Dal campo
Patate: buona la prima in Emilia-Romagna
Rizzoglio (Patfrut): «Interessanti performance dai primi scavi. Rimane l’allerta per gli elateridi»
“In questi giorni è iniziata la raccolta delle patate negli areali ferraresi, e fra circa una decina di giorni partiranno i primi scavi nel bolognese. Per ora i risultati non sono eccezionali, ma sicuramente interessanti - sia in termini di volumi raccolti che di qualità dei tuberi – e speriamo che il proseguo della stagione sia favorevole, soprattutto in ottica di gestione degli elateridi”. Così Aldo Rizzoglio, Presidente Patfrut, si è espresso sulla campagna pataticola che sta muovendo i primi passi, al margine della conferenza stampa di presentazione del bilancio 2023 di Apo Conerpo, tenutasi ieri presso la sede di Villanova di Castenaso (Bologna).
Il neo vicepresidente di Apo Conerpo si è dimostrato moderatamente positivo, ma le criticità non mancano: “i costi di produzione di un ettaro di patate sono decisamente lievitati e sono passati dai 7-8 mila euro del 2017-18, a circa 12 mila euro delle ultime annate. Come se non bastasse negli areali dell’Emilia-Romagna e del Nord Italia in generale stiamo affrontando avversità agronomiche che limitano fortemente le rese produttive. L’elateride è senza dubbio il pericolo principale per il quale non abbiamo strumenti di difesa efficaci, e dobbiamo sperare che il clima da qui in avanti ci dia una mano per minimizzare le infestazioni di questo insetto che può compromettere la performance produttiva”.
“A tal proposito, vorrei smentire l’opinione di alcuni operatori secondo cui l’elateride si è diffuso soprattutto nelle nostre zone, perché non effettuiamo delle corrette rotazioni delle colture. È vero il contrario, perché proprio la rotazione con l’erba medica (indispensabile per l’alimentazione delle vacche) che rimane nello stesso terreno per 5 anni, favorisce la diffusione di questo parassita. Quindi la situazione non è certamente facile anche se stiamo investendo nella ricerca per trovare delle soluzioni percorribili”.
“Chiaramente, in un contesto del genere – ha aggiunto Rizzoglio – i produttori si avvicinano a colture meno rischiose, e non a caso c’è stato un calo delle superfici nonostante i prezzi di liquidazione siano stati molto interessanti. Tuttavia, se le aspettative non verranno tradite, siamo convinti di poter affrontare una buona campagna pataticola in modo da ridare fiducia ai nostri produttori”.