ai costi medi di produzione diventerà una prassi nelle contrattualistica, l’Authority potrà verificare eventuali anomalie e indagarne le motivazioni.  

Dopo le elezioni europee, la nuova Commissione si insedierà verso fine anno e potrà iniziare l’operatività a primavera prossima e metterà sicuramente fra le priorità in agenda anche il miglioramento di questa direttiva. (am)